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1 In Evidenza - 13 giu 2025

Estate 2025: agriturismi in Abruzzo, segnali contrastanti ma fiducia per la stagione estiva

In Abruzzo sono attualmente 568 gli agriturismi attivi, pari al 2,2% del totale nazionale. Un numero che colloca la regione al 16° posto in Italia (a pari merito con la Calabria), secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da Cresa – Centro Studi della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Il quadro complessivo mostra segnali misti: da un lato una lieve crescita nel medio periodo (+2,3% dal 2019), dall’altro una flessione più marcata nel lungo periodo, con un calo di 68 strutture dal 2010 al 2023 (−10,7%), in controtendenza rispetto al +30,8% nazionale. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un saldo negativo di −18 attività (−3,1%).

Il settore agrituristico continua a rappresentare una risorsa strategica per il nostro territorio”, commenta Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo. “Nonostante le difficoltà, il comparto conserva una forte capacità attrattiva, ma servono politiche mirate, accesso ai fondi europei e investimenti per innovare l’offerta e rispondere alla domanda contemporanea di turismo rurale, esperienziale e sostenibile. Il futuro del turismo rurale abruzzese passa dalle nuove generazioni”, continua Sichetti, “Se vogliamo davvero rilanciare il settore agrituristico, dobbiamo puntare su giovani imprenditori, innovazione e filiere corte legate al territorio”.

In Abruzzo il settore agrituristico si conferma una realtà dinamica, con caratteristiche distintive che lo rendono un modello interessante anche nel confronto con il resto del Paese. Una delle peculiarità più significative è la forte presenza femminile nella gestione delle strutture: il 46,6% degli agriturismi è infatti guidato da donne, una quota nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 34,2%. Un dato che racconta di un imprenditorialità agricola al femminile sempre più solida e presente sul territorio.

Anche in termini di diffusione, la regione mostra una buona vitalità: la densità agrituristica per popolazione, pari a 4,5 strutture ogni 10.000 abitanti, risulta leggermente superiore a quella italiana. Le aziende si distribuiscono prevalentemente in collina (65%) e in montagna (35%), confermando la vocazione rurale dell’Abruzzo e la stretta relazione tra offerta turistica e paesaggio naturale.

Dal punto di vista dei servizi, l’82,9% degli agriturismi abruzzesi offre alloggio, il 70,4% ristorazione e oltre la metà (51,9%) propone attività complementari come sport, equitazione e fattorie didattiche. Anche qui la regione si colloca sopra le medie nazionali, evidenziando un’attenzione crescente verso la multifunzionalità e il turismo esperienziale.

Tuttavia, i dati del 2023 delineano anche alcune criticità. Lo scorso anno gli agriturismi abruzzesi hanno accolto 25.060 turisti, per un totale di 78.049 pernottamenti. Il soggiorno medio è salito da 2,9 a 3,1 notti, ma resta inferiore alla media italiana di 3,7 giorni. Ancora più preoccupante è la flessione rispetto al 2022: −11% di arrivi e −3% di presenze, mentre a livello nazionale si è registrata una crescita dell’11% e del 7% rispettivamente.

Il turismo internazionale continua a rappresentare una quota ridotta del mercato agrituristico abruzzese: solo il 19% degli arrivi e il 24% delle presenze proviene dall’estero, contro valori nazionali più che doppi (51% e 60%). Eppure, nel confronto con il 2019, si osservano segnali incoraggianti, con un aumento del 36% degli arrivi e del 23% delle presenze straniere.

“Nelle aree interne e montane l’agriturismo è molto più che turismo: è presidio sociale e presidio ambientale”, sottolinea Roberto Battaglia, presidente CIA L’Aquila-Teramo. “In territori come i nostri, spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici, le aziende agrituristiche rappresentano una delle poche possibilità concrete di sviluppo locale. Non parliamo solo di ospitalità, ma di agricoltura viva, tutela del paesaggio, filiera corta, educazione ambientale”.

“Il turismo rurale è una grande risorsa per l’Abruzzo”, dichiara Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara “Gli agriturismi offrono esperienze autentiche e sostenibili, ma serve più attenzione da parte delle istituzioni: investimenti mirati, formazione e sostegno all’innovazione possono fare la differenza per rilanciare davvero il comparto”.

