News in evidenza

1 In Evidenza - 14 mag 2024

Olio: Cia, avanti con nuovo piano nazionale di settore e risorse adeguate

Avanti con nuovo piano nazionale per il comparto olivicolo-oleario e a politiche, supportate da adeguate risorse, che riconoscano le sfide sulle spalle del settore tra emergenze climatiche e fitosanitarie, rischio abbandono dei campi e urgenza di riorganizzarsi e innovare. Così Cia-Agricoltori Italiani al termine della riunione promossa, al Masaf, dal sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, preliminare alla revisione di una strategia quasi decennale e alla costituzione del Tavolo di settore.

E, dunque, dal presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, il ringraziamento al sottosegretario La Pietra per l’attenzione riservata al comparto e, soprattutto, per l’organizzazione del lavoro, già orientata ai prossimi passi e a interventi per ridurre i costi di produzione.

Confermato l’impegno a contribuire, fattivamente, alla costruzione del piano, consapevoli delle priorità da cui ripartire. Serve incentivare la produzione nazionale attraverso un’azione di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti olivicoli esistenti, da rafforzare anche con ulteriori strutture, più innovative e in grado di esaltare il patrimonio di varietà e l’orografia del territorio italiano. Necessario, poi, l’input di pratiche e soluzioni tecnologiche per tutelare la risorsa acqua, stabilizzare le rese, preservare la qualità, ma anche il reddito dei produttori.

In difficoltà un comparto che oggi deve fare, tristemente, i conti con almeno 200 mila ettari di oliveti in stato di totale abbandono e oltre 300 mila a rischio tenuta (dati Centro Studi Italia Olivicola). Per Cia va invertita la rotta prima che venga compromesso non solo il potenziale produttivo agricolo, ma anche la vitalità delle aree rurali. A tal riguardo, ampio spazio va dato alla ricerca, in particolare rispetto alla Xylella e, quindi, all'esigenza di rigenerare le aree compromesse e proteggere efficacemente quelle indenni. A chiudere il cerchio, l’anello fondamentale rappresentato dal ruolo delle Organizzazioni di produttori (Op) e dalla necessità di approdare a un’unica interprofessione inclusiva e rappresentativa. 

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 14 mag 2024

Abruzzo, aperti i corsi di formazione per Imprenditore Agricolo Professionale e Operatore Di Fattoria Didattica

L' agenzia formativa CIPAT Abruzzo, accreditata nella regione Abruzzo per le attività di formazione, ha pubblicato il bando per l'iscrizione ai corsi di:

  • Imprenditore agricolo professionale: della durata di 150 ore
  • Operatore di fattoria didattica: della durata di 78 ore
Le lezioni in aula verranno realizzate presso le sedi accreditate dell’ente (Viale G. Bovio n.85 e Via Raffaello n. 26, Pescara) e presso aule complementari accreditate, da individuare in base alle esigenze logistiche dei partecipanti.

In allegato in bando e le modalità di iscrizione.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 13 mag 2024

Cia Abruzzo incontra l'Assessore all'Agricoltura Imprudente: al centro proposte e dialogo per il futuro del settore

Si è tenuto nel pomeriggio di sabato un incontro di fondamentale importanza tra Cia Abruzzo e l'Assessore all'Agricoltura e Vice Presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. La riunione, presieduta dal Direttore Cia regionale Mariano Nozzi, ha rappresentato un'occasione cruciale per discutere delle attuali sfide e opportunità del settore agricolo abruzzese.

Il Direttore Nozzi ha aperto l'incontro illustrando con dati statistici il ruolo significativo che Cia Abruzzo riveste attualmente, includendo il numero di associati, aziende rappresentate, estensione degli ettari coltivati e le associazioni di persone organizzate.

Successivamente, il Presidente di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha presentato il documento di proposte elaborato dall'associazione, sottoponendolo all'attenzione dell'assessore Imprudente. “Il 2023 è stato un anno estremamente difficile per gli agricoltori abruzzesi, con avversità meteorologiche, malattie delle piante e una complessa situazione di mercato che hanno messo a dura prova la resilienza del settore”, ha affermato Sichetti.

Il Piano propone interventi strategici in tre aree chiave:

Valorizzazione delle produzioni agricole lungo la filiera: promuovere la qualità e la diversificazione delle produzioni, garantendo un equo ritorno economico per gli agricoltori.

