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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 07 giu 2024

L’Europa che ci aspettiamo. Lettera appello di Cia ai candidati alle elezioni


Alla vigilia delle Elezioni europee arriva da Cia-Agricoltori Italiani l’ultima chiamata ai candidati. Una lettera appello del presidente nazionale, Cristiano Fini, per ripartire dall’agricoltura puntando, soprattutto, sullo sviluppo delle aree rurali, assicurando un reddito equo ai produttori, garantendo la salvaguardia della Dieta Mediterranea e rinnovando un dialogo costante con le organizzazioni di rappresentanza.  


“A breve sarà il tempo di una nuova Europa, quella delle opportunità da cogliere davanti al prossimo Parlamento, e a una Commissione rinnovata, in primis per l’agricoltura. In vista di questa imminente stagione -scrive Fini- è bene che l’Italia ricordi a se stessa valori e principi che non possono prescindere dalla sua storia e identità, ancor più perché oggetto, negli ultimi anni in modo importante, delle battaglie più decisive portate avanti dalle organizzazioni di rappresentanza. La possibilità di poterle guidare, ancora, spiega il peso del ruolo giocato fino a oggi e l’onere di continuare a impegnarsi per i diritti dei cittadini e dei lavoratori, per un Paese intero che, nel tempo, ha saputo inquadrare e valorizzare le sue eccellenze, tra tutte il Made in Italy enogastronomico e la Dieta Mediterranea.

In particolare -sottolinea, nella lettera, il presidente nazionale di Cia- riallacciamo quel filo che è unico tra il valore del cibo italiano e di un modello nutrizionale patrimonio Unesco, e l’attività produttiva nei campi e nelle stalle. Parla di un legame indiscutibile con un territorio specifico di tutta una penisola, dove agricoltori e allevatori sono garanti dell’approvvigionamento alimentare, ma anche custodi del paesaggio, di quella sostenibilità ambientale, economica e sociale, che tiene in piedi un Paese intero, per il 58% costituito da aree interne. Campagne, terreno di lotte e conquiste sindacali che hanno visto in prima linea l’Alleanza nazionale dei contadini, oggi Cia-Agricoltori Italiani.


La difesa, tanto attuale, dell’economia agricola e delle zone rurali, come il superamento della mezzadria nel secondo dopo guerra, sono la testimonianza principale -continua- di un’evoluzione culturale e associativa che ha segnato il futuro del comparto agricolo e accompagnato il processo di modernizzazione dei movimenti sindacali. Un percorso di crescita complesso e faticoso che ha visto Cia protagonista e, che ha portato all’affermarsi dell’imprenditoria agricola, strutturata e competente, in grado di abbracciare l’avvento della concorrenza e delle relazioni commerciali con l’estero. Una transizione, anche questa, con gli agricoltori al centro e la conquista, sul lungo periodo, di un riconoscimento globale del settore: qualità e distintività delle produzioni che trovano nella Dieta Mediterranea la massima espressione. Ecco -precisa Fini- abbiamo un dovere morale rispetto a questi traguardi, non a caso per Cia basilari. Difenderli vuol dire tutelare e valorizzare le peculiarità delle materie prime del nostro territorio, ma anche un sistema alimentare che promuove uno stile di vita sano ed equilibrato, garantito dalla sostenibilità degli ecosistemi, equità sociale ed economia. Con questa consapevolezza e con questo approccio dobbiamo salvaguardare le filiere del cibo italiano e, soprattutto, la dignità professionale di quasi 800 mila aziende agricole del nostro Paese che ne sono il motore. La sovranità alimentare è nelle mani dell’agricoltura, perché il mondo la può riconoscere solo nella valorizzazione a tavola delle materie prime, esaltate da piatti tipici di ciascuna regione d’Italia. Lo sforzo diplomatico a livello internazionale deve impegnarci, a difesa di questi principi -precisa Fini- che sono la linfa intangibile di 64 miliardi di fatturato, a tanto ammonta l’export agroalimentare italiano, ma anche il senso vero di interventi da attuare in sostegno della competitività sui mercati esteri, mettendo al bando le importazioni sleali e promuovendo la reciprocità delle regole commerciali, ovvero il rispetto degli standard ambientali e sanitari, come delle norme sul lavoro".


