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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 24 ago 2023

Previsioni Vendemmia 2023. Cia Abruzzo: un'annata difficile

Manca poco alla vendemmia 2023 che, in un’annata complessa come questa, sta pagando un caro prezzo a causa degli effetti dei cambiamenti climatici tra ondate di calore e maltempo che hanno danneggiato i vigneti. A rischio i vini simbolo del territorio, Trebbiano e Montepulciano. Nel trimestre aprile-giugno 2023, le piogge hanno imperversato, con valori sopra 400 mm ad Atri, Orsogna, Ortona, Teramo, Tocco da Casauria e Vicoli, favorendo la diffusione della plasmopara viticola (agente eziologico della peronospora). E’ quanto emerge da un’inchiesta dei tre Bicchieri a firma di Gianluca Atzeni per Gambero Rosso.

C’è un’oggettiva difficoltà in provincia di Chieti, dove il calo produttivo per problemi fitosanitari è stimato tra 30% e 40%. Nel 2022, gli ettolitri di vino rivendicati furono 1,15 milioni, di cui 0,83 milioni di solo Montepulciano d'Abruzzo.

La raccolta è prevista nella seconda decade di agosto, ma il caldo di queste settimane potrebbe anticiparla. Sarà, comunque, una vendemmia nel segno della sostenibilità, con un numero crescente di aziende che hanno aderito al bio e alla lotta integrata.

“Secondo le valutazioni dei nostri esperti, le condizioni climatiche e agronomiche della regione Abruzzo non hanno contribuito a creare un ambiente ideale per la crescita e la maturazione delle uve”, afferma il presidente Nicola Antonio Sichetti, “Come Cia faremo il possibile per sostenere i nostri associati e i viticoltori in questo periodo difficile ma a volte da annate complicate nascono vini buonissimi. Adesso speriamo che la stagione estiva continui con caldo e sole per raggiungere buoni livelli qualitativi. Una vendemmia, insomma, che ci mette di fronte al fatto che dobbiamo puntare ancora di più sulla ricerca per aiutare alcune varietà a essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa“.

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1 In Evidenza - 10 ago 2023

Soddisfazione da Parte di CIA Agricoltori Italiani per le Misure del Consiglio dei Ministri contro la peronospora dei v

La Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo esprime la propria soddisfazione e apprezzamento per le misure che sarebbero state varate dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto per fronteggiare i danni causati dalla peronospora ai vigneti dopo le piogge prolungate del mese di maggio che hanno favorito il proliferare della malattia fungina della vita.


Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha accolto con favore l'attenzione e l'impegno del Governo nei confronti di un problema che colpisce pesantemente il settore agricolo e vitivinicolo regionale e nazionale, "Le misure annunciate dal Consiglio dei Ministri rappresentano un passo importante verso la salvaguardia della nostra preziosa produzione di uve e vino. Misure che come Cia avevamo chiesto più volte alle autorità competenti e che speriamo vengano effettivamente messe in campo. La peronospora ha causato danni significativi agli agricoltori abruzzesi quest’anno compromettendo la prossima vendemmia”, continua il Presidente Cia, “Questo impegno da parte del Governo dimostra un'autentica comprensione delle sfide che affrontiamo nell'agricoltura”, sostiene Sichetti che tuttavia ha anche sottolineato la questione dei fondi assegnati per affrontare l'emergenza: "Sebbene apprezziamo gli sforzi compiuti, dobbiamo far notare che i fondi stanziati sono ancora insufficienti per far fronte alla scala dei danni causati dalla peronospora”. 


L’ammontare di 1 milione di euro stanziato dal dl Asset sarà destinato a Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo, per offrire un contributo alle imprese agricole danneggiate sotto forma di “conto interessi”. Questo contributo è finalizzato a sostenere le imprese che hanno accesso a finanziamenti bancari fino a sessanta mesi, al fine di agevolare la continuazione delle attività nonostante le difficoltà legate alla peronospora.



“È di fondamentale importanza che il governo consideri l'entità reale della situazione e assicuri risorse adeguate di supporto per gli agricoltori nell'affrontare questa crisi in modo efficace”, conclude Sichetti, “Un milione di euro per un Paese come l’Italia è chiaro che non basta”.


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1 In Evidenza - 04 ago 2023

Promozione vino abruzzese in UK: Wine52 per promuovere le eccellenze vitivinicole dell'Abruzzo nel Regno Unito

E' pervenuta dall'Agenzia Ice una proposta per le aziende vinicole della Regione Abruzzo. Si tratta di inviare vini a denominazione di origine a un wine club digitale inglese Wine52 che promuoverà le bottiglie a marchio del club (private label).