In Abruzzo le strutture restano mediamente più piccole (13 posti letto contro i 14 italiani; 35 posti a sedere contro 41) e meno diversificate nei servizi: meno del 20% propone degustazioni enogastronomiche, a fronte di una media nazionale del 25%.

“Dobbiamo puntare con decisione sull’innovazione dell’offerta”, afferma Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo. “Occorre rafforzare la multifunzionalità, allungare la durata media dei soggiorni, attrarre più turismo straniero. Gli agriturismi non sono solo strutture ricettive: sono veri e propri presìdi di territorio, strumenti fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne, valorizzare le produzioni tipiche e mantenere viva la cultura contadina. Investire su di loro”, conclude, “significa investire sul futuro dell’Abruzzo”.

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1 In Evidenza - 07 giu 2025

CIA Chieti-Pescara: “Trattori vecchi, costi alti e incentivi complicati: così si frena l’innovazione”

Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: ecco cosa frena oggi
l’innovazione nelle campagne di Chieti e Pescara. È quanto emerge dal sondaggio “Acquistare
un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive” realizzato da CIA Agricoltori Italiani Chieti-
Pescara, che ha raccolto opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.
“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, Presidente di
CIA Chieti-Pescara, “Gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più
favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.
Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso
impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello
in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario.
Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli
“smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi
chiari e concreti.

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli
agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni
sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di
fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega Bomba, “Semplificando
l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un
ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce
l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15
anni di età.
Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia
ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3%
rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza
contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi.

Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto
e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno
cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte
economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono
fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il
rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se
supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

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1 In Evidenza - 03 giu 2025

Il Servizio Civile Agricolo è realtà. C’è il Decreto, Cia in alto nella graduatoria

Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ora manca solo la comunicazione delle tempistiche per candidature e selezione dei volontari

Il mondo agricolo ha il suo il Servizio Civile Universale ad hoc. Finalmente è stato pubblicato il Decreto (n. 569/2025) con le graduatorie di valutazione dei progetti dedicati, che sanciscono ufficialmente il varo di questa nuova opportunità, annunciata da tempo ma solo ora pronta a concretizzarsi. Cia-Agricoltori Italiani, insieme al suo patronato Inac, ente accreditato al Servizio Civile, è in alto nella graduatoria di selezione con due progetti, che potranno coinvolgere 57 ragazzi in tutt’Italia, di un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Adesso manca solo la comunicazione delle tempistiche per le candidature dei volontari e, poi, si potrà procedere con le selezioni per requisiti.

Chiaramente, si attende con ansia l’ultimo centimetro dell’iter previsto, per consentire a tanti giovani di avvicinarsi e scoprire un settore pieno di potenzialità, sempre alla ricerca di nuove competenze, anche all’interno del mondo dei servizi e dell’assistenza verso le aziende agricole. I progetti avranno la durata di un anno e i volontari percepiranno un compenso forfettario di 519,47 euro al mese.

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1 In Evidenza - 29 mag 2025

Pesche e nettarine 2025: l’Abruzzo si distingue per qualità e volumi in crescita

La campagna 2025 delle pesche e nettarine si apre con segnali particolarmente positivi dall’Abruzzo, dove si registra un aumento della produzione rispetto allo scorso anno e si registra una maggiore capacità di selezionare il prodotto già in campo, prima dell’immissione sul mercato. Questo consente una gestione più efficiente dell’offerta e garantisce standard qualitativi elevati, in grado di soddisfare sia il mercato interno che quello internazionale.

Le principali aree vocate alla frutticoltura, come la valle del Trigno, stanno confermando l’ottima performance dell’annata: circa il 50% del prodotto viene esportato, con un forte interesse da parte di mercati come Svizzera, Austria e Germania. L’altra metà della produzione viene distribuita con successo sul mercato italiano, segno della solidità della filiera abruzzese e della qualità riconosciuta del prodotto regionale.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta un pilastro per l’agricoltura abruzzese, non solo in termini economici ma anche per l’occupazione e la valorizzazione del territorio”, dichiara Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara, “Quest’anno possiamo contare su una produzione abbondante e di qualità, che dimostra la capacità dei nostri produttori di affrontare le sfide climatiche e di mercato, mantenendo alto il livello dell’offerta. Serve ora un sostegno deciso per rafforzare l’export e la competitività delle nostre imprese.”