Valorizzazione dell'agricoltura familiare nelle aree interne: Sostenere le comunità agricole nelle zone meno sviluppate, promuovendo pratiche sostenibili e innovative.

Limitazione del consumo di suolo agricolo: attraverso una legge quadro, proteggere le risorse agricole e favorire una gestione sostenibile del territorio.

L'Assessore Imprudente ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Cia Abruzzo negli ultimi anni, riconoscendo il ruolo cruciale e le battaglie condotte dall'associazione. Ha sottolineato l'importanza di valorizzare le produzioni agricole regionali e ha proposto di concentrarsi sulla certificazione della qualità dei prodotti per migliorare la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Inoltre, ha evidenziato la necessità di promuovere il marchio "Made in Abruzzo" e ha proposto l'accordo dei Consorzi di bonifica per ottimizzare i costi e migliorare i servizi.

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati diversi temi cruciali:

Approvvigionamento idrico: Il cambiamento climatico ha reso evidente la necessità di una gestione responsabile delle risorse idriche, soprattutto per uso agricolo. Per affrontare questa sfida, proponiamo un piano straordinario di investimenti per migliorare l'efficienza idrica e garantire una gestione sostenibile delle risorse.

Danni della fauna selvatica alle colture agricole: L'aumento della popolazione di fauna selvatica rappresenta una minaccia per l'agricoltura. È urgente introdurre una riforma della legislazione regionale per garantire una gestione equilibrata e sostenibile della fauna selvatica, proteggendo al contempo le colture agricole e la sicurezza pubblica.

Produzioni e aggregazioni di prodotti: Per migliorare la competitività e la resilienza del settore, è fondamentale promuovere il riconoscimento delle denominazioni IGP e DOP e incentivare la cooperazione tra le imprese agricole.

Nuovo CSR e burocrazia regionale: Semplificare le procedure e rendere più accessibili i finanziamenti è essenziale per sostenere lo sviluppo rurale e promuovere l'innovazione nel settore agricolo.

Il Presidente Sichetti ha chiuso l'incontro sottolineando la disponibilità di Cia Abruzzo a collaborare attivamente per costruire un futuro prospero per l'agricoltura regionale.

L'incontro si è concluso con un dibattito tra i partecipanti, arricchito dai contributi dei Presidenti delle associazioni Turismo Verde e Donne in Campo, Domenica Trovarelli e Annamaria D'Alonzo, rispettivamente.


Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 08 mag 2024

Cia Abruzzo al Tavolo verde regionale: ritardi inaccettabili per l’agricoltura abruzzese

“Nell'ambito del cosiddetto "Tavolo Verde" sull'agricoltura, tenutosi nei giorni scorsi, emergono decisioni che destano più perplessità che fiducia nel futuro del settore”. Così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel condividere le principali decisioni emerse.
Si è affrontato il delicato tema della peronospora che ha colpito duramente le aziende abruzzesi. È stata deliberata un'importante somma di 2.5 milioni di euro per l'annualità 2023, con l'obiettivo di affrontare i danni causati da questa malattia. 

“Durante il tavolo, la governance della Fira, ha presentato le scuse per il ritardo inaccettabile accumulato nelle istruttorie delle domande. Ci troviamo di fronte a un' inefficienza amministrativa senza precedenti. Mentre i produttori affrontano perdite drammatiche, l'amministrazione si arrovella in procedure lente e inutili. Siamo consapevoli delle difficoltà incontrate da alcune aziende nel soddisfare tutti i requisiti richiesti e, per questo motivo, stiamo lavorando per garantire uno scorrimento di graduatoria che possa riflettere equamente le necessità del nostro territorio”
, sostiene Sichetti.

“Inoltre, abbiamo preso importanti decisioni riguardo all'impiego dei fondi per l'anno 2024. Abbiamo deciso di attivare un bando volto a ridurre il tasso di interesse per le aziende agricole che hanno subito un calo significativo del fatturato o della produzione. Vogliamo assicurarci che tutte le aziende che hanno bisogno di supporto possano accedere a queste risorse, non solo quelle vitivinicole ma tutte le realtà che operano nel nostro territorio”.
I restanti 5 milioni di euro e 7,5 milioni di euro impegnati ma non ancora finanziati saranno trasferiti all’Agea, che effettuerà pagamenti supplementari alle aziende situate in Abruzzo, utilizzando le graduatorie delle domande in corso di presentazione. 