Nell’ambito del Patto per l’export, l'Agenzia ICE ha concluso un accordo con la Wine52, un wine club inglese con un abbonamento mensile che consegna al domicilio degli iscritti delle Wine Box contenenti una selezione dei vini a catalogo e la rivista specializzata Glug Magazine che presenta contenuti di approfondimento riguardanti la tipologia di vino e la cantina che lo produce. 

Il progetto "Best of Italy" WINE52 punta a potenziare l’offerta di prodotti italiani autentici nel Regno Unito attraverso i canali digitali.  L’accordo prevede una promozione che si svolgerà attraverso la realizzazione di 5 “Italian Themes” dedicati a 5 diverse Regioni italiane ed una campagna marketing online e offline che offrirà visibilità, informazioni e approfondimenti sulle aziende italiane che prenderanno parte all’iniziativa. 
Per ciascuno dei 5 Italian Theme, i membri del wine club riceveranno a casa una Box brandizzata con i vini delle cantine italiane selezionate.

Il progetto "Best of Italy" WINE52 inizia la sua attività con la regione Abruzzo, seguiranno altre 3 regioni che l'Agenzia ICE individuerà insieme a Wine52.

Le adesioni delle aziende dovranno pervenire entro il 31 agosto tramite il modulo online accessibile a questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSezwdt-hlwLUdbh4b8Fmj3fXgfxML3_MkzVgZ9EdDLmO6d8Iw/viewform

Requisiti specifici aziende vino

- Il vino deve avere una DOC, DOCG o IGT coerente con la Regione oggetto dell’Italian Theme (la cantina stessa o il vigneto);
L’azienda deve essere in grado di imbottigliare il vino in private label, in quanto le bottiglie saranno etichettate Wine52. La visibilità dell'azienda sarà garantita dalla pagina dedicata sulla rivista Glug e dalle quelle web della piattaforma;
- L’azienda deve essere in grado di fornire il materiale stampa (testo e immagini) per la rivista Glug come indicato nella sezione “materiale editoriale”;
- Tipologie di vino ammesse: Vini rossi e bianchi, fermi o effervescenti (no rosé)

La fase di selezione si articolerà in più fasi:
  • raccolta dei dati relativi alle aziende candidate tramite il form di adesione
  • prima selezione da parte di Wine52 delle aziende di cui richiedere campioni da provare
  • invio da parte delle aziende selezionate dei campioni alla sede di Wine52 tramite uno spedizioniere proprio o tramite uno spedizioniere indicato da Wine52 (costo della spedizione a carico dell'azienda)
  • selezione da parte di Wine52 attraverso una degustazione di tutti i campioni. La degustazione avviene contemporaneamente in condizioni identiche tra loro per garantire massima imparzialità
  • selezione finale per ciascuna regione a cura di Wine52
  • comunicazione di ammissione alle aziende selezionate tramite lettera di ammissione di Agenzia ICE e invio delle informazioni per la spedizione della merce e per lo sdoganamento dei prodotti
  • Wine52 provvederà ad effettuare ordini di acquisto dall'azienda.
I costi di invio dei campioni sono a carico delle aziende partecipanti.
I costi di sdoganamento e il pagamento dei dazi sono a carico di Wine52

La campagna promozionale avrà inizio nel mese di novembre 2023.

Circolare informativa con le informazioni dettagliatehttps://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Circolare%20WINE52_Regolamento.pdf

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1 In Evidenza - 04 ago 2023

Romania Collettiva vino ICE: ITALIAN LOUNGE A RO.WINE

Nell’ambito delle azioni di promozione a favore dei prodotti alimentari italiani in Romania, l'Agenzia ICE organizza una partecipazione collettiva per circa 20 aziende italiane al festival alimentare Ro.Wine, che si svolgerà a Bucarest dal 13 al 15 ottobre 2023.

L’evento, dedicato principalmente al settore vinicolo, ha anche un'area riservata ai prodotti gourmet. L’evento è aperto sia ad un target di visitatori ho.re.ca., GDO, che ad un pubblico consumer. Il giorno 13 ottobre sarà dedicato ai visitatori specializzati.

All’ultima edizione svoltasi a Bucarest dal 12 al 14 maggio 2023 hanno partecipato 167 espositori, di cui 90 esteri (da Italia, Repubblica di Moldavia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Stati Uniti, Argentina, Chile, Australia, Nuova Zelanda).
I visitatori sono stati oltre 7.000, tra quelli specializzati e il pubblico interessato.