A livello nazionale, la stagione 2025 si preannuncia in linea con quella dello scorso anno, con una lieve flessione dei volumi nel Centro-Nord compensata dalla ripresa produttiva nel Sud. La produttività è attesa buona lungo tutto il calendario di raccolta, e finora non sono state segnalate criticità significative.

Grazie all’andamento climatico favorevole, l’offerta di quest’anno presenta un calibro mediamente superiore, un elemento che valorizza ulteriormente la qualità complessiva del prodotto. Le epoche di raccolta si mantengono regolari: in linea con il 2024 al Sud e con un lieve ritardo al Nord, a seconda delle zone. L’Abruzzo si conferma così protagonista di una stagione che, nel complesso, mostra segnali incoraggianti per tutto il comparto nazionale delle drupacee. L’ortofrutta resta uno dei settori chiave del Made in Italy agricolo, su cui continuare a investire in termini di innovazione, aggregazione e promozione internazionale.

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2 In Evidenza - 23 mag 2025

L’Abruzzo al quarto posto per agricoltura sostenibile e ridotte emissioni di gas serra

L’Abruzzo si distingue a livello nazionale per le sue eccellenti performance in ambito di agricoltura sostenibile e gestione delle emissioni. A confermarlo sono i dati diffusi dalla piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian Regions), realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, che analizza in modo sistematico le performance climatiche delle regioni italiane.

Nel comparto agricolo, la nostra regione mostra risultati di assoluta eccellenza: con un utilizzo medio di fertilizzanti pari a soli 47 kg/ettaro, l’Abruzzo consuma meno della metà rispetto alla media nazionale, che supera i 100 kg/ha. Questo dato si affianca a un’elevata capacità di assorbimento naturale della CO₂, grazie al patrimonio forestale regionale, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Inoltre, è in crescita anche la quota di agricoltura biologica, aumentata di 2,5 punti percentuali in un solo anno, e la percentuale di energia da fonti rinnovabili, che copre il 23% dei consumi energetici regionali, superando la media nazionale del 19%.

“Questi risultati testimoniano l’impegno concreto degli agricoltori abruzzesi verso un modello produttivo più attento all’ambiente e alla qualità delle produzioni. Come CIA, siamo orgogliosi di rappresentare un territorio che sa guardare al futuro dell’agricoltura con responsabilità e innovazione”, dichiara il Presidente provinciale Domenico Bomba.


Il report evidenzia tuttavia anche aree critiche su cui intervenire: in particolare, la rete idrica regionale continua a registrare elevate perdite, rimanendo tra le peggiori in Italia. Nonostante ciò, il basso consumo di suolo (pari al 5% della superficie regionale) e la ridotta esposizione agli eventi estremi rappresentano ulteriori punti di forza dell’Abruzzo in ambito ambientale.

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1 In Evidenza - 21 mag 2025

Gaza: Cia, intollerabile affamare un popolo. Ora fermare Netanyahu

Subito dopo il 7 ottobre 2023, il mondo intero si è stretto al popolo israeliano, vittima di un vile attacco da parte della formazione terroristica Hamas. Era prevedibile e anche comprensibile una forte reazione di Israele per liberare gli ostaggi catturati e per difendere i propri cittadini da futuri attacchi. Ma, dopo quasi due anni, ci troviamo nella condizione in cui diventa impossibile distinguere tra la sacrosanta necessità di difesa di Israele e le palesi violazioni del diritto internazionale e dei basilari diritti umani perpetrati dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza. È inaccettabile affamare un popolo, questo scempio va fermato subito. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al conflitto in atto.

Sia come cittadini che come organizzazione di agricoltori, profondamente impegnati nella tutela del diritto al cibo, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla fame deliberata che oggi colpisce la popolazione civile della Striscia di Gaza -sottolinea Cia-. Milioni di persone, in gran parte bambini, donne e anziani, stanno affrontando una crisi alimentare senza precedenti. Il blocco quasi totale degli approvvigionamenti, il bombardamento delle infrastrutture agricole e la distruzione sistematica di campi, serre, mercati e impianti idrici hanno reso impossibile qualsiasi forma di autosufficienza o di accesso regolare al cibo.

