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1 In Evidenza - 01 ago 2025

Dazi: Cia, bicchiere di vino mezzo vuoto


“Mai come oggi il vino è sotto attacco. Dopo l’accordo Ue-Trump sui dazi, l’impatto sarà totalmente svantaggioso per uno dei prodotti simbolo del Made in Italy: ogni bottiglia sullo scaffale in America potrà costare fino al 20% in più”. Così dichiara Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ricordando che gli Usa sono attualmente la prima piazza mondiale per il nostro export vitivinicolo con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. ‘’L’accordo raggiunto penalizza di fatto solo l’Unione Europea: non si può, dunque, parlare di accordo positivo, essendo questo -di fatto- un accordo unilaterale’’, aggiunge Fini. Il comparto non è solo un’eccellenza produttiva, ma un vero motore economico per tutto il settore agricolo nazionale. L’introduzione di nuovi dazi su un mercato chiave come quello degli Stati Uniti avrebbe un impatto diretto soprattutto sulle piccole e medie imprese che hanno investito per anni su qualità, internazionalizzazione e sostenibilità. Ora tutti questi viticoltori rischiano di vedere compromessi i risultati raggiunti.

Per Fini serve un’azione politica forte e unitaria a livello nazionale ed europeo per indennizzare le nostre imprese dei maggiori costi che dovranno essere sostenuti per le esportazioni verso gli Usa. Queste risorse possono essere straordinarie o dovranno essere reperite nell'ordinarietà dei fondi comunitari, non interamente spesi. “Sarebbe un modo -dice Fini- per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro”.

A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor.

Per compensare l’effetto negativo dei dazi, Cia chiede anche di mettere in campo una nuova comunicazione sul vino, attraverso i fondi dell'Ocm promozione. “Bisogna fare meno leva su elementi classici come il terroir e puntare di più, invece, su concetti semplici e immediati, in grado di arrivare a quel target giovane che rappresenta il consumatore del futuro”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Agricoltura, Cia Abruzzo: “Manodopera difficile da trovare e ancora più difficile da trattenere”

CIA Abruzzo accende i riflettori su una problematica che sta diventando strutturale per l’agricoltura regionale: la carenza di manodopera per le attività di raccolta. Se da un lato è già complicato trovare lavoratori stagionali disponibili, dall’altro è ancora più difficile mantenerli operativi sul campo. In molti casi, i braccianti abbandonano il lavoro dopo appena un giorno, lasciando le aziende impreparate e senza alternative operative immediate.

“Ci troviamo in una situazione paradossale”, denuncia CIA Abruzzo. “Le imprese sono pronte ad assumere, ma i lavoratori, spesso selezionati attraverso canali ufficiali, si presentano e poi spariscono. Questo genera disservizi, ritardi nella raccolta e un incremento dei costi a carico delle aziende”.

Per affrontare questa crescente difficoltà, CIA Abruzzo ritiene necessario un cambio di passo che parta dal riconoscimento della complessità del lavoro agricolo oggi. Non si tratta più di un’attività puramente stagionale o improvvisata: serve personale motivato, formato, consapevole della fatica ma anche del valore professionale che questo settore comporta.

Una prima proposta riguarda proprio la formazione mirata: avviare corsi brevi ma intensivi, in grado di preparare concretamente i lavoratori alle condizioni reali del campo, aiutando al contempo le aziende a selezionare persone davvero interessate, riducendo così l’alto tasso di abbandono anche dopo il primo giorno di lavoro.

Per sostenere le imprese virtuose, diventa fondamentale attivare agevolazioni fiscali e contributive per chi assume regolarmente e garantisce condizioni contrattuali corrette. Questo consentirebbe di alleggerire il carico economico sulle aziende e rendere più competitivo il lavoro regolare rispetto a forme di impiego irregolari, purtroppo ancora presenti.

