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1 In Evidenza - 30 dic 2025

Consumo di suolo in Abruzzo: allarme dei giovani agricoltori CIA

I dati più recenti sul consumo di suolo in Abruzzo evidenziano una crescita preoccupante del fenomeno. Nel 2024, la superficie artificiale regionale ha raggiunto 54.402 ettari, pari al 5,05% del territorio, con un incremento netto di 299 ettari rispetto al 2023.

Le province più colpite sono Pescara (7,27%), Teramo (6,7%) e Chieti (6,35%), mentre L’Aquila registra il valore più basso (3,2%). Tra i capoluoghi di provincia, Pescara detiene il primato con oltre il 51% di superficie impermeabilizzata, seguita da Chieti (21%), Teramo (10%) e L’Aquila (5%). Il consumo di suolo pro capite in Abruzzo è di circa 428 m² per abitante, superiore alla media nazionale di 365 m².

Di fronte a questi dati, interviene Diego Pasqualone, Presidente di AGIA Abruzzo Giovani Imprenditori Agricoli, “Ogni ettaro di suolo perduto è un patrimonio agricolo che scompare irrimediabilmente”, dichiara Pasqualone, “Questo significa meno terreni per coltivazioni, boschi e spazi verdi, con effetti diretti sulle nuove generazioni”.

Pasqualone denuncia come gran parte del nuovo consumo di suolo riguardi impianti fotovoltaici a terra, poli logistici e centri commerciali, insediati su terreni agricoli fertili, mentre molte aree dismesse rimangono inutilizzate, “Si continua a cementificare il territorio invece di rigenerare le aree già urbanizzate. È un controsenso che deve finire”.

L’associazione AGIA Abruzzo chiede alle istituzioni regionali e locali di adottare misure più incisive per proteggere il suolo agricolo, incentivare il riuso e la rigenerazione delle aree già urbanizzate e supportare i giovani agricoltori nella gestione sostenibile del territorio.

“Difendere il suolo significa difendere l’agricoltura, la sicurezza dei cittadini e la qualità della vita”, conclude Pasqualone, “Senza un cambio di rotta immediato, rischiamo di pagare un prezzo molto alto in termini ambientali, economici e sociali”.

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2 In Evidenza - 29 dic 2025

Bando ISI Inail, CIA Chieti-Pescara: fondi per macchine agricole più sicure, ma l’accesso resta complesso

Rinnovare le macchine agricole non è solo una scelta tecnologica o ambientale, ma una leva fondamentale per migliorare la sicurezza sul lavoro e la qualità dell’attività agricola. A ribadirlo è CIA Chieti-Pescara, che accoglie con favore la pubblicazione del Bando Isi 2025 dell’Inail, uno strumento concreto a sostegno delle imprese agricole che investono in prevenzione e innovazione, pur sottolineando le difficoltà di accesso ai fondi.

L’agricoltura resta uno dei settori più esposti al rischio di infortuni, spesso legati all’utilizzo di macchinari obsoleti e non adeguati agli standard di sicurezza attuali. In particolare nei territori collinari e interni delle province di Chieti e Pescara, il rinnovo del parco macchine rappresenta un passaggio essenziale per ridurre i rischi e migliorare le condizioni di lavoro.

In questo contesto si inserisce il Bando Isi 2025, pubblicato il 18 dicembre, che mette a disposizione 600 milioni di euro complessivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il settore agricolo sono stanziati 90 milioni di euro nell’Asse 5, di cui 70 milioni destinati alle micro e piccole imprese agricole e 20 milioni riservati ai giovani agricoltori. I contributi, a fondo perduto, coprono fino al 65% delle spese ammissibili (80% per i giovani) con importi compresi tra 5.000 e 130.000 euro.

Per l’Abruzzo, le risorse dell’Asse 5 – Agricoltura ammontano complessivamente a 7.138.912,50 euro, con un incremento rispetto alla dotazione iniziale di 2.444.466,00 euro, pari a +192%


Nel dettaglio:

  • Asse 5.1 – settore della produzione primaria dei prodotti agricoli: 5.179.952,50 euro, a fronte di una quota iniziale di 1.810.313,00 euro;

  • Asse 5.2 – giovani agricoltori: 1.958.960,00 euro, su una quota iniziale di 634.153,00 euro.