           
Secondo le principali agenzie umanitarie, oggi a Gaza si sta sfiorando il livello più estremo dell’insicurezza alimentare acuta, con il rischio concreto di carestia. Questa non è una conseguenza inevitabile della guerra, ma il risultato diretto di scelte politiche e militari scellerate da parte di Netanyahu, che stanno trasformando il cibo -un diritto fondamentale e inalienabile- in un’arma di pressione e punizione collettiva.

           
Come Cia, condanniamo fermamente ogni guerra e, in particolare, l’uso della fame come strumento di guerra. Il diritto al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 16 giu 2023

La peronospora colpisce i vigneti abruzzesi: Cia Abruzzo sollecita azioni da parte della Regione

La Cia Abruzzo ha espresso profonda preoccupazione per l'attacco diffuso di peronospora che sta colpendo i vigneti abruzzesi, soprattutto quelli in provincia di Chieti con una perdita di circa il 50 per cento in termini di produzione. Se ne è discusso nel corso dell’ultimo Tavolo Verde regionale dopo l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria in seguito alle piogge prolungate del mese di maggio che ha favorito il proliferare della malattia e impedito i trattamenti dei vigneti. L’Abruzzo, rinomato per la sua produzione di vini di qualità, sta affrontando una sfida senza precedenti, mettendo a rischio l'economia e la sostenibilità degli agricoltori locali.


La peronospora, una malattia fungina che colpisce le piante di vite, può causare gravi danni alla produzione di uva, compromettendo la quantità del raccolto. Questo fenomeno ha creato una situazione di emergenza per il settore, che si trova ad affrontare una possibile identificazione delle rese e un impatto negativo sulle loro attività.


Per Cia è urgente adottare misure tempestive e adeguate per affrontare questa grave situazione. È necessaria una risposta immediata da parte delle autorità competenti per supportare gli agricoltori nella lotta contro la peronospora e mitigarne gli effetti sull'economia regionale.


Tra le richieste avanzate da Cia Abruzzo vi è l'istituzione di un fondo di sostegno per gli agricoltori colpiti dalla peronospora, al fine di fornire loro un aiuto economico per affrontare le spese di trattamenti fitosanitari e di ripristino dei vigneti danneggiati. 


“Il 2024 sarà un anno critico, l’attivazione di una linea di credito è fondamentale”, sostiene il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Ovviamente questo sarebbe uno strumento in più, da aggiungere ad altre misure che si possono mettere in campo, come il riconoscimento dello stato di calamità naturale”. 

Lo stato di calamità viene richiesto da comuni, province o regioni e deve essere approvato dal ministero dell’Agricoltura. Riguarda infatti in modo specifico il settore agricolo, per far fronte ai danni causati, appunto, dalle calamità naturali, andando a garantire l’accesso a fondi di ricostruzione, rimborsi o agevolazioni fiscali.


Inoltre, con la delibera dello stato di calamità si attiva anche il fondo di solidarietà nazionale, che comporta la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate.


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1 In Evidenza - 02 giu 2023

Danni del maltempo in agricoltura, Cia chiede alla Regione l’attivazione di un finanziamento agevolato per le imprese

“In un momento in cui l'agricoltura è messa a dura prova dai crescenti danni causati dal maltempo, l'assenza di risposte concrete da parte della politica rappresenta un'omissione che non può essere ignorata. Gli agricoltori abruzzesi si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse e l'impatto dei cambiamenti climatici si fa sempre più evidente. È necessario un intervento immediato da parte delle autorità competenti per affrontare questa crisi”. Così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti e il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, in seguito all’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e l’Abruzzo nelle scorse settimane, causando danni ingenti al comparto agricolo.

Le piogge torrenziali, alluvioni, siccità e grandinate distruttive, hanno avuto gravi conseguenze per i raccolti e l'intera filiera agroalimentare compromettendo la sostenibilità dell'agricoltura e mettendo a rischio le fonti di reddito delle aziende. A subire maggiormente le ripercussioni del maltempo sono stati i vigneti con tralci giovani completamente rotti, impossibilità di effettuare trattamenti contro la peronospora compromettendo l’intero raccolto annuale. Tra le segnalazioni ricevute anche quelle relative alle colture di orzo e semine con campi allagati in prossimità di fiumi e torrenti.