Un altro aspetto prioritario è quello dell'integrazione tra sistema produttivo e territorio. Serve una collaborazione strutturata con i centri per l’impiego, le amministrazioni comunali, gli enti del terzo settore e le cooperative che gestiscono i flussi migratori, affinché i lavoratori stranieri presenti sul territorio possano essere accompagnati verso percorsi di lavoro legale, sicuro e qualificato. In molti casi, queste realtà svolgono un ruolo cruciale nell’orientamento, nella mediazione culturale e nella formazione, ma restano escluse dai tavoli operativi.

Infine, CIA Abruzzo ribadisce l’urgenza di rafforzare i controlli sul lavoro sommerso e sul caporalato, fenomeni che alterano la concorrenza, abbassano la qualità del lavoro e minano la dignità dei lavoratori. Solo garantendo legalità e sicurezza sarà possibile rendere attrattivo, stabile e giusto il lavoro nei campi.

“La risposta”, conclude CIA Abruzzo, “non può essere solo lamentarsi della mancanza di braccia: servono strumenti, regole chiare e un sistema che valorizzi chi vuole lavorare con dignità, e chi offre lavoro in modo trasparente”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Dazi: Cia, conto salato per il Made in Italy agroalimentare. Più che un accordo sembra una resa


Più che un accordo, l’intesa sui dazi al 15% sembra una resa. Ora l’export del Made in Italy agroalimentare verso gli Usa (7,8 miliardi di euro nel 2024) rischia grosse perdite in settori chiave come vitivinicolo, olio, pasta e riso, caseario, senza ottenere niente in cambio. Oltre all’impatto diretto, si corre il pericolo anche di un grave danno all’intero indotto agroindustriale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta l’accordo fra la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen e il presidente Usa, Donald Trump. “Nonostante sia stata evitata la tariffa al 30%, resta una grande preoccupazione per l’impatto reale di questi dazi, ma prima di trarre conclusioni definitive vogliamo aspettare gli sviluppi dei prossimi giorni, con la definizione ufficiale delle liste doganali”, continua Fini.

Secondo Cia, il rischio concreto di un calo dell’export è molto alto, con danni a comparti strategici e un aumento dei costi per le imprese italiane, che tenderanno a perdere margini di profitto oppure a dover trasferire parte di questi costi sui consumatori, rischiando di ridurre la domanda nel mercato Usa. L’effetto combinato di dazi e fluttuazioni del cambio euro-dollaro non potrà che aggravare l’impatto delle misure doganali, traducendosi in costi aggiuntivi reali per le aziende nazionali e rendendo meno competitivo il Made in Italy.

Per il vino, gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor: dal Malbec argentino allo Shiraz australiano fino al Merlot cileno.

Per quanto concerne il mondo dell’olio, il dazio al 15% rischia di ridurre la competitività dell’extravergine italiano a favore di oli più economici provenienti da Paesi terzi che godono di tariffe più basse, come la Turchia, il Sud America o la Tunisia. Come conseguenza, il consumatore medio Usa sarà indotto a utilizzare altri oli, come quelli di semi tradizionali (girasole, soia, mais). Al momento, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato extra-Ue per l’olio tricolore, con una quota di circa 100 mila tonnellate l’anno e un valore vicino a 1 miliardo, ovvero il 32% del nostro export. C’è paura anche perché questi nuovi dazi colpiranno trasversalmente tutti i principali Paesi produttori europei (Italia, Spagna, Grecia) con la conseguenza di un possibile eccesso di offerta sul mercato interno, che porterebbe a un deprezzamento generale dell’olio italiano.

Nel settore caseario, invece, i dazi colpiranno soprattutto i formaggi Dop come la mozzarella di Bufala, oltre al Pecorino romano utilizzato oltreoceano dall’industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack. In pericolo anche pasta, riso e farine, tra i prodotti più amati dal mercato Usa, con un export annuo di circa 2 miliardi e quasi mezzo milione di tonnellate inviate oltreoceano. Anche in questo settore, secondo Cia, si rischiano potenziali ricadute occupazionali qualora i dazi non vengano mitigati con accordi o misure di sostegno.