Dunque, conclude il presidente di Cia nella lettera appello: “L’Europa che ci aspettiamo è quella pronta, già da domani, a rinnovare il confronto puntuale e costruttivo  con la nostra organizzazione, per dare alle aree interne, alla sua agricoltura e zootecnia, fatta anche di piccoli allevatori di montagna, risorse e politiche adeguate a garantire loro un reddito equo e dignitoso. Senza sostenibilità economica del settore, non ci può essere né quella ambientale, né quella sociale”.

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2 In Evidenza - 05 giu 2024

Cia Chieti-Pescara: la diga di Penne in crisi idrica, solo 30 giorni di fornitura rimasti

Preoccupazione di Cia Chieti-Pescara per la situazione idrica dell’invaso di Penne che è estremamente critica. Attualmente, il livello dell'acqua è sceso al 60% della sua capacità, garantendo solo 30 giorni di fornitura. Diego Pasqualone, presidente Agia Abruzzo, a margine dell’incontro che si è tenuto ieri presso il Consorzio di Bonifica Centro alla presenza anche dei sindaci del Pescarese, sollecita interventi immediati per fronteggiare l'emergenza.


"È cruciale salvaguardare le filiere produttive," dichiara Pasqualone, "Se la situazione non migliorerà rapidamente, alcune colture non verranno prodotte quest'anno a causa della carenza d'acqua. Dobbiamo razionare le risorse idriche disponibili per prolungare i giorni di copertura e soprattutto dobbiamo informare immediatamente gli agricoltori che non sarà possibile effettuare il secondo raccolto."


Cia Chieti-Pescara sottolinea l'urgenza di questa comunicazione per consentire agli agricoltori di prendere decisioni tempestive e mitigare, per quanto possibile, gli effetti negativi della crisi idrica. La mancanza d'acqua rappresenta una minaccia drammatica per l'agricoltura locale e richiede una risposta immediata e coordinata da parte di tutte le istituzioni e gli attori coinvolti.


“Invitiamo le autorità competenti a intervenire prontamente con misure straordinarie per supportare gli agricoltori in questo momento critico e a sviluppare strategie a lungo termine per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla gestione delle risorse idriche”, commenta il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba.


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1 In Evidenza - 03 giu 2024

Contributi per la Ristrutturazione e Riconversione dei vigneti

Aperto il bando per la concessione di contributi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, ai sensi del Reg. (CE) n. 1308/13, per la campagna 2024/2025. Di seguito troverete tutte le informazioni necessarie per partecipare.

 

Beneficiari:
Sono ammessi tutti gli imprenditori agricoli, sia persone fisiche che giuridiche, singole o associate, con aziende situate nel territorio della Regione Abruzzo e iscritti alla Camera di Commercio.

 

Misure Finanziabili:

  • Riconversione varietale; Sovrainnesto; Ristrutturazione;
  • La superficie minima per richiedere il contributo è di 0,50 ettari, derogabile fino a 0,30 ettari per chi possiede almeno 1 ettaro di superficie vitata.

 

Condizioni di Ammissibilità:

  • Possesso di un diritto/autorizzazione di reimpianto proveniente dall’estirpazione di un proprio vigneto;
  • Aver avviato la procedura di acquisizione dell’autorizzazione di reimpianto o condurre un vigneto regolarmente registrato sulla scheda delle superfici vitate oggetto di estirpazione;
  • Aver avviato la procedura di acquisizione del diritto/autorizzazione di reimpianto anticipato;
  • Essere conduttore di un vigneto regolarmente registrato sulla scheda delle superfici vitate oggetto di sovrainnesto.
     

