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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 14 mag 2024

Olio: Cia, avanti con nuovo piano nazionale di settore e risorse adeguate

Avanti con nuovo piano nazionale per il comparto olivicolo-oleario e a politiche, supportate da adeguate risorse, che riconoscano le sfide sulle spalle del settore tra emergenze climatiche e fitosanitarie, rischio abbandono dei campi e urgenza di riorganizzarsi e innovare. Così Cia-Agricoltori Italiani al termine della riunione promossa, al Masaf, dal sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, preliminare alla revisione di una strategia quasi decennale e alla costituzione del Tavolo di settore.

E, dunque, dal presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, il ringraziamento al sottosegretario La Pietra per l’attenzione riservata al comparto e, soprattutto, per l’organizzazione del lavoro, già orientata ai prossimi passi e a interventi per ridurre i costi di produzione.

Confermato l’impegno a contribuire, fattivamente, alla costruzione del piano, consapevoli delle priorità da cui ripartire. Serve incentivare la produzione nazionale attraverso un’azione di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti olivicoli esistenti, da rafforzare anche con ulteriori strutture, più innovative e in grado di esaltare il patrimonio di varietà e l’orografia del territorio italiano. Necessario, poi, l’input di pratiche e soluzioni tecnologiche per tutelare la risorsa acqua, stabilizzare le rese, preservare la qualità, ma anche il reddito dei produttori.

In difficoltà un comparto che oggi deve fare, tristemente, i conti con almeno 200 mila ettari di oliveti in stato di totale abbandono e oltre 300 mila a rischio tenuta (dati Centro Studi Italia Olivicola). Per Cia va invertita la rotta prima che venga compromesso non solo il potenziale produttivo agricolo, ma anche la vitalità delle aree rurali. A tal riguardo, ampio spazio va dato alla ricerca, in particolare rispetto alla Xylella e, quindi, all'esigenza di rigenerare le aree compromesse e proteggere efficacemente quelle indenni. A chiudere il cerchio, l’anello fondamentale rappresentato dal ruolo delle Organizzazioni di produttori (Op) e dalla necessità di approdare a un’unica interprofessione inclusiva e rappresentativa. 

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1 In Evidenza - 14 mag 2024

Abruzzo, aperti i corsi di formazione per Imprenditore Agricolo Professionale e Operatore Di Fattoria Didattica

L' agenzia formativa CIPAT Abruzzo, accreditata nella regione Abruzzo per le attività di formazione, ha pubblicato il bando per l'iscrizione ai corsi di:

  • Imprenditore agricolo professionale: della durata di 150 ore
  • Operatore di fattoria didattica: della durata di 78 ore
Le lezioni in aula verranno realizzate presso le sedi accreditate dell’ente (Viale G. Bovio n.85 e Via Raffaello n. 26, Pescara) e presso aule complementari accreditate, da individuare in base alle esigenze logistiche dei partecipanti.

In allegato in bando e le modalità di iscrizione.

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1 In Evidenza - 13 mag 2024

Cia Abruzzo incontra l'Assessore all'Agricoltura Imprudente: al centro proposte e dialogo per il futuro del settore

Si è tenuto nel pomeriggio di sabato un incontro di fondamentale importanza tra Cia Abruzzo e l'Assessore all'Agricoltura e Vice Presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. La riunione, presieduta dal Direttore Cia regionale Mariano Nozzi, ha rappresentato un'occasione cruciale per discutere delle attuali sfide e opportunità del settore agricolo abruzzese.

Il Direttore Nozzi ha aperto l'incontro illustrando con dati statistici il ruolo significativo che Cia Abruzzo riveste attualmente, includendo il numero di associati, aziende rappresentate, estensione degli ettari coltivati e le associazioni di persone organizzate.

Successivamente, il Presidente di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha presentato il documento di proposte elaborato dall'associazione, sottoponendolo all'attenzione dell'assessore Imprudente. “Il 2023 è stato un anno estremamente difficile per gli agricoltori abruzzesi, con avversità meteorologiche, malattie delle piante e una complessa situazione di mercato che hanno messo a dura prova la resilienza del settore”, ha affermato Sichetti.

Il Piano propone interventi strategici in tre aree chiave:

Valorizzazione delle produzioni agricole lungo la filiera: promuovere la qualità e la diversificazione delle produzioni, garantendo un equo ritorno economico per gli agricoltori.

Valorizzazione dell'agricoltura familiare nelle aree interne: Sostenere le comunità agricole nelle zone meno sviluppate, promuovendo pratiche sostenibili e innovative.