Nonostante l’incremento delle risorse, accedere ai fondi può risultare difficile a causa della complessità burocratica.Per questo, CIA Chieti-Pescara ribadisce la necessità di snellire le pratiche, semplificando la procedura e offrendo supporto concreto alle aziende agricole, così da trasformare le risorse in un reale strumento di sicurezza e innovazione.

Queste risorse si affiancano al rifinanziamento dell’Asse 5 del Bando Isi Agricoltura 2024, che ha portato la dotazione complessiva per l’agricoltura a 248 milioni di euro, rafforzando ulteriormente le opportunità di investimento per il settore.

CIA Chieti-Pescara sottolinea come l’impegno sul fronte della sicurezza non si limiti al sostegno agli incentivi, ma passi anche attraverso l’informazione e la formazione. Negli ultimi anni l’organizzazione ha promosso e organizzato diversi corsi e incontri in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro, con l’obiettivo di informare gli agricoltori sui principali rischi in agricoltura, sull’uso corretto dei macchinari e sul rispetto delle norme di sicurezza.

“Il rinnovamento delle macchine agricole”, dichiara Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara, “è una priorità per garantire maggiore sicurezza agli operatori e allo stesso tempo sostenere la competitività delle imprese. Come CIA siamo da sempre attenti a questo tema: non a caso abbiamo organizzato numerosi corsi con l’Ispettorato del Lavoro per diffondere una vera cultura della prevenzione. La sicurezza nasce dalla formazione, ma si consolida anche attraverso investimenti concreti in macchinari moderni e affidabili   Al tempo stesso, snellire le pratiche burocratiche è fondamentale per permettere a tutte le aziende di accedere ai fondi senza difficoltà”.

Attraverso l’Asse 5, l’Inail finanzia l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchine agricole di nuova generazione, conformi alle normative europee, in grado di ridurre il rischio infortunistico, le emissioni inquinanti e la rumorosità, migliorando l’efficienza complessiva delle aziende.

“Per il nostro territorio”, conclude Bomba, “queste risorse rappresentano un’opportunità importante per accompagnare le imprese agricole in un percorso di ammodernamento necessario e ormai non più rinviabile. Innovazione, formazione e sicurezza devono andare di pari passo”.

CIA invita infine le aziende agricole del territorio a informarsi presso i propri uffici sulle modalità di accesso ai fondi e a prepararsi per tempo alla presentazione delle domande.

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1 In Evidenza - 23 dic 2025

Natale 2025, cresce la spesa per prodotti locali e agriturismi, ma il reddito agricolo resta in crisi

Il Natale 2025 arriva in un contesto economico complesso, segnato da un aumento generalizzato dei prezzi che pesa sulle famiglie e sulle imprese. La spesa natalizia cresce in media tra il 6 e l’8% rispetto allo scorso anno, ma non perché si compri di più: si spende di più per acquistare le stesse quantità. A incidere sono soprattutto i rincari energetici, logistici e dei servizi, mentre il reddito reale dei cittadini continua a ridursi.

In questo scenario, però, c’è un aspetto che continua a essere sottovalutato: l’aumento dei prezzi al consumo non genera reddito per gli agricoltori. “Il problema è evidente”, dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara Domenico Bomba, “mentre tutto aumenta, chi produce cibo resta sempre l’anello debole. Non è più accettabile che i costi e i rincari siano scaricati su famiglie e imprese agricole”.

Nelle province di Chieti e Pescara operano complessivamente circa 20.000 aziende agricole, quasi la metà del totale regionale. Nel solo Chietino si contano oltre 14.000 imprese agricole, mentre nel Pescarese sono circa 6.000, in gran parte aziende di piccola e media dimensione. “Questi numeri raccontano il peso del nostro tessuto produttivo”, sottolinea Bomba, “e spiegano perché ogni aumento di costo diventa un problema reale per migliaia di famiglie e comunità”.

Da mesi assistiamo a un paradosso evidente: i prezzi al consumo aumentano, ma il reddito degli agricoltori resta fermo o addirittura diminuisce. “Non sono i produttori a speculare”, aggiunge Bomba. “Gli aumenti si concentrano lungo la filiera, mentre chi coltiva, alleva o trasforma continua a stringere i denti per garantire qualità e disponibilità”.