Entità dell’Aiuto:
È prevista la concessione di contributi in conto capitale fino al 50% degli investimenti. Sono ammessi impianti a GDC, Cortina Semplice, Spalliera, Tendone, Pergola Trentina, con un contributo variabile in base al tipo di impianto e alla densità delle piante per ettaro. Gli importi massimi includono anche l’espianto e il mancato reddito, concessi solo se il vigneto è ancora da estirpare alla data di presentazione della domanda.

 

Documenti Richiesti:

  • Schedario Viticolo aggiornato
  • Fascicolo aziendale aggiornato contenente la superficie oggetto di domanda
  • Eventuali diritti/autorizzazioni di reimpianto derivanti da precedenti estirpazioni aziendali o acquistati da altra azienda (Copia dei Nulla Osta)
  • Attestato IAP (se disponibile)
  • Certificato di agricoltura biologica o integrata (se disponibile)
  • Titoli di proprietà (contratto d'affitto, comodato ecc.) con il consenso sottoscritto dal proprietario del terreno, se diverso dall’intestatario riportato sulle visure
  • Copia fronte-retro di un documento di riconoscimento
  • Dichiarazioni di vendemmia raccolta uve 2023/2024
  • Coordinate bancarie
     

Scadenza Domande:
La scadenza per la presentazione delle domande è il 14 Giugno 2024.

 

 

Per ulteriori informazioni e per la richiesta del finanziamento, vi invitiamo a recarvi presso l'ufficio Cia più vicino.

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1 In Evidenza - 31 mag 2024

Europee: il “Manifesto” Cia sul tavolo dei candidati. Ripartire dall’agricoltura

Rimettere l’agricoltura al centro, riconoscendo a pieno titolo il settore come risorsa strategica in Ue. Questo l’obiettivo del “Manifesto per le Elezioni Europee 2024” che Cia-Agricoltori Italiani sta presentando ai candidati di tutte le forze politiche in vista dell’8 e 9 giugno. Un documento programmatico in 9 punti con le priorità per garantire il futuro del comparto.

“Chiediamo più attenzione per gli agricoltori -spiega il presidente di Cia, Cristiano Fini- che producono cibo sano e sicuro per tutti e sono i primi custodi del territorio. Ecco perché stiamo portando ai candidati al prossimo Parlamento Ue le nostre istanze per invertire la rotta rispetto alle politiche degli ultimi anni, che hanno penalizzato il settore con proposte legislative spesso ideologiche, creando una spaccatura innaturale tra agricoltura e ambiente. Ora è tempo di cambiare, la revisione della Pac è stata una svolta importante, ma occorre continuare il lavoro e mettere in campo nuovi interventi per dare risposte efficaci e durature agli agricoltori, di fronte alle sfide dei mercati, del clima e della transizione”.


In quest’ottica, il Manifesto di Cia affronta tutte le questioni più urgenti:

  1. Valore lungo la filiera – a ogni prodotto agricolo deve essere riconosciuto il giusto valore, per questo serve un Osservatorio Ue su costi, prezzi e marginalità, oltre alla revisione della Direttiva sulle pratiche sleali e a misure per incentivare aggregazione e relazioni di filiera;
  2. Sviluppo delle aree rurali – rendere competitive le aree rurali vuol dire presidiare territori indispensabili per l’agricoltura e contro il dissesto idrogeologico, nonché garantire un futuro al 30% della popolazione Ue che ci vive;
  3. Tutela del suolo – approvare velocemente la proposta di Direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo, elemento fondamentale per la produzione agricola e la sicurezza alimentare dell’Unione;
  4. Gestione dell’acqua – definire una strategia di governo comune della risorsa idrica, con un Piano mirato per lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque;
  5. Regole comuni sul commercio – la parola chiave negli accordi commerciali deve essere reciprocità, per tutelare il prodotto italiano ed europeo ed evitare la concorrenza sleale di Paesi terzi;
  6. Bilancio Ue adeguato – il bilancio dedicato alla Pac non può essere rivisto al ribasso, ma va valorizzato ed efficientato, pensando anche a un plafond specifico aggiuntivo per affrontare le questioni ambientali;
  7. Pac del futuro – disegnare una Politica agricola comunitaria più flessibile per intervenire subito nelle situazioni di crisi e più attenta a tutelare andamento produttivo e reddito agricolo, includendo interventi per la gestione del rischio e favorendo gli investimenti;
  8. Innovazione e formazione – occorre un maggiore coordinamento a livello Ue tra gli enti di ricerca, per agevolare lo sviluppo di nuove tecnologie, spingendo al contempo sulla formazione agricola per trasferire le conoscenze e rendere le soluzioni disponibili per tutti;
  9. Ricambio generazionale – sostenere l’ingresso e la permanenza dei giovani nel settore, favorendo sia l’accesso al credito che l’accesso alla terra.