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1 In Evidenza - 28 lug 2025

ColtivaItalia: Cia, adesso veloce approvazione Parlamento


Le risorse annunciate da Lollobrigida con il piano “ColtivaItalia” sono essenziali per sostenere le imprese agricole in uno dei momenti più difficili per il comparto. Auspichiamo, però, che il miliardo stanziato dal ministro trovi in Parlamento un iter veloce di approvazione che trasformi i finanziamenti in strumenti concreti ed efficaci, a supporto di molte produzioni del Centro Sud, come grano, zootecnia e olivicoltura. Così, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il pacchetto “per il consolidamento e lo sviluppo del settore”, collegato agricolo alla finanziaria 2026, approvato ieri dal Cdm.

“In particolare -continua Fini- apprezziamo le risorse consistenti riservate a molte filiere produttive del Centro Sud in sofferenza. Inoltre, consideriamo molto importanti anche i fondi dedicati al ricambio generazionale e all’imprenditoria femminile, agevolando l’accesso alla terra e il recupero dei terreni abbandonati, anche in un’ottica di contrasto al dissesto idrogeologico e di freno allo spopolamento delle aree interne. Così come -conclude- restano cruciali gli investimenti per la ricerca e la digitalizzazione del comparto, in risposta alla sempre maggiore urgenza di soluzioni innovative per fronteggiare la crisi climatica”.   

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1 In Evidenza - 24 lug 2025

CIA Abruzzo: “Tagli pesanti e nessuna visione: la Regione penalizza l’agricoltura abruzzese”

“Mentre l’Abruzzo si confronta con un deficit sanitario fuori controllo, il settore agricolo viene nuovamente messo all’angolo, sacrificato come fosse un comparto marginale”. È questa la denuncia di CIA Abruzzo, commentando la recente variazione di bilancio regionale approvata dalla Giunta Marsilio.

Con la delibera del 23 maggio 2025, la Regione ha infatti decurtato oltre 6 milioni di euro ai capitoli destinati ad agricoltura e pesca, colpendo in modo trasversale interventi vitali per la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche.

Nel dettaglio:

  • I contributi per i danni da fauna selvatica, destinati a risarcire gli agricoltori colpiti da predazioni e devastazioni, subiscono un taglio di oltre il 67%. Una decisione incomprensibile in un territorio già duramente provato da cinghiali, cervi e lupi.

  • Le consulenze tecniche per la zootecnia, indispensabili per la gestione sanitaria e produttiva degli allevamenti, passano da 437.000 a poco più di 167.000 euro, con una riduzione pari al 62%.

  • Il finanziamento al Consorzio di Bonifica del Fucino, infrastruttura strategica per l’approvvigionamento idrico e la difesa del suolo nella Marsica, viene ridotto del 61%.

  • Vengono ridimensionati anche i trasferimenti agli enti locali per gli investimenti in ambito agricolo e agroalimentare, colpendo le aree rurali più fragili della regione.

“Siamo davanti a una scelta politica chiara e sbagliata: quella di colpire il settore primario proprio mentre servirebbero investimenti strutturali e continui”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “È evidente che l’agricoltura, in Abruzzo, interessa solo come scenografia nelle passerelle istituzionali. Poi, nei bilanci, sparisce. Tagliare in questo modo significa indebolire l’economia reale, aggravare la crisi delle aree interne e voltare le spalle a chi ogni giorno lavora per garantire cibo, presidio del territorio e sostenibilità ambientale.”

CIA Abruzzo sottolinea come questi tagli non rappresentino solo un riequilibrio contabile, ma un atto politico che nega dignità al lavoro agricolo e alle sue funzioni sociali e ambientali. A fronte di una crisi climatica crescente, della difficoltà di accesso al credito, dell’assenza di una rete tecnica pubblica e del mancato ricambio generazionale, questa manovra è una condanna.

“Per questo chiediamo il ripristino immediato dei fondi tagliati, a partire da quelli per i danni da fauna selvatica, per la consulenza tecnica e per il sistema irriguo”, continua Sichetti, “Ma non basta: serve un piano pluriennale regionale per lo sviluppo agricolo, con obiettivi chiari, risorse certe e monitoraggio costante.
 