“Mancano programmi di sostegno adeguati, piani di prevenzione e gestione delle emergenze, nonché investimenti nelle infrastrutture rurali resistenti al clima”, sostiene Cia che come organizzazione di categoria si fa portavoce delle richieste degli agricoltori, “L'agricoltura rappresenta uno dei settori principali per l'economia regionale e non può essere abbandonata a se stessa di fronte a una situazione di emergenza. Chiediamo alle istituzioni politiche di prendere atto dell'urgenza della situazione e di agire tempestivamente per garantire la tutela degli agricoltori e della loro produzione”, continuano Sichetti e Bomba, “È necessario stanziare fondi adeguati per il ripristino delle aree colpite e per la promozione di pratiche agricole sostenibili e a tal proposito proponiamo che la Regione si faccia promotrice dell’attivazione di una linea di credito straordinario, rivolto esclusivamente alle aziende danneggiate dai recenti eventi calamitosi”. Il finanziamento, nel caso in cui la proposta sarà accettata, verrà calcolato sulla differenza totale tra la produzione conseguita nel 2022 e la  mancata produzione del 2023 e, sulla differenza del valore della produzione lorda vendibile non conseguita, attivare una linea di finanziamento in cui la Regione, attraverso la finanziaria regionale,  si fa carico della garanzia bancaria e degli interessi. Finanziamento che l’impresa agricola potrà  restituire in 36 mesi. 

“Questa azione consentirà immediatamente alle aziende danneggiate, di spalmare il mancato reddito  derivante dalla pesante riduzione della produzione 2023 in più anni e consentirà la ripartenza delle  attività in un clima di fiducia e serenità”, conclude Cia.

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1 Associazioni - 24 mag 2023

Festival Nazionale Agrichef ad Amatrice

Festival nazionale degli Agrichef ad Amatrice pressso il CFP Alberghiero. Iniziativa organizzata da Cia - Agricoltori Italiani e Associazione Turismo Verde nazionale.

Anche l'Abruzzo presente con gli Ndurciullune al ragu di ventricina del vastese preparati dall'Agrichef Antonio Di Lello Agriturismo Fattoria Dell' Uliveto di Scerni, il quale ha ben figurato.

Vince il contest l'Emilia Romagna con la Spoja lorda in brodo di ortiche e guanciale rivisitata, preparata dall'agrichef Massimo Bottura dell'Agriturismo Palazzo Manzoni.
 

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1 In Evidenza - 21 mag 2023

Emergenza Emilia-Romagna: diamo il nostro contributo

Carissimi soci,

 

il dramma che stanno affrontando gli agricoltori dell’Emilia-Romagna, a causa degli effetti devastanti del terribile ed eccezionale maltempo, sono purtroppo evidenti a tutti noi.

Una tragedia immane, che riporta ai durissimi giorni del terremoto che questa stessa terra ha vissuto nel 2012. Oggi, migliaia di cittadini, famiglie e imprese stanno lottando per far fronte a un’alluvione dalle proporzioni eccezionali e storiche, che ha spezzato vite umane, distrutto abitazioni, infrastrutture e aziende, compromettendo pesantemente la produzione agricola e zootecnica di un territorio tra i più vocati e rappresentativi a livello nazionale.   

Ora, non c’è tempo da perdere. Dobbiamo unire le forze e stringerci attorno all’Emilia-Romagna. Cia-Agricoltori Italiani, già in campo a supporto dei suoi agricoltori e allevatori attraverso gli uffici regionali e provinciali, impegnata nel dialogo costante con le istituzioni nazionali per dare risposte immediate, vuole fare ancora di più e dare un contributo concreto, grazie anche al vostro sostegno.

 

Per questo, è da ora attivo il conto corrente Cia-Agricoltori Italiani per l'Emergenza Emilia-Romagna sul quale vi invitiamo a fare una donazione.

