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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 14 ott 2024

Donne in Campo-Cia: l’agricoltura femminile esiste. Subito legge quadro ad hoc


Oggi le imprese agricole femminili sono le grandi assenti da fondi e misure. Fuori dalla Pac, dal Pnrr e anche da incentivi specifici. Per questo è tempo di trasformare i proclami a favore delle donne del settore in azioni concrete e politiche dedicate, cominciando da una legge quadro ad hoc. È l’appello lanciato da Donne in Campo-Cia proprio in occasione della Giornata internazionale delle donne rurali, che si celebra ogni anno il 15 ottobre.

Dalla sua Assemblea nazionale, in corso all’Istituto Alcide Cervi sotto lo slogan “Il cammino verso il futuro”, l’associazione mette in fila i provvedimenti mancati e stila un elenco di priorità per invertire la tendenza e dare voce e sviluppo alle aziende agricole rosa, 200.000 solo in Italia, una su cinque in Europa, riconoscendo finalmente il ruolo chiave delle donne nel comparto: motore dell’agricoltura familiare, presidio di territori e aree interne, collante sociale delle comunità rurali, faro di biodiversità e sostenibilità.

“Quest’anno la nostra Giornata delle donne rurali è con l’Istituto Cervi, luogo storico e di grande valore simbolico per l’agricoltura dell’Italia -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi-. Ed è da qui che vogliamo ribadire l’urgenza di interventi istituzionali davvero in grado di sostenere l’imprenditoria agricola femminile. Perché, ad ora, le donne si trovano escluse sia dai fondi nazionali finanziati dal Piano di ripresa e resilienza che da quelli settoriali. Anche il Fondo Impresa Donna ammette agli stanziamenti tutti i settori, compreso quello della trasformazione alimentare, ma tiene fuori la produzione agricola. Creando uno svantaggio ulteriore”.
Ecco perché, ha continuato Terenzi, “innanzitutto chiediamo con forza al governo che, nella prossima manovra, trovi spazio la misura Più Impresa di Ismea, non rifinanziata dall’ultima legge di Bilancio. Chiediamo, quindi, che si approvi in tempi stretti una legge quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda la costituzione di un Ufficio permanente presso il Masaf e di un Osservatorio, con l’obiettivo di promuovere l’accesso delle donne all’attività agricola. Chiediamo, infine, che si studino misure di priorità per le aziende agricole femminili nei bandi e che se ne tenga conto nel PSP (Piano Strategico della Pac) dando indicazioni omogenee alle Regioni”.

D’altra parte, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato all’unanimità il 2026 come Anno internazionale delle donne agricoltrici, invitando gli Stati membri ad “aumentare la consapevolezza del ruolo cruciale che svolgono nei sistemi agroalimentari di tutto il mondo”, anche incentivando l’adozione di misure efficaci davanti a sfide e discriminazioni. Adesso, ha chiosato Terenzi, “il nostro compito è di veicolare questo messaggio in modo chiaro: le donne e l’agricoltura sono due pilastri interconnessi fondamentali”.  

D’accordo il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “Già Emilio Sereni, uno dei padri fondatori della nostra organizzazione di cui l’Istituto Cervi custodisce la Biblioteca Archivio, ideò un disegno di legge per l’imprenditoria agricola femminile -ha ricordato-. Ancora di più oggi, la trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari in chiave più inclusiva, resiliente e sostenibile passa necessariamente dall’emancipazione di tutte le donne. Colmare il divario di genere nel settore e il gap salariale nell’occupazione, considerato che il 39% della forza lavoro agricola globale è rosa, aumenterebbe l’efficienza del sistema e restituirebbe dignità ed equità nel mondo”.

“Le Donne in Campo sono una delle punte di diamante di Cia -ha concluso la presidente dell’Istituto Cervi, Albertina Soliani-. Le conosco da tempo, conosco il loro valore. Sono all’avanguardia per una strategia agricola in Italia e in Europa. Siamo onoratissimi di ospitare qui la loro Assemblea. Nell’80esimo anniversario della morte di Genoeffa Cocconi, la madre dei fratelli Cervi, la loro presenza ai Campirossi unisce la memoria al futuro”.  