Non possiamo più assistere a decisioni prese sopra le nostre teste, senza confronto, senza ascolto, senza rispetto per chi rappresenta migliaia di aziende agricole abruzzesi. Non accetteremo che l’agricoltura venga trattata come un settore residuale. Senza agricoltura non c’è Abruzzo”, conclude, “E senza rispetto per chi lavora la terra non ci sarà futuro né per l’economia né per i territori.”

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1 In Evidenza - 23 lug 2025

CIA: “Sull’assegnazione del gasolio agricolo servono strumenti adeguati. Va adottata una piattaforma unica regionale"

CIA Abruzzo ribadisce con fermezza la propria posizione rispetto alle gravi criticità che continuano a colpire il sistema regionale per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato.

Nel corso dell’audizione alla 3ª Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale, CIA Abruzzo ha evidenziato come i malfunzionamenti della piattaforma ABACO abbiano generato pesanti disservizi per le imprese agricole, impedendo la tempestiva assegnazione del carburante, bloccando le verifiche sui consumi e costringendo le aziende ad acquistare gasolio a prezzo pieno, con ricadute economiche insostenibili e potenziali rischi sanzionatori.

“Il gasolio agevolato è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività delle imprese agricole”, dichiara il Presidente CIA regionale, Nicola Sichetti, “ma oggi viene gestito con strumenti informatici inadeguati, che causano ritardi, confusione e danni economici. Non si può parlare di agricoltura moderna se il sistema digitale non è all’altezza delle esigenze del settore.”

CIA Abruzzo ribadisce quindi la necessità di una piattaforma informatica unica regionale dedicata alla gestione dell’intero processo di assegnazione del gasolio agricolo agevolato, in grado di assicurare:

  • tempestività nell’erogazione;

  • tracciabilità e trasparenza delle procedure;

  • riduzione della burocrazia per aziende e amministrazioni.

Una piattaforma unica rappresenterebbe una risposta strutturale alle inefficienze del sistema attuale, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche adottate in altre regioni italiane.

“È il momento di dotare l’agricoltura abruzzese di strumenti realmente funzionanti e all’avanguardia”, conclude Sichetti, “non possiamo permettere che disservizi informatici cronici penalizzino chi ogni giorno lavora per garantire cibo, economia e presidio del territorio.”

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 05 ago 2022

Estate 2022: Cia, agriturismi sold out. Scelti da oltre 7 milioni di italiani

In agriturismo, vicino a piccoli borghi ben serviti, vivendo esperienze in azienda agricola e mangiando prodotti freschi di campi e allevamenti locali, da riportare anche a casa. Questa l’estate 2022 per oltre 7 milioni di italiani, più del 30% dei connazionali previsti in vacanza tra luglio e settembre prossimo. Sono per lo più famiglie e comitive, in viaggio dai 4 ai 7 giorni e spesso con cani e gatti al seguito. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani in ricognizione tra le strutture aderenti a Turismo Verde, la sua Associazione per la promozione agrituristica che, da Nord a Sud Italia, evidenzia una stagione partita in ritardo, ma vicina ai numeri pre-pandemia (più di 8 milioni di presenze nel 2019), e con le prenotazioni per il pranzo di Ferragosto già chiuse da un mese.

            Lungo la penisola -spiega Cia- la ripresa del turismo, con 22 milioni di italiani in viaggio, al mare (44%), nei centri rurali (21%) e in montagna (15%), si fa sentire soprattutto nelle strutture agrituristiche con disponibilità di camere, agricampeggio e in zone già vocate alla ricettività. La domanda resta, in alcuni casi e specie nell’entroterra, ancora instabile. A incidere di più le disdette causa Covid, tra il 10 e il 20%, che si spera di recuperare con le prenotazioni last minute.