Nel periodo natalizio questo squilibrio diventa ancora più evidente. Un olio extravergine abruzzese, un formaggio tipico o un salume artigianale venduti direttamente in azienda mantengono prezzi stabili, offrendo qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. “Quando gli stessi prodotti raddoppiano sugli scaffali”, osserva Bomba, “è chiaro che il valore non arriva a chi lavora nei campi”.

È in questo contesto che nasce la mobilitazione degli agricoltori. “Siamo scesi in piazza perché non è accettabile che chi produce cibo venga lasciato solo”, dichiara il Presidente. “Siamo andati a manifestare a Bruxelles sotto Natale, nel momento simbolicamente più delicato dell’anno, per chiedere che il sistema smetta di far pagare la crisi sempre agli stessi”.

Eppure, anche dentro uno scenario difficile, emerge un segnale positivo: cresce la scelta consapevole dei prodotti agricoli locali e della vendita diretta. In Abruzzo, secondo le prime stime del settore, oltre una famiglia su due ha acquistato almeno un prodotto natalizio direttamente da aziende agricole, mercati contadini o agriturismi. “Questa è la prova che i cittadini comprendono il valore di una filiera equa”, commenta Bomba, “e che il mercato può premiare chi produce bene e mantiene il territorio”.

Le festività confermano inoltre un’altra tendenza strutturale: l’Abruzzo è sempre più meta di turismo di prossimità. Oltre il 60% dei visitatori sceglie soggiorni brevi, seconde case, agriturismi e borghi interni. “Ogni euro speso nelle aziende locali”, sottolinea Bomba, “resta sul territorio, sostiene lavoro regolare e contribuisce alla tenuta sociale delle aree interne. Non è folklore, è economia reale”.

Il Natale ci dice chiaramente che le filiere corte e la vendita diretta non sono un’alternativa marginale, ma una risposta concreta all’inflazione e alla crisi dei consumi. “Ora servono scelte politiche coerenti”, conclude il Presidente provinciale, “meno burocrazia, infrastrutture adeguate nelle aree rurali, controlli seri sulla filiera e sostegno reale alle aziende agricole che resistono. Difendere il reddito agricolo non è una battaglia di categoria, è una scelta di interesse generale”



Gli agricoltori non chiedono privilegi, ma di non essere l’anello debole di un sistema che funziona solo se è equo. Se oggi sulle tavole abruzzesi arrivano prodotti di qualità, è perché gli agricoltori hanno continuato a produrre nonostante tutto. 

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1 In Evidenza - 22 dic 2025

Agricoltura abruzzese a rischio: CIA lancia l’allarme e chiede interventi urgenti nella Legge di Previsione 2026/28

CIA Abruzzo lancia un allarme sulla situazione del comparto agricolo regionale e chiede alla Regione interventi urgenti nell’ambito della Legge di Previsione delle spese 2026/2028. 

In particolare, CIA Abruzzo sollecita la conferma dei fondi di 7,5 milioni di euro già previsti dall’articolo 24 della legge regionale n. 4/2024 a favore dei viticoltori danneggiati dalla peronospora nel 2023, fondi indispensabili per la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, molte delle quali ancora in grave difficoltà economica. 

Parallelamente, l’organizzazione chiede il raddoppio del fondo per i danni da fauna selvatica per il triennio 2026/2028, attualmente considerato insufficiente, al fine di garantire agli agricoltori indennizzi adeguati e la possibilità di recuperare gli investimenti, proseguire la produzione nonostante le perdite causate da cinghiali, caprioli e altre specie e superare l’attuale sistema di rimborso a percentuale, giudicato del tutto insoddisfacente. 

Sul fronte della zootecnia, colpita dalla Lingua Blu nel 2025, CIA Abruzzo richiede l’attivazione immediata di un piano straordinario che preveda indennizzi per le perdite di capi, rimborso delle spese sostenute per vaccini e repellenti e contributi per il ripristino del patrimonio tramite nuovi riproduttori, oltre alla programmazione di una campagna vaccinale coordinata per il 2026, per evitare il collasso del settore e gravi danni all’economia e all’occupazione regionale. 