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2 In Evidenza - 14 ott 2024

Crisi idrica nell'area Vestina: Cia “Impossibile lavorare le olive nei frantoi, il raccolto rischia di marcire”

Lavorazione delle olive che rischia di essere compromessa nell’area Vestina a causa dell’assenza di acqua potabile nei frantoi, indispensabile per il corretto funzionamento del processo di molitura, e che potrebbe mettere a rischio l'intera produzione olearia della zona. La mancanza di risorse idriche potrebbe causare, infatti, la marcitura delle olive, vanificando mesi di lavoro e sacrificio da parte degli agricoltori locali.

Senza un rapido intervento per ripristinare l'approvvigionamento idrico, si prospettano danni economici per il settore olivicolo, con ricadute anche sulla qualità e quantità della produzione di olio extravergine d'oliva.

"La mancanza di acqua potabile nei frantoi impedisce la corretta lavorazione delle olive, che rischiano di andare perse. L'intero comparto olivicolo dell'area Vestina, già provato da altre difficoltà, si trova ora di fronte a un'emergenza che potrebbe compromettere la stagione olivicola", dichiara il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba.

Le olive, appena raccolte, devono necessariamente essere molite altrimenti rischiano di deteriorarsi, mettendo così a repentaglio mesi di lavoro e sacrifici degli agricoltori. 


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2 In Evidenza - 10 ott 2024

CIA Chieti-Pescara lancia il progetto "Nutrire il Futuro": educazione alimentare e valorizzazione del territorio

Promuovere il benessere attraverso l'educazione alimentare e la valorizzazione del territorio: questa la finalità del progetto di CIA Chieti-Pescara "Nutrire il Futuro", un’ iniziativa che mira a incentivare uno stile di vita salutare e sostenibile tra le giovani generazioni, evidenziando l'importanza della qualità dei prodotti agroalimentari Made in Italy, con particolare attenzione al territorio abruzzese.

Il progetto coinvolgerà scuole, aziende agricole e mercati contadini attraverso attività educative e pratiche per un totale di circa 500 partecipanti tra studenti e pubblico e 60 imprese agricole del Consorzio Mercato Contadino La Spesa in Campagna. L'obiettivo principale è quello di sensibilizzare gli studenti e le loro famiglie su abitudini e scelte alimentari più consapevoli, avvicinandoli al contempo ai prodotti locali e all'importanza del patrimonio culturale legato all'agricoltura.

Il programma prevede una varietà di iniziative tra cui: laboratori di educazione alimentare nelle scuole, in collaborazione con istituti locali come l'Istituto Agrario "Ridolfi-Zimarino" di Scerni; visite guidate presso mercati contadini e aziende agricole, per permettere agli studenti di comprendere i processi di produzione e vendita dei prodotti locali; creazione di materiali promozionali e video educativi per diffondere la cultura agroalimentare abruzzese e sensibilizzare il pubblico sull'importanza della sostenibilità alimentare.

Un aspetto chiave del progetto è l'utilizzo innovativo della comunicazione digitale. Verranno prodotti video promozionali e contenuti per i social media. Verrà inoltre lanciato un sito web dedicato e una piattaforma Linktree, affiancata da una newsletter periodica, per coinvolgere il pubblico e garantire una diffusione capillare del progetto.

L'utilizzo dei social media, combinato con eventi pubblici e collaborazioni con i media locali, rappresenta una delle componenti più innovative del progetto, garantendo una connessione diretta e costante con il territorio ei consumatori.