L'evento è stato visitato dalle principali catene di retail per le quali gli organizzatori hanno predisposto dei tour privati personalizzati, nonché dai gestori di primari ristoranti presenti sul territorio rumeno, chef e sommelier.


Settori interessati
ALIMENTARI E BEVANDE

Costo di adesione:
La quota agevolata di partecipazione è pari a € 500 per postazione.

1 postazione gratuita:
La postazione gratuita, valida esclusivamente per n° 1 postazione, si applica alle imprese che rientrano nelle misure di cui alla Delibera del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia ICE “Misure straordinarie a sostegno delle imprese dei territori alluvionati dell’Emilia Romagna, Marche e Toscana”, n. 636/23 del 29/05/2023, e che avranno prodotto idonea auto-certificazione ai sensi del D.lgs. n. 445/2000. (vedi link sotto modalità di adesione)

Scadenza registrazione:
11 agosto 2023

Per maggior informazioni:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021

Modalità di adesione:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021/modalita-adesione

Circolare ICE con dettagli:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021/allegati-generati/pdf-completo

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1 In Evidenza - 04 ago 2023

Pensioni: Anp-Cia Abruzzo si mobilita a sostegno del documento programmatico nazionale

Aumento delle pensioni minime, servizi sociosanitari efficienti, soprattutto nelle aree interne e rurali, urgenza di politiche di sostegno per un invecchiamento attivo, e infine valorizzare il ruolo sociale dell’anziano nella società. Questi i macro-temi dell’incontro svolto da Anp Abruzzo, Associazione Nazionale Pensionati di Cia-Agricoltori italiani con i rappresentanti istituzionali del territorio abruzzese che hanno risposto all’invito, l’onorevole Daniela Torto, il Senatore Michele Fina e la Senatrice Gabriella Di Girolamo. È stato portato sul tavolo del confronto istituzionale il documento programmatico messo a punto dall’Associazione per il Governo e il Parlamento. 

“Le pensioni minime vanno alzate ad almeno 780 euro al mese e, comunque, a un importo non inferiore a quanto indicato dall’Europa riguardo la soglia di povertà”, afferma il Presidente ANP Abruzzo Giuseppe De Blasis. “Oggi i pensionati con un trattamento al minimo, più di 2 milioni e mezzo di persone, non sono nella condizione di soddisfare le esigenze basilari, mentre il perdurare della crisi energetica, l’aumento del costo della vita e l’inflazione rendono difficile la normale sussistenza.”


“Va profondamente riformata la misura Opzione donna”, sostiene Claudio Sarmiento, vicepresidente regionale ANP Abruzzo, “per renderla accessibile ed evitare la ‘punizione’ di un calcolo interamente contributivo degli assegni, già magri, delle lavoratrici. Inoltre, va rilanciata la proposta di legge giacente in Parlamento che affronta il nodo dell’eliminazione dell’integrazione al minimo pensionistico, dove, senza un intervento strutturale, in futuro saranno erogate pensioni che non arriveranno alle trecento euro mensili. Parallelamente, per i giovani si sollecita una vera pensione di garanzia.”



“Manca ancora il riconoscimento dell’attività agricola come lavoro gravoso e usurante”, dichiara Valterio Polucci, vicepresidente ANP Abruzzo. “Ai Coltivatori Diretti è negata la possibilità di attingere ai benefici di legge per anticipare la pensione (APE Social). Occorre anche l’azzeramento dell’IMU sui terreni agricoli per tutti i pensionati ex agricoltori non più iscritti alla previdenza.”


“Sono tutte sfide che dobbiamo vincere adesso”, commenta il Presidente della CIA Abruzzo Nicola Sichetti. “Non abbiamo mai abbandonato queste nostre battaglie finalizzate a rilanciare le aree marginali e interne della nostra Regione. Serve un piano sociosanitario con strutture ambulatoriali, case della salute di prossimità, potenziamento dell’assistenza domiciliare, servizi di telemedicina, reti sociali e di volontariato effettivamente valorizzate. È tempo di rilanciare le occasioni di confronto istituzionale”, continua Sichetti, “Rafforzando l’azione dell’associazione sul territorio lavorando insieme su argomenti come il miglioramento della condizione sociale e la qualità della vita di milioni di anziani anticipando l’appuntamento con la prossima Legge di Bilancio.”


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1 In Evidenza - 04 lug 2023

Gestione responsabile della fauna selvatica: Cia Abruzzo propone modifiche di legge per contenere i danni alle colture

Contenimento degli ungulati per preservare le colture e ristabilire con urgenza una corretta conciliazione fra le esigenze della fauna e quelle dell’agricoltura. Lo ha ribadito Cia Abruzzo in un manifesto inviato alla Prefettura e alla Regione in cui si esaminano una serie di proposte di legge recanti disposizioni in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, nello specifico le leggi regionali 10/04 e 10/03 e il Regolamento Regionale 1/2017. 