CIA sollecita inoltre l’istituzione di una piattaforma informatica unica regionale per la filiera agricola, capace di gestire in maniera integrata assegnazione del gasolio agricolo, presentazione della PUA, riconoscimento della qualifica IAP, iscrizioni agli albi specialistici e altri servizi, semplificando gli adempimenti, garantendo trasparenza e riducendo i costi per imprese e Pubblica Amministrazione, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche regionali esistenti. 

“Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano lasciati soli di fronte a emergenze sanitarie e danni continui”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “È fondamentale che la Regione metta in campo subito risorse concrete: investire nell’agricoltura significa salvaguardare l’economia, proteggere i posti di lavoro e tutelare la vitalità dei nostri territori.” 

CIA Abruzzo sottolinea che l’attuazione di queste misure non è solo urgente, ma strategica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo abruzzese, con effetti positivi sull’intera economia regionale e sul presidio sociale dei territori marginali, e auspica che la Legge di Previsione 2026/2028 preveda i fondi necessari per sostenere concretamente gli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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News Cia Abruzzo

2 In Evidenza - 02 giu 2018

Articolo ripreso da "IL CENTRO - Quotidiano d'Abruzzo"

San Salvo. Il Comune di Montenero cambia la destinazione dei terreni agricoli 
I proprietari pronti ai ricorsi per le cartelle esattoriali di oltre 1.300 euro l'una


SAN SALVO Un 2018 iniziato nel peggiore dei modi per oltre duecento agricoltori, di cui il 90% residenti a San Salvo, che il 1° gennaio hanno ricevuto ciascuno cartelle una esattoriale di oltre 1.300 euro relativa al pagamento dell'Imu sui terreni di contrada Padula, nel territorio di Montenero di Bisaccia. Gli agricoltori hanno discusso nell'incontro che si è tenuto ieri, organizzato dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), all'Euro-ortofrutticola di San Salvo, per unirsi e far fronte comune contro un'imposta che ritengono ingiusta. La storia parte dal 2003. È successo che oltre 300 ettari di terreni da sempre utilizzati a fini agricoli, nel 2003 diventano, con l'approvazione di una variante al Piano regolatore generale del Comune di Montenero, Zona D. Il provvedimento venne stilato nella speranza che quella zona divenisse il nuovo Consorzio industriale di Montenero così da dare la possibilità al territorio di svilupparsi e di esprimere una vocazione industriale che avrebbe potuto dare esiti positivi in quanto adiacente a quella industriale di San Salvo. Ma negli ultimi 15 anni si sono visti fallire i progetti tanto attesi. Quei terreni sulla carta sono quindi diventati a destinazione industriale o commerciale, quindi il loro valore di mercato è notevolmente aumentato con conseguente aumento dell'Imu. Un cambiamento di destinazione d'uso di cui la maggior parte dei proprietari di contrada Padula non era al corrente dal momento che non è stata loro recapitata nessuna notifica, ma in questi casi la semplice pubblicazione all'albo pretorio del Comune basta per rendere pubblico un atto di legge. Ignari del cambiamento, quindi, fino a quando non sono arrivate le cartelle esattoriali con cui il Comune di Montenero invita i proprietari a pagare l'Imu su quei terreni relativo all'anno 2011 non con il valore di terreni agricoli, ma come suoli ormai industriali e commerciali.Che cosa comporta la variazione. Il pagamento di imposte su terreni che di fatto hanno il valore di terreno agricolo - 2 euro a metro quadrato - ma che sulla carta valgono cinque volte di più: 10 euro a metro quadrato. Da qui una serie di oneri: il primo l'Imu; poi l'impossibilità di riuscire a vendere un ettaro di terreno addirittura anche a 100.000 euro per alcuni; infine i costi che i proprietari, di cui oltre il 70% con un'età superiore ai 60 anni, dovranno sostenere per la successione della proprietà agli eredi. Che cosa si può fare. All'incontro di ieri erano presenti i rappresentanti della Cia di Montenero di Bisaccia e di San Salvo e i rappresentanti della Coldiretti di Abruzzo e Molise che hanno proposto agli agricoltori due strade percorribili. La prima, di chiedere al Comune di Montenero una variazione al piano regolatore ma che molto probabilmente l'amministrazione non accetterà in quanto vedrebbe diminuire le entrate nelle casse del proprio ente; la seconda, che si ritiene sia la strada migliore da perseguire, è quella di chiedere allo stesso Comune di abbassare le aliquote o il valore catastale dei terreni almeno del 50%. Gli importi notificati dal 2011 ad oggi dovranno essere comunque pagati con la possibilità eventualmente di presentare istanza di rimborso. Gli agricoltori nei prossimi giorni presenteranno una petizione all'amministrazione comunale che non negherà loro un incontro. (s.c.)