Per tutto questo, “auspichiamo che il futuro Commissario europeo all’Agricoltura -aggiunge il presidente di Cia- abbia un peso politico importante e sia in grado di costruire consenso sui dossier più caldi e favorire l’intesa tra tutti gli Stati membri”.     

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1 In Evidenza - 29 mag 2024

Dl Agricoltura: Cia, bene ma ora interventi migliorativi per impatto su problemi strutturali

“Abbiamo accolto positivamente le misure del Dl Agricoltura, che contiene molte delle proposte della nostra associazione, occorrono ora interventi migliorativi per mettere a disposizione degli agricoltori strumenti adeguati per far fronte non solo alla crisi contingenti ma anche ai problemi divenuti, ormai, strutturali”, così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nell’audizione odierna alla IX Commissione in Senato.

Se apprezziamo intervento sulla moratoria delle rate dei mutui, dobbiamo altresì rimarcare che gli agricoltori restano, comunque, soggetti alla decisione di ogni singola banca sull’accoglimento della loro richiesta. La risposta del Dl in merito alle filiere in crisi è particolarmente importante, tuttavia Cia sollecita una maggiore attenzione riguardo a quelle con alto valore aggiunto che soffrono di crisi divenute strutturali, come quella legata alla pericoltura. “Attenzione agli interventi sulla canapa, come quello in discussione nel decreto Sicurezza alla Camera", chiosa Fini, "perché avrebbero impatto negativo su filiere agroindustriali di eccellenza che riguardano agricoltori e imprese nel settore della cosmesi, degli integratori alimentari, del florovivaismo e dell’erboristeria”. 

Cia chiede, inoltre, a gran forza l’entrata in funzione del Registro telematico per il grano (Granaio Italia), strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati cerealicoli e suggerisce, poi, la delega ad Agea per la mappatura di idoneità delle zone dove si intendano installare pannelli fotovoltaici.

Sul tema della più equa distruzione del valore lunga la filiera agroalimentare, Fini ritiene che nessun produttore agricolo debba mai essere costretto a vendere sotto costo la sua merce. In merito, infine, al problema della fauna selvatica fuori controllo, è necessario accelerare sull’impiego delle forze armate e allo stesso tempo reputa urgenti maggiori risorse sia per la biosicurezza che per gli indennizzi agli allevatori, con l’allargarmento delle zone rosse di restrizione per la PSA. 

Siamo soddisfatti", ha concluso Fini, "per la nomina dei commissari sia per gli interventi sul problema granchio blu che sugli allevamenti infetti da brucellosi e Tbc ma riteniamo ora indispensabile un commissario straordinario che contrasti la diffusione del batterio della Xylella”.

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1 In Evidenza - 27 mag 2024

Il Decreto Agricoltura punto per punto

L’analisi dettagliata a cura dell’Area Tecnico Normativa di Cia

Dalla moratoria sui mutui ai fondi per le filiere più in sofferenza, fino al rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali. Tutti gli interventi del Dl Agricoltura spiegati e commentati punto per punto nel documento dedicato, a cura dell’Area Tecnico Normativa di Cia-Agricoltori Italiani.

 

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