 

Il Direttore Nazionale 

Maurizio Scaccia

 

 

Causale Cia-Agricoltori Italiani per l’Emilia-Romagna

IBAN IT72P0538703202000003845011

Puoi Donare anche con Carta di Credito CLICCANDO QUI

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2 In Evidenza - 17 mag 2023

Allarme della Cia: "Campi allagati e colture a rischio”

Conta i danni la Cia Chieti-Pescara che raccoglie le preoccupazioni degli agricoltori delle province per il maltempo di questi giorni che non accenna a diminuire. Piogge e temporali stanno infatti mettendo a rischio le colture di stagione. 

“La Cia di Chieti e Pescara - ha dichiarato il presidente Domenico Bomba - a fronte di precipitazioni del tutto eccezionali ritiene che si debbano mettere in atto misure e strumenti per un’agricoltura più resistente agli eventi estremi. Dopo che negli anni scorsi si era parlato di assenza di piogge, ora ci troviamo di fronte ad una assenza di estate. Il ciclo biologico delle piante risente di queste anomalie. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono questi e non serve solo parlarne ma bisogna agire”.

Le colture maggiormente colpite sono ortaggi di stagione, cereali, frutta e vigneti che risentono pesantemente gli effetti delle precipitazioni. Molto dipenderà dall’andamento climatico dei prossimi giorni, la raccolta delle patate attualmente è fermaa causa del ristagno d’acqua nei campi, mentre per la vite sonoplausibili mancanza di qualità e di prodotto, che potranno essere verificate nei prossimi mesi.

“A minacciare i vigneti, soprattutto i precoci, si aggiungono, inoltre, i possibili attacchi di peronospora- prosegue Bomba - il perdurare delle piogge eccessive favorisce il proliferare di malattie fungine e non permette di effettuare trattamenti per prevenirle. Il raccolto potrebbe essere tagliato del 30% con perdite economiche notevoli per uno dei maggiori comparti del territorio. Con i fondi del Pnrr chiediamo di potenziare e migliorare l’efficienza del sistema idrico e fronteggiare gli effetti della crisi climatica in atto”.

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1 In Evidenza - 11 mag 2023

Cia Abruzzo su Piano di sviluppo rurale, “Servono regole chiare e burocrazia snella per incentivare le imprese”

Meno burocrazia, regole chiare e tempi certi. Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, in una lettera indirizzata all’Assessore all’Agricoltura regionale Emanuele Imprudente, esorta a una corretta applicazione dei fondi previsti nell’ambito del Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR), per la concessione di contributi finalizzati al sostegno di un’agricoltura maggiormente ecocompatibile e sostenibile. La dotazione finanziaria complessiva dei tre bandi è di circa 8 milioni di euro.

“Come Cia Abruzzo, al fine di assumere un atteggiamento positivo e proattivo nell’applicazione del nuovo CSR, auspichiamo ed esortiamo il Dipartimento a prestare massima attenzione nella fase di emissione dei bandi  e nell’iter di approvazione, realizzazione e rendicontazione dei progetti”, afferma il Presidente Cia regionale, Nicola Sichetti.

Nello specifico, le raccomandazioni della confederazione consistono nel semplificare al massimo la stesura dei bandi, al fine di renderli fruibili e non interpretabili. Essi non devono essere troppo complicati, sia nella formulazione che nelle procedure applicative, non devono essere troppo lunghi e scritti in modo troppo formale; interagire e coinvolgere in tutte le fasi i destinatari, mediante comunicazioni chiare, senza ricorrere a linguaggi tecnici e burocratici che nulla hanno a che fare  con la buona riuscita di un progetto o di un investimento; incrementare la dotazione di risorse umane nel Dipartimento regionale e  negli STA territoriali, al fine di velocizzare le istruttorie, la pubblicazione delle  graduatorie e tutte le fasi successive (proroghe, varianti, saldi, ecc.), per non  penalizzare i beneficiari dei progetti; dare tempi certi per l’istruttoria dei bandi, al massimo tre mesi, un tempo  sufficiente per fare una istruttoria con una procedura semplificata.

“Queste semplici considerazioni, se applicate, renderanno il nuovo CSR maggiormente attrattivo e fruibile per le imprese agricole”, conclude Sichetti, “Come Cia Abruzzo siamo sempre disponibili al dialogo e al confronto, e mai ci  sottrarremo nel fornire suggerimenti, idee e percorsi, anche mediante critiche costruttive, volte a rendere maggiormente funzionale la macchina amministrativa  e più competitiva l’agricoltura abruzzese”.

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