Per quanto riguarda l'Uma, si è deciso di elevare gli anticipi al 95% dell'assegnato 2023 e di conferire alle nuove aziende un'assegnazione a forfait, in attesa della risoluzione delle problematiche tecniche. 

“Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un'incapacità di gestione che rischia di compromettere l'intero sistema di sostegno alle aziende agricole. Le promesse di risolvere le problematiche tecniche sono ormai come un ritornello stanco, ripetuto all'infinito senza mai tradursi in azioni concrete”, continua il Presidente.

Infine, le criticità connesse all'eco-schema 1 - Livello 1, che penalizzano in modo significativo le regioni del centro Italia, tra cui l’Abruzzo. Le proposte di semplificazione avanzate sono solo l'inizio di un dibattito che dovrebbe coinvolgere non solo le istituzioni regionali ma anche quelle nazionali.

"Le nostre aziende non hanno bisogno di promesse vuote, ma di azioni concrete e immediate. Ci aspettiamo una presa di responsabilità da parte delle istituzioni”, ha concluso Sichetti.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 07 mag 2024

Dl Agricoltura: Cia, da governo risposte concrete. Ma manca Granaio Italia

Un decreto che risponde alle emergenze più impellenti del settore agricolo, con misure attese e sollecitate più volte dalla Confederazione, come la moratoria sui mutui, gli aiuti alle filiere in sofferenza, il rafforzamento delle pratiche sleali. Manca però Granaio Italia, su cui non sono accettabili ulteriori rinvii e, quindi, urge lavorare in Parlamento per la sua reintroduzione. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il Dl Agricoltura, all’indomani della presentazione in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale -spiega Fini- possiamo già dire che, con il decreto, cominciamo ad avere le prime risposte concrete alle esigenze dell’agricoltura. Oltre al sostegno al credito delle aziende con la moratoria, sono molto importanti le risorse aggiuntive per kiwi e cereali, i ristori per flavescenza e peronospora, la spinta annunciata sugli abbattimenti dei cinghiali, anche con l’esercito, per far fronte alla PSA e l’avvio, finalmente, di una regolamentazione del fotovoltaico a terra, che non intralci o impedisca le coltivazioni agricole”.

“Bene, in particolare, la norma sulle pratiche sleali che prevede di fissare un costo medio di produzione per ogni singolo prodotto agricolo, con la certificazione di Ismea, che va nella direzione della proposta lanciata da Cia nel suo Piano nazionale per l’agricoltura, e dove si possono fare ulteriori miglioramenti per arrivare a prezzi davvero equi -aggiunge Fini-. Resta lo stupore per la proroga inaspettata del Registro telematico per il grano, strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati, per il quale serve trovare una soluzione al più presto”.  

Visualizza Allegato

1 INAC - 06 mag 2024

Accesso alla pensione anticipata e Opzione Donna nel 2024: i requisiti

Con una circolare l'INPS fornisce chiarezza sui requisiti per accedere alla pensione anticipata nel 2024, sia per coloro che rientrano nel regime generale che per le lavoratrici che optano per l'Opzione Donna. Vediamo insieme le principali disposizioni e le novità introdotte.

 
Pensione Anticipata nel 2024: requisiti da rispettare

 Secondo la circolare n. 59 dell'INPS, coloro che possono accedere alla pensione anticipata sono coloro che hanno raggiunto i 61 anni di età e maturato almeno 35 anni di contributi entro il 2023, a patto di rispettare i profili di tutela previsti.

 
Opzione Donna: requisiti e profili di tutela

 Per quanto riguarda l'Opzione Donna, la pensione anticipata può essere richiesta dalle lavoratrici che hanno compiuto 61 anni di età e accumulato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, sempre nel rispetto di specifici profili di tutela.

Le lavoratrici devono:

Assistere un familiare disabile, con un'invalidità civile almeno del 74%, o aver concluso un rapporto di lavoro dopo tavoli di confronto istituiti presso il Mise.
Soffrire una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%.
Essere licenziate o dipendenti da imprese in crisi con tavoli di confronto attivi.
 

Agevolazioni per le lavoratrici con figli

 Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

 
Requisiti per le lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi

Le lavoratrici dipendenti devono essere collocate in aziende con tavoli di confronto per la gestione della crisi attivi al momento della richiesta. Per le lavoratrici licenziate, il licenziamento deve essere avvenuto durante il periodo di attività del tavolo e non devono aver ripreso un lavoro dipendente a tempo indeterminato successivamente al licenziamento.