"Con “Nutrire il Futuro” vogliamo far comprendere alle nuove generazioni l'importanza di un'alimentazione consapevole e del valore dei prodotti del nostro territorio”, ha dichiarato Alfonso Ottaviano, Direttore CIA Chieti-Pescara e membro della Giunta della Camera di Commercio, “L'Abruzzo ha una straordinaria ricchezza agroalimentare che merita di essere promossa e conosciuta. Questo progetto non è solo un'occasione educativa per gli studenti, ma anche un'opportunità per rafforzare il legame tra la comunità e le sue eccellenze produttive in sinergia con la Camera di Commercio, valorizzando il lavoro degli agricoltori e promuovendo uno sviluppo sostenibile del territorio".

Grazie a questo progetto, CIA Chieti-Pescara, con il contributo della Camera di Commercio e il supporto di partner quali l’Associazione “La Spesa in Campagna nazionale”, l’ Istituto Agrario C. Ridolfi di Scerni, il Mercato Contadino di Pescara, la Cooperativa Euro-Ortofrutticola di San Salvo e l’ Associazione ISA, si pone come promotore di un messaggio positivo, non solo a livello alimentare, ma anche economico e sociale.

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1 In Evidenza - 08 ott 2024

Disservizi sul gasolio agevolato in Abruzzo, Cia “Il settore in difficoltà tra siccità e inefficienze amministrative”

I disservizi legati alla gestione del gasolio agricolo agevolato e le inefficienze amministrative rischiano di mettere in seria difficoltà il settore agricolo abruzzese. In un contesto già pesantemente colpito dalla prolungata siccità che ha devastato la regione nel corso del 2024, la mancata capacità della Regione Abruzzo di aumentare le assegnazioni di gasolio agevolato sta aggravando una situazione già critica per molte imprese agricole.

Le conseguenze della siccità, che ha compromesso le colture e ridotto le riserve idriche, hanno causato danni al comparto agricolo, mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose aziende. 

A peggiorare la situazione, si aggiungono i gravi disservizi del portale online per la gestione del gasolio agevolato, che risulta inaccessibile o malfunzionante per molti utenti. Il portale non è funzionante ormai da diverse settimane, rallentando notevolmente le procedure amministrative. 

L'assegnazione aggiuntiva di gasolio agevolato rappresenterebbe una misura concreta e immediata per far fronte all'aumento dei costi energetici e garantire la continuità delle attività produttive. Tuttavia, ad oggi, questo intervento non è ancora stato attuato, lasciando le aziende agricole senza risorse adeguate per affrontare l'imminente stagione produttiva.

“Il malfunzionamento del portale online è un ulteriore colpo per i nostri agricoltori, che già sono schiacciati dai costi di produzione, soprattutto quelli legati all'irrigazione, resa necessaria dalla siccità prolungata”, si è espresso così Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, “E’ fondamentale che la Regione intervenga rapidamente per risolvere questi disservizi e adottare misure di sostegno concreto per il settore agricolo. Senza azioni immediate, le conseguenze sul territorio potrebbero portare alla chiusura di molte aziende e a una forte contrazione dell'intera economia regionale”.

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1 In Evidenza - 08 ott 2024

Api: Cia, serve strategia più forte per comparto Made in Italy. Vale 500 milioni


“Serve una strategia ad ampio raggio e sul lungo periodo per tutelare il mondo delle api, la cui popolazioni solo in Italia, negli ultimi dieci anni, è diminuita del 30% e mettere al riparo un patrimonio insostituibile per l’agricoltura e il mantenimento della biodiversità. Per questo, occorre riprendere in mano azioni chiave per il settore, dalla Direttiva Breakfast alle campagne di promozione del miele italiano, passando per il Piano controlli sull’import”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla visita in Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori, a Monterenzio (Bo).

L’incontro, con i “coltivatori di biodiversità” per rimarcare le priorità del comparto, fortemente minacciato dai cambiamenti climatici, in primis, ma cruciale per lo sviluppo sostenibile, e messo a dura prova delle contraffazioni del falso miele Made in Italy o, ancora peggio, dal “miele senza api” adulterato e miscelato con quello naturale. Bene, quindi, per Cia l’ok dell’Europa alla Direttiva Breakfast per rendere obbligatoria la menzione in etichetta dell'origine geografica del miele, ma adesso è necessario recepire velocemente tutte le sue nuove disposizioni. Operazione che va, assolutamente, integrata con una campagna di comunicazione ad hoc, in particolare ripartendo dall’educazione alimentare per un consumo consapevole e una corretta informazione su metodi di produzione, valore nutrizionale e ambientale.