Limitazione del consumo di suolo agricolo: attraverso una legge quadro, proteggere le risorse agricole e favorire una gestione sostenibile del territorio.

L'Assessore Imprudente ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Cia Abruzzo negli ultimi anni, riconoscendo il ruolo cruciale e le battaglie condotte dall'associazione. Ha sottolineato l'importanza di valorizzare le produzioni agricole regionali e ha proposto di concentrarsi sulla certificazione della qualità dei prodotti per migliorare la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Inoltre, ha evidenziato la necessità di promuovere il marchio "Made in Abruzzo" e ha proposto l'accordo dei Consorzi di bonifica per ottimizzare i costi e migliorare i servizi.

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati diversi temi cruciali:

Approvvigionamento idrico: Il cambiamento climatico ha reso evidente la necessità di una gestione responsabile delle risorse idriche, soprattutto per uso agricolo. Per affrontare questa sfida, proponiamo un piano straordinario di investimenti per migliorare l'efficienza idrica e garantire una gestione sostenibile delle risorse.

Danni della fauna selvatica alle colture agricole: L'aumento della popolazione di fauna selvatica rappresenta una minaccia per l'agricoltura. È urgente introdurre una riforma della legislazione regionale per garantire una gestione equilibrata e sostenibile della fauna selvatica, proteggendo al contempo le colture agricole e la sicurezza pubblica.

Produzioni e aggregazioni di prodotti: Per migliorare la competitività e la resilienza del settore, è fondamentale promuovere il riconoscimento delle denominazioni IGP e DOP e incentivare la cooperazione tra le imprese agricole.

Nuovo CSR e burocrazia regionale: Semplificare le procedure e rendere più accessibili i finanziamenti è essenziale per sostenere lo sviluppo rurale e promuovere l'innovazione nel settore agricolo.

Il Presidente Sichetti ha chiuso l'incontro sottolineando la disponibilità di Cia Abruzzo a collaborare attivamente per costruire un futuro prospero per l'agricoltura regionale.

L'incontro si è concluso con un dibattito tra i partecipanti, arricchito dai contributi dei Presidenti delle associazioni Turismo Verde e Donne in Campo, Domenica Trovarelli e Annamaria D'Alonzo, rispettivamente.


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1 In Evidenza - 08 mag 2024

Cia Abruzzo al Tavolo verde regionale: ritardi inaccettabili per l’agricoltura abruzzese

“Nell'ambito del cosiddetto "Tavolo Verde" sull'agricoltura, tenutosi nei giorni scorsi, emergono decisioni che destano più perplessità che fiducia nel futuro del settore”. Così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel condividere le principali decisioni emerse.
Si è affrontato il delicato tema della peronospora che ha colpito duramente le aziende abruzzesi. È stata deliberata un'importante somma di 2.5 milioni di euro per l'annualità 2023, con l'obiettivo di affrontare i danni causati da questa malattia. 

“Durante il tavolo, la governance della Fira, ha presentato le scuse per il ritardo inaccettabile accumulato nelle istruttorie delle domande. Ci troviamo di fronte a un' inefficienza amministrativa senza precedenti. Mentre i produttori affrontano perdite drammatiche, l'amministrazione si arrovella in procedure lente e inutili. Siamo consapevoli delle difficoltà incontrate da alcune aziende nel soddisfare tutti i requisiti richiesti e, per questo motivo, stiamo lavorando per garantire uno scorrimento di graduatoria che possa riflettere equamente le necessità del nostro territorio”
, sostiene Sichetti.

“Inoltre, abbiamo preso importanti decisioni riguardo all'impiego dei fondi per l'anno 2024. Abbiamo deciso di attivare un bando volto a ridurre il tasso di interesse per le aziende agricole che hanno subito un calo significativo del fatturato o della produzione. Vogliamo assicurarci che tutte le aziende che hanno bisogno di supporto possano accedere a queste risorse, non solo quelle vitivinicole ma tutte le realtà che operano nel nostro territorio”.
I restanti 5 milioni di euro e 7,5 milioni di euro impegnati ma non ancora finanziati saranno trasferiti all’Agea, che effettuerà pagamenti supplementari alle aziende situate in Abruzzo, utilizzando le graduatorie delle domande in corso di presentazione. 


Per quanto riguarda l'Uma, si è deciso di elevare gli anticipi al 95% dell'assegnato 2023 e di conferire alle nuove aziende un'assegnazione a forfait, in attesa della risoluzione delle problematiche tecniche. 

“Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un'incapacità di gestione che rischia di compromettere l'intero sistema di sostegno alle aziende agricole. Le promesse di risolvere le problematiche tecniche sono ormai come un ritornello stanco, ripetuto all'infinito senza mai tradursi in azioni concrete”, continua il Presidente.

Infine, le criticità connesse all'eco-schema 1 - Livello 1, che penalizzano in modo significativo le regioni del centro Italia, tra cui l’Abruzzo. Le proposte di semplificazione avanzate sono solo l'inizio di un dibattito che dovrebbe coinvolgere non solo le istituzioni regionali ma anche quelle nazionali.

"Le nostre aziende non hanno bisogno di promesse vuote, ma di azioni concrete e immediate. Ci aspettiamo una presa di responsabilità da parte delle istituzioni”, ha concluso Sichetti.

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1 In Evidenza - 07 mag 2024

Dl Agricoltura: Cia, da governo risposte concrete. Ma manca Granaio Italia

Un decreto che risponde alle emergenze più impellenti del settore agricolo, con misure attese e sollecitate più volte dalla Confederazione, come la moratoria sui mutui, gli aiuti alle filiere in sofferenza, il rafforzamento delle pratiche sleali. Manca però Granaio Italia, su cui non sono accettabili ulteriori rinvii e, quindi, urge lavorare in Parlamento per la sua reintroduzione. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il Dl Agricoltura, all’indomani della presentazione in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale -spiega Fini- possiamo già dire che, con il decreto, cominciamo ad avere le prime risposte concrete alle esigenze dell’agricoltura. Oltre al sostegno al credito delle aziende con la moratoria, sono molto importanti le risorse aggiuntive per kiwi e cereali, i ristori per flavescenza e peronospora, la spinta annunciata sugli abbattimenti dei cinghiali, anche con l’esercito, per far fronte alla PSA e l’avvio, finalmente, di una regolamentazione del fotovoltaico a terra, che non intralci o impedisca le coltivazioni agricole”.

“Bene, in particolare, la norma sulle pratiche sleali che prevede di fissare un costo medio di produzione per ogni singolo prodotto agricolo, con la certificazione di Ismea, che va nella direzione della proposta lanciata da Cia nel suo Piano nazionale per l’agricoltura, e dove si possono fare ulteriori miglioramenti per arrivare a prezzi davvero equi -aggiunge Fini-. Resta lo stupore per la proroga inaspettata del Registro telematico per il grano, strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati, per il quale serve trovare una soluzione al più presto”.  

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1 INAC - 06 mag 2024

Accesso alla pensione anticipata e Opzione Donna nel 2024: i requisiti

Con una circolare l'INPS fornisce chiarezza sui requisiti per accedere alla pensione anticipata nel 2024, sia per coloro che rientrano nel regime generale che per le lavoratrici che optano per l'Opzione Donna. Vediamo insieme le principali disposizioni e le novità introdotte.

 
Pensione Anticipata nel 2024: requisiti da rispettare

 Secondo la circolare n. 59 dell'INPS, coloro che possono accedere alla pensione anticipata sono coloro che hanno raggiunto i 61 anni di età e maturato almeno 35 anni di contributi entro il 2023, a patto di rispettare i profili di tutela previsti.

 
Opzione Donna: requisiti e profili di tutela

 Per quanto riguarda l'Opzione Donna, la pensione anticipata può essere richiesta dalle lavoratrici che hanno compiuto 61 anni di età e accumulato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, sempre nel rispetto di specifici profili di tutela.

Le lavoratrici devono:

Assistere un familiare disabile, con un'invalidità civile almeno del 74%, o aver concluso un rapporto di lavoro dopo tavoli di confronto istituiti presso il Mise.
Soffrire una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%.
Essere licenziate o dipendenti da imprese in crisi con tavoli di confronto attivi.
 

Agevolazioni per le lavoratrici con figli

 Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

 
Requisiti per le lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi

Le lavoratrici dipendenti devono essere collocate in aziende con tavoli di confronto per la gestione della crisi attivi al momento della richiesta. Per le lavoratrici licenziate, il licenziamento deve essere avvenuto durante il periodo di attività del tavolo e non devono aver ripreso un lavoro dipendente a tempo indeterminato successivamente al licenziamento.

 
Scadenza importante: richiesta prima della chiusura del tavolo di crisi

È fondamentale inviare la domanda di pensionamento prima della chiusura del tavolo di crisi, altrimenti si rischia di perdere il diritto alla pensione Opzione Donna. 

 
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

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