 
Scadenza importante: richiesta prima della chiusura del tavolo di crisi

È fondamentale inviare la domanda di pensionamento prima della chiusura del tavolo di crisi, altrimenti si rischia di perdere il diritto alla pensione Opzione Donna. 

 
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

Visualizza Allegato
News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 08 feb 2024

Rispetto per gli agricoltori, Cia chiede al Governo misure urgenti per gestire la crisi

Cia solleva richieste urgenti alle istituzioni affinché intervengano per gestire la crisi che sta impattando il settore agricolo e per garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura italiana. 

­

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 08 feb 2024

Cia al Governo, risposte concrete per garantire reddito a aziende agricole

Occorrono risposte concrete per garantire il reddito delle aziende e permettere al settore agricolo di occupare un ruolo centrale nell’economia del Paese. Cia-Agricoltori Italiani pone nuovamente all’attenzione del Governo e dell’Ue, dopo la manifestazione dell’associazione il 26 ottobre a Roma. Le richieste di Cia al Governo riguardano gli sgravi fiscali, gli interventi contro i rincari e le misure a favore dei giovani. Sul versante Ue, servono cambiamenti sostanziali alla proposta della Commissione sui terreni incolti, oltre alla riduzione dell’impatto del Green Deal sulle aziende. Cia ha, dunque, chiesto un incontro urgente col ministro Lollobrigida, finalizzato ad individuare tutte le misure da mettere in campo. Si terranno, in seguito, incontri territoriali con parlamentari e presidenti regionali.

Cia ricorda che il biennio 2022-23 è stato particolarmente difficile per gli agricoltori a causa delle ripetute avversità meteorologiche, delle fitopatie e gli alti costi di produzione per una congiuntura di mercato complessa. Si chiede, quindi, al Governo di gestire l’emergenza in atto introducendo sgravi fiscali per il settore primario: dall’Irpef sui redditi agricoli, all’esonero contributivo per gli agricoltori, oltre a una maggiore compensazione dell’Iva zootecnica (bovini e suini). Per mitigare l’impatto del rincaro dei fattori di produzione, Cia chiede, invece, la reintroduzione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio, già ottenuto nel 2023 dopo una lunga battaglia portata avanti dall’associazione. Sul fronte delle giovani imprese, Cia ritiene necessario l’esonero contributivo per gli agricoltori under 40 e il rifinanziamento del “Fondo più impresa”. A sostegno dei comparti più deboli, si intervenga con un immediato utilizzo delle risorse del Fondo per le emergenze e facilitazioni nell’accesso al credito.

A livello europeo, per Cia è urgente una maggiore semplificazione nelle regole sui pagamenti per l’attuale Pac per rispettare le tempistiche previste e garantire agli agricoltori la sostenibilità economica delle loro aziende. Per quanto concerne le politiche green della Commissione, si reputa essenziale la proroga alla deroga del 4% per l’incolto, con periodicità triennale e senza vincoli ambientali legati alle scelte produttive dell’azienda. Si introducano, inoltre, le deroghe approvate in Parlamento sui prodotti agroalimentari nel “Regolamento imballaggi” e si approvino definitivamente le regole Ue sulle nuove biotecnologie (Ngt-Tea) per dare alle aziende strumenti alternativi, in grado di ridurre gli impatti negativi del Green deal. Necessario, infine, confermare l’esclusione delle attività zootecniche dalla direttiva sulle emissioni industriali, facendo prevalere la sostenibilità concreta alle scelte ideologiche.

Visualizza Allegato





2 In Evidenza - 02 feb 2024

Cia Chieti-Pescara: appello per il miglioramento della viabilità rurale del territorio

“Come rappresentanti degli interessi e delle esigenze dei produttori agricoli del nostro territorio, rivolgiamo un pressante appello ai sindaci affinché venga posta la dovuta attenzione alla viabilità rurale, di vitale importanza per lo sviluppo e la competitività del settore agricolo locale”. Esordisce così il presidente provinciale Domenico Bomba nella lettera inviata ieri ai sindaci delle province di Chieti e Pescara invitandoli alla collaborazione per il "Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione" promosso da CIA nazionale, al fine di attuare politiche e interventi necessari per il beneficio del settore agricolo e della comunità nel suo complesso.


Le strade rurali costituiscono le infrastrutture fondamentali che permettono l'accesso ai terreni agricoli, il trasporto dei prodotti, la connessione con i mercati e i servizi, nonché il turismo e la valorizzazione del paesaggio. Tuttavia, è un dato di fatto che molte strade versano in condizioni pessime, a causa della mancanza di manutenzione, del degrado, dell'erosione, delle frane e delle calamità naturali.