L'incremento e la conseguente presenza di animali selvatici nei campi rappresentano una sfida significativa per gli agricoltori locali, che subiscono perdite economiche e difficoltà nell'esercizio delle proprie attività.


La Cia ritiene che sia possibile affrontare questa sfida attraverso l'adozione di buone pratiche e misure preventive, promuovendo un equilibrio sostenibile tra la conservazione della fauna selvatica e la protezione delle colture.


“Nell’anno in corso, già funestato dalle forti ed incessanti piogge, in prossimità delle trebbiature e dei raccolti estivi, la situazione sta letteralmente precipitando e molte aziende sono già al collasso, al punto da mettere in discussione la propria sussistenza”, ha affermato il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Come Cia non possiamo assistere inermi di fronte ad una tale emergenza e per questo che abbiamo analizzato attentamente gli atti e la normativa inerente alla gestione della fauna selvatica nella regione Abruzzo, per meglio comprendere le criticità che hanno portato a questo stato di fatto di pura e vera emergenza regionale. Dall’analisi dei documenti abbiamo elaborato una serie di proposte dove è assolutamente necessario intervenire per gestire correttamente l’emergenza”.


Di seguito le proposte di Cia:
1- mettere a rotazione almeno settimanalmente le squadre di Atc sul territorio contribuendo così alla riduzione della presenza della specie e quindi dei danni. Lo stesso principio vale anche per la caccia di selezione, i cacciatori devono ruotare liberamente su tutto il territorio vocato e non, per ottenere dei risultati concreti senza essere legati alla squadra che opera nella zona di caccia al cinghiale loro assegnata.
2- rivedere gli aspetti normativi legati al risarcimento danni prodotti dalla fauna selvatica. La legge regionale, al contrario della legge quadro nazionale per il ristoro dei danni alle colture agricole, non prevede competenze a carico degli Atc che non hanno alcun interesse a gestire correttamente la fauna selvatica se i danni li paga la regione e non gravano sui propri bilanci. Tra l’altro con il ristoro dei danni a carico degli Atc il “de minimis” non si applica tutto a vantaggio del mondo agricolo. 
3- modifica alla norma sull’elezione del presidente degli Atc
4- modifica della legge regionale, portando in capo alla polizia Provinciale e al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, l’organizzazione delle attività gestionali del controllo e il coordinamento dei selecontrollori/bioregolatori.


Importante anche il contenimento del lupo, la cui presenza è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni causando danni alle attività zootecniche del territorio. Sono necessarie misure efficaci e sostenibili, tra cui:
1- monitoraggio continuo della quantità di lupi presenti, usando metodi scientifici e non empirici, per valutare lo stato della specie e le sue interazioni con le attività umane presenti sul territorio e, se necessario, autorizzare interventi di controllo mirati al ripristino del giusto equilibrio specie/territorio;
2- azione di prevenzione e riduzione dei conflitti tra il lupo e gli allevatori, concedendo gratuitamente strumenti di prevenzione dei danni come le recinzioni elettrificate, i cani da guardiania e i dissuasori acustici o luminosi, nonché la formazione degli allevatori;
3- risarcimento congruo e tempestivo dei danni causati dal lupo alle produzioni zootecniche, usando fondi pubblici o assicurativi, e garantendo una procedura trasparente e semplificata per le denunce dei danni da parte degli allevatori;
4- maggiore condivisione tra le diverse amministrazioni competenti sul territorio (Regioni, Province, Parchi nazionali, Riserve e Parchi regionali) per garantire una gestione coordinata e omogenea del lupo a livello regionale.


“Un altro aspetto che ci preme sottolineare è quello degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica che annualmente vedono coinvolti gli automobilisti abruzzesi e che sono sempre più in aumento”, sostiene Sichetti, “Così come sono in aumento gli ungulati e i lupi che vagano liberamente per i centri cittadini della Regione mettendo a repentaglio la sicurezza soprattutto dei bambini, delle donne, degli anziani, e seminando terrore nella popolazione. 


Questa situazione non è più sopportabile, occorre agire immediatamente per ripristinare il giusto equilibrio tra le specie e il territorio. Se le nostre proposte non saranno ascoltate non esiteremo a scendere in piazza chiamando a raccolta tutto il mondo agricolo e la società civile sensibile al problema”, conclude il Presidente regionale.

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