Inoltre -aggiunge Cia- anche negli agriturismi c’è il ritorno degli stranieri (l’Italia ne stima per l’intera estate circa 33 milioni, il triplo rispetto al 2021). Già da maggio gli americani e ora, soprattutto, inglesi (+36%) e tedeschi (+32%). In buona parte, si tratta di riconferme e passaparola, con prenotazioni di clienti storici e amici. Stessa cosa per il turismo interno. In aumento i viaggi alla riscoperta dell’origini, come dall’Olanda al Molise.  

            In generale -secondo Cia- la tenuta del settore agrituristico, e delle sue 25 mila imprese, è ancora assicurata dalla natura stessa del comparto, sensibile alle esigenze dei cittadini, come ampiamente dimostrato in pandemia, e pronto a soddisfare, in modo innovativo, sempre nuovi bisogni. Tra le tendenze che si consolidano, Cia evidenzia la vacanza sostenibile e sicura, a contatto con la natura e gli animali, imparando a fare la pasta e a curare gli alveari, condividendo il lavoro agricolo come la lavorazione del formaggio. Infine, andando alla ricerca dei mercati contadini per fare provviste utili al rientro, come raccontano da la Spesa in Campagna, Associazione Cia per la vendita diretta.

            “L’aumento dei costi produttivi, di luce e gas in particolare -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- è ancora troppo sulle spalle delle aziende agrituristiche ed è anche per loro che stiamo sollecitando un’azione di governo realmente incisiva e prima delle elezioni a settembre. Sulla stagione turistica in corso, ci sono previsioni più che positive e ci auguriamo -conclude Fini- che portino alla fine buoni risultati anche alle nostre strutture”.

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1 In Evidenza - 05 ago 2022

Dl Aiuti bis: Cia, soddisfazione per nuove agevolazioni su gasolio agricolo

“Il Governo ha raccolto le ripetute sollecitazioni di Cia-Agricoltori Italiani affinché si eviti il collasso delle imprese agricole, strette tra rincari e siccità”. Così il presidente Cia, Cristiano Fini, nel commentare positivamente le nuove agevolazioni fiscali sul gasolio destinato ai mezzi agricoli nel Dl Aiuti bis, che consentiranno l’estensione al terzo trimestre 2022 del credito d’imposta al 20% sui costi sostenuti. Nell’apprezzamento per l’inclusione della misura nel decreto, Cia chiede ora che tale credito possa essere utilizzato dagli agricoltori anche oltre la scadenza prevista del 31 dicembre 2022, per renderne maggiore l’efficacia.

Secondo Fini, il risultato è da ascrivere all’incessante azione di stimolo di Cia nei confronti delle istituzioni e potrà rappresentare una boccata d’ossigeno per tutte le aziende agricole, a parziale compensazione dei maggiori oneri energetici causati dalle ripercussioni della guerra in Ucraina. La proroga del tax credit ha dimostrato che il settore primario è in cima alle priorità del Governo e riveste un ruolo di primaria importanza per la crescita economica del Paese.

Cia ringrazia il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro Stefano Patuanelli per questo indispensabile sostegno agli agricoltori, in un momento in cui il prezzo del gasolio è arrivato a 1,60 euro al litro, mettendo in pericolo la sostenibilità economica delle aziende nei mesi più critici per il settore primario, fra raccolti, trebbiature, nel drammatico contesto segnato dall’eccezionale siccità del 2022.

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1 In Evidenza - 03 ago 2022

Rinnovati i vertici Inac, Caf e Caa di Cia-Agricoltori Italiani

Sono stati rinnovati i vertici Inac, Caf e Caa di Cia-Agricoltori Italiani. Alla guida delI'Istituto Nazionale Assistenza ai Cittadini (Inac) arriva il campano Alessandro Mastrocinque che prende il testimone da Antonio Barile per due mandati a capo di uno dei maggiori Patronati d’Italia. 

Mastrocinque lascia, dunque, il Centro assistenza fiscale (Caf) di cui è stato presidente negli ultimi quattro anni. Al suo posto Nicola Antonio Sichetti, già presidente di Cia Abruzzo.