Le conseguenze di questa situazione si ripercuotono pesantemente sugli agricoltori e su tutti i cittadini che vi transitano. La difficoltà nell'accesso ai fondi agricoli e nel trasporto dei prodotti comporta una perdita di competitività e di reddito per le imprese agricole, oltre a una diminuzione della sicurezza stradale e un aumento dei rischi ambientali.


“Come Cia abbiamo da sempre posto la massima attenzione su queste problematiche, coinvolgendo gli enti locali e promuovendo iniziative a livello nazionale e regionale. Tra queste, spiccano la sottoscrizione della "Carta di Matera" per una nuova strategia di sviluppo territoriale, il progetto "Il territorio come destino" per un ambiente sostenibile e produttivo, la campagna "Il Paese che vogliamo" per la manutenzione infrastrutturale e lo sviluppo del territorio, nonché il recentissimo Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione”, sostiene Bomba, “Non basta, da parte dei sindaci, mostrarsi solidali con le recenti proteste del mondo agricolo, ma è importante attivare iniziative concrete per il ripristino e il miglioramento della viabilità rurale. Siamo pronti a collaborare per sollecitare finanziamenti al fine di realizzare interventi di manutenzione, completamento e risanamento delle strade rurali e forestali”.


Nelle prossime settimane si terranno incontri sul territorio per discutere delle problematiche più urgenti del settore agricolo e approfondire le tematiche della viabilità rurale. 

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 29 gen 2024

Lettera ai Soci Cia dal presidente Fini

Caro/a Socio/a,

il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa. La nostra Confederazione ha avanzato strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai numerosi problemi e sviluppare una visione forte per il futuro.

Dalla Conferenza economica di febbraio scorso alla più recente Assemblea nazionale di fine novembre, abbiamo attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee, come con i principali stakeholders, sottoponendo ai decisori politici il nostro Piano nazionale per l’agricoltura.

Abbiamo  presentato  un  documento,  con  obiettivi  e  misure,  per  accrescere  il  peso economico e la forza negoziale del settore, incentivarne il ruolo e il presidio ambientale, mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare i servizi e le attività sociali, cruciali per i territori rurali, e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy. Allo stesso tempo, per affrontare le grandi emergenze, crisi climatica e fauna selvatica in primis, ma anche questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica.


Il 26 ottobre scorso, ben consapevoli della situazione drammatica e dell’importanza, urgente, di dare voce al comparto, siamo scesi in piazza a Roma, con la nostra mobilitazione nazionale, sotto lo slogan “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito. Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli 3 mila agricoltori arrivati da tutta Italia per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore.

Oggi, ciò che sta avvenendo oltralpe non va certo sottovalutato e mi offre l’occasione di evidenziare le nostre azioni e il valore del confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati  e  istituzioni  e  interlocutori  economici.  Nel  nostro  agire  ci  siamo  posti  obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna.

Questa mia comunicazione vuole evidenziarti quanto emerso nella recente Assemblea Nazionale che rappresenta la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, rispetto ad asset prioritari per il settore:


Valore lungo la filiera
– Stiamo proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.

Centralità aree interne e agricoltura familiare – Proponiamo norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico  e  il  riconoscimento  economico per  chi,  da  sempre,  agisce  come  custode  del territorio.

Consumo di suolo zero - Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, proponiamo una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.

Risorsa acqua - Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.

Emergenza fauna selvatica – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed

applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.

Revisione della Pac – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco- schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.

Crisi  climatica  -  Puntare  sulla  ricerca  agricola,  anche  varietale,  per  ridurre  i  costi  di

produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici. Fitofarmaci – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

Mercati - Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul

Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.


Queste sono alcune delle molteplici sfide che, come Cia-Agricoltori Italiani,  abbiamo riconosciuto e accolto da protagonisti attivi del confronto, del dibattito e del dialogo con le istituzioni nazionali ed europee. Prima ancora continuando ad ascoltare voi, anima della nostra agricoltura e di un intero Paese. Questo è, e resta, il nostro impegno per un’agricoltura davvero al centro.


La nostra mobilitazione partita il 26 ottobre a Roma, con il tuo supporto, continuerà in

Europa perché siamo convinti che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione!