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2 In Evidenza - 02 giu 2018

Convenzione CIA-FCA fino al 31 Marzo 2018. Extra sconto su Alfa Romeo Giulietta!

 

La convenzione tra Fiat Chrysler Automobiles FCA Italy e Cia-Agricoltori Italiani consente alle imprese associate di acquistare autovetture e veicoli commerciali dei marchi Fiat, Abarth, Alfa Romeo, Lancia, Jeep e Fiat Professional presso tutti i concessionari autorizzati della rete, usufruendo di speciali condizioni di trattamento a loro riservate, in via esclusiva, per le vetture immatricolate entro il 31 marzo 2018

Per poter usufruire delle speciali condizioni di trattamento l'impresa associata alla Cia-Agricoltori Italiani, all'atto della prenotazione del veicolo, dovrà consegnare alla Concessionaria copia della tessera confederale.

A titolo di esempio le imprese associate possono usufruire di sconti rilevantissimi per l'acquisto della nuova versione del Fiat Ducato, per tutti gli allestimenti e le motorizzazioni disponibili, sconti che aumentano ulteriormente in caso di permuta o rottamazione.

I vantaggi consentono importanti riduzioni di prezzo e sono cumulabili con le offerte finanziarie proposte da FCA Bank.

Fino al 31 marzo extrasconto di 1.000 euro sulle Alfa Romeo Giulietta in pronta consegna.

Per maggiori informazioni VISITA LA PAGINA DEDICATA CLICCANDO QUI

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2 In Evidenza - 12 mag 2017

Stai pensando di acquistare un'auto nuova o un veicolo commerciale? Hai tempo fino al 31 Gennaio 2018!

 Attraverso la convenzione CIA-FCA è consentito alle imprese associate e ai Dipendenti del Sistema Cia di acquistare autovetture e veicoli commerciali dei marchi Fiat, Abarth, Alfa Romeo, Lancia, Jeep e Fiat Professional con speciali condizioni di trattamento a loro riservate in via esclusiva.

Per accedere alle suddette condizioni  l’impresa associata alla Cia e i dipendenti del Sistema Cia dovranno consegnare alla Concessionaria, all’atto della prenotazione del veicolo,   copia della tessera Cia 2017 o la dichiarazione di appartenenza, su carta intestata CIA, redatta dagli Uffici Territoriali della Confederazione.  

I vantaggi sono estesi anche alle autovetture del marchio FIAT, ABARTH, LANCIA, ALFA ROMEO e JEEP, con importanti riduzioni di prezzo, cumulabili con le offerte finanziarie proposte da FCA Bank.

La convenzione è operativa, salvo ulteriori rinnovi, fino al 31 gennaio 2018. Sul sito www.ciaabruzzo.it è riportato il collegamento per i dettagli della convenzione riguardanti i requisiti, i modelli acquistabili e le relative scontistiche. 

Sul sito Cia nazionale  www.cia.it   è prevista l’apposizione di un banner che consentirà di richiedere preventivi e di mettersi in collegamento con l’Agente territoriale FCA  addetto alla vendita.

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2 Olivicolo - 09 lug 2017

BOLLETTINO FITOPATOLOGICO N°: 08 del 06/09/2017

MONITORAGGIO MOSCA DELL'OLIVO - Bollettino Fitopatologico n. 08 del 06/09/2017
Per maggiori informazioni vai su www.oliovestino.it oppure scrivi a info@oliovestino.it  

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2 Difesa News - Regione Abruzzo - 09 giu 2017

BOLLETTINO N° 29 DEL 5 SETTEMBRE 2017

BOLLETTINO N° 29 DEL 5 SETTEMBRE 2017.

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2 CAA - Infobandi - 09 giu 2017

INFOBANDI: Bando settore Apicoltura

 In allegato informativa a cura dello staff Infobandi CAA CIA Chieti-Pescara.

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