Infine, al Centro assistenza agricola (Caa) c’è il passaggio tra l’uscente Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte e Graziano Scardino, presidente di Cia Sicilia.


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1 In Evidenza - 02 ago 2022

Un kit salvavita per anziani soli e persone non autosufficienti: bando della Onlus “Ruralità e Solidarietà”

Migliorare le condizioni di vita dell’anziano e delle categorie più fragili. È questa la finalità del bando per l’assegnazione di Kit Salvavita a favore dei soggetti che vivono da soli, bisognosi o che versano in condizione di non autosufficienza voluto e messo in campo dalla Onlus “Ruralità e Solidarietà” di Cia Abruzzo, Marche e Molise nell’ambito delle proprie attività istituzionali.

Una proposta per avvicinare gli anziani ai propri familiari grazie alla tecnologia, in modo da farli sentire meno soli.

Il bando consiste nell’assegnazione di un kit Beghelli Salvalavita phone, una semplice forma di telesoccorso, pensata soprattutto per le persone anziane in casa.

I beneficiari della domanda saranno i soggetti che risultano nello stato di “pensionato” in qualunque categoria pensionistica, siano residenti nelle regioni di Abruzzo, Marche e Molise e abbiano inoltrato regolare richiesta mediante l’apposito form online raggiungibile dal sito della Onlus Ruralità e Solidarietà o con l’assistenza presso gli uffici della Cia Agricoltori Italiani.

A parità di merito sarà designato aggiudicatario chi  presenta una condizione di unico soggetto nello stato di famiglia, ovvero di non autosufficienza, ovvero un indice Isee inferiore. Si specifica che la Sim telefonica è a carico dell’utente assegnatario del Kit Salvavita.

Per accedere al bando è necessario presentare la domanda entro le ore 13:00 del 30 settembre 2022 sul sito www.ruralitaesolidarieta-ets.it.

“La cura e difesa del benessere e dignità dell’anziano, specialmente di coloro che per varie ragioni hanno carenza o difficoltà di accesso a risorse economiche, sociali e sanitarie, rappresenta una delle prerogative della nostra Onlus”, afferma il presidente Mariano Nozzi, “Il servizio di Teleassistenza assicura un’interlocuzione costante che potrà avvenire in qualsiasi orario e in qualunque giorno della settimana”.

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1 In Evidenza - 26 lug 2022

Governo: Cia a Draghi, crisi non blocchi sostegni ad agricoltura colpita da siccità e rincari

La crisi di governo non deve bloccare le misure di sostegno alle aziende agricole, colpite duramente dalla siccità e dai rincari produttivi. Servono interventi urgenti sul gasolio agricolo, come anche sull’emergenza manodopera e fauna selvatica e sull’agrifotovoltaico con il superamento del limite dell’autoconsumo. Queste le richieste del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, oggi a Palazzo Chigi per gli incontri tra parti sociali e premier Mario Draghi sul nuovo Decreto Aiuti.

            “In questo momento è necessario un grande senso di responsabilità da parte di tutti -ha detto Fini-. L’attuale situazione di stallo non deve impedire in alcun modo che vengano portati avanti interventi necessari e urgenti ad aiutare famiglie e settori in difficoltà, come l’agricoltura”. In questo senso, “c’è stato l’impegno dell’esecutivo ad accogliere le nostre istanze”.

            In particolare, Cia chiede a Draghi che lo stallo politico non impedisca l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, una proroga indispensabile per arginare il caro-carburante, arrivato al prezzo insostenibile di 1,60 euro al litro, e che fa il paio con il raddoppio dei costi di energia, concimi e fertilizzanti. Allo stesso modo, occorre anche la sterilizzazione strutturale del sistema di accise sui carburanti e la definitiva eliminazione degli oneri di sistema.

Altrettanto importante è non ritardare ancora l’approvazione del Decreto Flussi, atteso a settembre, per l’assunzione di 130 mila lavoratori stagionali, così come procedere senza intoppi sul Decreto Siccità, con risorse finanziarie necessarie a garantire agli agricoltori misure di aiuto, prevenzione e compensazione rispetto alle eccezionali avversità causate dall’emergenza idrica e che già hanno causato danni per oltre 3 miliardi.