Cristiano Fini

Visualizza Allegato





2 CAF Informa - 29 gen 2024

Assegno di Inclusione 2024: requisiti e modalità

L’Assegno di Inclusione, introdotto dal Decreto Lavoro 48/2023 (poi convertito nella Legge 85 del 3 luglio 2023), è entrato in vigore dal 1° gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. 

I REQUISITI PER ACCEDERE ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Si tratta di una misura nazionale di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale condizionata al possesso di alcuni requisiti. L’ADI è riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

I richiedenti possono essere: 

  • cittadini italiani;
  • cittadini europei o loro familiari;
  • cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Non devono:

  •  essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
  •  avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell'articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (cosiddetto "patteggiamento"), nei 10 anni precedenti  la  richiesta.

La famiglia dovrà avere:

  • Isee non superiore a 9.360 euro (come per il Reddito di cittadinanza) e valore di reddito familiare  inferiore  6mila euro annui  maggiorato sulla base del numero di componenti in particolare disabili;
  • in possesso di auto di oltre 1600 cc o moto di oltre 250 cc ., o barche;
  • immobile prima casa non superiore a 150mila euro ai fini IMU;
  • altri immobili non superiori a 30mila euro ai fini ISEE.

Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui.

L'assegno sarà compatibile con la percezione di NASPI, DISCOLL, Disoccupazione agricola.

N.B. non deve essere presente nella famiglia un componente che abbia rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro (tranne che per giusta causa).


A QUANTO AMMONTA L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Il beneficio economico dell’ADI è erogato, su base annua, a integrazione del reddito familiare ed è composto da:

-una componente a integrazione del reddito familiare, quota A, fino alla soglia di 6.000 euro annui, ovvero di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza di cui all’articolo 2, comma 4, decreto-legge 48/2023, verificata sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE in corso di validità, dagli archivi dell’Istituto e dalle dichiarazioni rese in domanda;

-un’integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, quota B, il cui importo, ove spettante, è individuato sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE, in corso di validità fino a un massimo di 3.360 euro.


Prendi un appuntamento su Whatsapp al numero 085 9210848 e rivolgiti all'ufficio a te più vicino per avere maggiori dettagli. 

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 25 gen 2024

Riconoscimento dello stato di calamità naturale per attacchi da peronospora: soddisfazione di Cia Abruzzo

Cia Abruzzo esprime grande soddisfazione per la recente sottoscrizione del decreto che riconosce lo stato di calamità naturale per l’Abruzzo. Questa decisione, frutto di intense negoziazioni e sforzi congiunti, apre la strada a importanti misure di sostegno per le imprese agricole colpite dalla peronospora.

Il decreto, appena pubblicato, attiva una serie di strumenti che consentiranno alle imprese agricole danneggiate di ottenere un adeguato risarcimento del danno. In particolare, si prevede la possibilità di congelare i mutui per un periodo di 24 mesi e di accedere a agevolazioni sui contributi previdenziali.

Gli agricoltori abruzzesi colpiti dalla calamità avranno la possibilità di presentare le domande di beneficio entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto-legge, che avverrà entro i prossimi 15 giorni. Questo passo importante è il risultato di un tavolo ministeriale tenutosi ieri a Roma, che ha visto la partecipazione del Presidente regionale Nicola Sichetti, del direttore Mariano Nozzi, alla presenza del Ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida e di altre sigle sindacali.

Il ruolo determinante svolto da Cia Abruzzo nel corso di questi mesi ha contribuito in modo significativo al raggiungimento di questo risultato. 

“La nostra organizzazione ha sostenuto attivamente l'attivazione del decreto Legge 102 per le calamità naturali, oltre ai provvedimenti regionali fondamentali per la tutela degli interessi agricoli abruzzesi”, commenta così il Presidente Sichetti, “La firma del decreto rappresenta un importante passo avanti nel supporto alle imprese agricole della nostra regione”.

Il Ministro, nell'incontro di ieri, ha sottolineato quanto sia importante il ruolo della rappresentanza per ottenere risultati tangibili.

L'impegno di Cia Abruzzo non finisce qui, continueremo a vigilare attentamente sull'attuazione dei provvedimenti, collaborando strettamente con la regione e il Ministero per garantire un supporto efficace ed equo. Ora, con l'approvazione del decreto, ci auguriamo una rapida attuazione dei provvedimenti per garantire risposte certe e concrete al mondo agricolo abruzzese”, conclude il Presidente. 


Visualizza Allegato