Vanno, comunque, arginate con più forza le minacce negli scambi commerciali, definendo concretamente -precisa Cia- un Piano di controlli sul miele di importazione, almeno per i lotti superiori alle 20 tonnellate provenienti dai Paesi Terzi; migliorando anche nei processi con le nuove tecnologie di screening disponibili e più ricerca in materia. Inoltre, bisogna regolamentare l’uso degli sciroppi, con parametri per distinguere l’adulterazione dalla nutrizione d’emergenza, prevedendo un limite massimo di residuo riscontrabile nel miele che tenga conto delle condizioni d’uso della nutrizione artificiale.
Su questi fronti, l’input dell’Italia deve essere incisivo, conta più di 75 mila apicoltori e oltre 1,5 milioni di alveari per oltre 100 miliardi di api, una produzione che si attesta intorno alle 22 mila tonnellate di miele e una bee economy da 500 milioni di euro. Di fronte a degrado e frammentazione degli habitat, inquinamento e climate change anche l’apicoltura -ricorda Cia- deve dotarsi di adeguati strumenti di gestione del rischio e sarebbe auspicabile l’istituzione di un’indennità contro catastrofi naturali, malattie o predatori, ma anche per la perdita di colonie.

Dall’incontro in Conapi, condiviso con il presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia, Fini ha ribadito: “Continueremo a portare questi temi sui tavoli istituzionali proponendo soluzioni a tutela del settore, una visione più organica e lungimirante. L’apicoltura non è solo fonte di reddito, ma un bene essenziale e comune, indispensabile tanto per la tutela delle biodiversità e del benessere umano, quanto per lo sviluppo rurale e l’equilibrio ecologico”.

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2 In Evidenza - 03 ott 2024

Emergenza cinghiali a Penne: CIA Chieti-Pescara sollecita interventi urgenti, in pericolo sicurezza e raccolti

Presenza sempre più massiccia di cinghiali nella zona di Penne. Cia Chieti-Pescara lancia un nuovo allarme sul fenomeno che sta provocando danni irreparabili alle colture e rappresenta un serio pericolo per la sicurezza dei cittadini, come dimostrato dall’ultimo episodio in cui un giovane è stato attaccato da un branco di cinghiali, riuscendo a salvarsi per miracolo.

"In questo contesto, la situazione è ormai fuori controllo", afferma Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara. "Le nostre aziende agricole stanno subendo danni ingenti alle colture di uva, girasoli, ortaggi e mais, con interi raccolti a rischio. Inoltre, la sicurezza delle persone è messa a repentaglio dalla crescente aggressività degli animali selvatici. Non possiamo più permetterci di ignorare questo problema".

Alla luce di questa emergenza, il Comune di Penne ha disposto abbattimenti d'urgenza per contenere la popolazione di cinghiali, in particolare nelle contrade maggiormente colpite: Baricelle, Colle Trotta, Colle Sant’Elmo, Colle Maggio, Mallo, Crocifisso, Solagne e Colle Freddo. Si tratta di aree dove la presenza di cinghiali è diventata insostenibile e dove i danni alle colture rischiano di compromettere gravemente l’economia agricola locale.

"Bene la decisione del Comune per prevenire ulteriori danni ai raccolti e garantire la sicurezza sul territorio", continua Bomba, "Bisogna attuare interventi rapidi e decisi. Non possiamo permettere che questa crisi metta in ginocchio le nostre aziende e continui a mettere in pericolo l'incolumità delle persone".

 "Inoltre, la gestione del problema cinghiali richiede misure straordinarie e la collaborazione di tutte le istituzioni, dai Comuni alla Regione. Non è solo una questione agricola, ma di tutela del territorio e della comunità”, conclude il Presidente.

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