Sullo sfondo resta la partita Ue. “Un governo impegnato solo sugli affari correnti rischia di non avere un ruolo forte, efficace e risolutivo sui dossier agricoli più scottanti al tavolo della Ue: dalla decisione sul Nutriscore alle notifiche sui provvedimenti agro-energetici -ha sottolineato Fini- in particolare la modifica fortemente richiesta da Cia delle norme sugli aiuti di Stato per consentire il riconoscimento di aiuti alle imprese agricole che realizzano sui tetti delle proprie strutture produttive impianti fotovoltaici della potenza superiore all’autoconsumo”. Infine, attenzione alta per Cia alle imminenti scadenze che impongono al governo italiano di inviare alla Commissione i Piani strategici nazionali il prima possibile, affinché l’attuazione della nuova Pac possa iniziare -come pianificato- all’inizio del 2023.

        

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1 In Evidenza - 26 lug 2022

Pensionati: Anp-Cia, anche senza governo, garantire aiuti cruciali

Solo stupore e indignazione di fronte agli ultimi giorni del governo Draghi, contrassegnati da una crisi gravissima che ha portato allo scioglimento del Parlamento con nuove elezioni a settembre. Non era di questo che il Paese aveva bisogno, tanto più vista l’instabilità economica e le difficoltà maggiori per le fasce più deboli della popolazione, come per i tanti pensionati ridotti a condizioni sempre più estreme di povertà. Anp, l’Associazione nazionale dei pensionati di Cia-Agricoltori Italiani ribadisce così il suo disappunto e richiama, oggi, le istituzioni al buon senso affinché l'attuale situazione di stallo non impedisca che vengano, comunque, concretizzati interventi fondamentali per la sostenibilità di un’Italia davvero in bilico. 

Qualora fosse ancora necessario, Anp-Cia ricorda che l’emergenza sociale era stata già ampiamente evidenziata dai dati Istat sulle pensioni al minimo o, comunque, basse. Un quadro drammatico se si pensa che, secondo il rapporto Inps sul 2021, i cittadini con reddito da pensione inferiori a mille euro al mese sono già più di 5 milioni, il 32% rispetto al totale dei pensionati. Persone costrette a condizioni di vita sempre più critiche, falcidiate dall’inflazione all’8%, dal caro bollette e dagli aumenti sui beni di prima necessità come quelli alimentari.

Detto questo, Anp-Cia sottolinea quanto fosse stata anche apprezzata la misura del governo nella concessione del bonus da 200 euro per un’ampia fascia della popolazione, pur criticandone il carattere estemporaneo e rivendicando, invece, provvedimenti più strutturali, come l’aumento delle pensioni minime.

Adesso, aggiunge Anp-Cia, pur nei limiti che la crisi impone e, comunque, nel disbrigo degli affari correnti, il governo non può dimenticare che c’è una popolazione, le categorie più deboli, in totale affanno e in attesa di aiuti cruciali per il sostentamento. E, quindi, il nuovo Decreto Aiuti, su cui si sta lavorando, sia ancora l’occasione per operare un intervento ancora più efficace e mirato. Si adotti, chiede Anp-Cia, un criterio di scaglioni di reddito per la concessione del bonus e si agisca sulle pensioni minime con un significativo aumento.

“Questo è il momento dell’impegno e della responsabilità -commenta il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. Gli effetti della pandemia e le ripercussioni della guerra in Ucraina stanno minacciando la coesione sociale del nostro Paese. Serietà e rispetto è ciò che ci aspettiamo da parte della politica tutta, ormai in piena campagna elettorale. No, quindi, a demagogia e facili promesse in tema di pensioni. Gli anziani, i pensionati -conclude Del Carlo- sono un patrimonio e ne va tutelato il valore e il ruolo nella società. Possono garantire la coesione e il sostegno alle famiglie, ma devono avere la garanzia di assegni dignitosi”.

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