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1 In Evidenza - 01 ago 2025

Dazi: Cia, bicchiere di vino mezzo vuoto


“Mai come oggi il vino è sotto attacco. Dopo l’accordo Ue-Trump sui dazi, l’impatto sarà totalmente svantaggioso per uno dei prodotti simbolo del Made in Italy: ogni bottiglia sullo scaffale in America potrà costare fino al 20% in più”. Così dichiara Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ricordando che gli Usa sono attualmente la prima piazza mondiale per il nostro export vitivinicolo con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. ‘’L’accordo raggiunto penalizza di fatto solo l’Unione Europea: non si può, dunque, parlare di accordo positivo, essendo questo -di fatto- un accordo unilaterale’’, aggiunge Fini. Il comparto non è solo un’eccellenza produttiva, ma un vero motore economico per tutto il settore agricolo nazionale. L’introduzione di nuovi dazi su un mercato chiave come quello degli Stati Uniti avrebbe un impatto diretto soprattutto sulle piccole e medie imprese che hanno investito per anni su qualità, internazionalizzazione e sostenibilità. Ora tutti questi viticoltori rischiano di vedere compromessi i risultati raggiunti.

Per Fini serve un’azione politica forte e unitaria a livello nazionale ed europeo per indennizzare le nostre imprese dei maggiori costi che dovranno essere sostenuti per le esportazioni verso gli Usa. Queste risorse possono essere straordinarie o dovranno essere reperite nell'ordinarietà dei fondi comunitari, non interamente spesi. “Sarebbe un modo -dice Fini- per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro”.

A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor.

Per compensare l’effetto negativo dei dazi, Cia chiede anche di mettere in campo una nuova comunicazione sul vino, attraverso i fondi dell'Ocm promozione. “Bisogna fare meno leva su elementi classici come il terroir e puntare di più, invece, su concetti semplici e immediati, in grado di arrivare a quel target giovane che rappresenta il consumatore del futuro”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Agricoltura, Cia Abruzzo: “Manodopera difficile da trovare e ancora più difficile da trattenere”

CIA Abruzzo accende i riflettori su una problematica che sta diventando strutturale per l’agricoltura regionale: la carenza di manodopera per le attività di raccolta. Se da un lato è già complicato trovare lavoratori stagionali disponibili, dall’altro è ancora più difficile mantenerli operativi sul campo. In molti casi, i braccianti abbandonano il lavoro dopo appena un giorno, lasciando le aziende impreparate e senza alternative operative immediate.

“Ci troviamo in una situazione paradossale”, denuncia CIA Abruzzo. “Le imprese sono pronte ad assumere, ma i lavoratori, spesso selezionati attraverso canali ufficiali, si presentano e poi spariscono. Questo genera disservizi, ritardi nella raccolta e un incremento dei costi a carico delle aziende”.

Per affrontare questa crescente difficoltà, CIA Abruzzo ritiene necessario un cambio di passo che parta dal riconoscimento della complessità del lavoro agricolo oggi. Non si tratta più di un’attività puramente stagionale o improvvisata: serve personale motivato, formato, consapevole della fatica ma anche del valore professionale che questo settore comporta.

Una prima proposta riguarda proprio la formazione mirata: avviare corsi brevi ma intensivi, in grado di preparare concretamente i lavoratori alle condizioni reali del campo, aiutando al contempo le aziende a selezionare persone davvero interessate, riducendo così l’alto tasso di abbandono anche dopo il primo giorno di lavoro.

Per sostenere le imprese virtuose, diventa fondamentale attivare agevolazioni fiscali e contributive per chi assume regolarmente e garantisce condizioni contrattuali corrette. Questo consentirebbe di alleggerire il carico economico sulle aziende e rendere più competitivo il lavoro regolare rispetto a forme di impiego irregolari, purtroppo ancora presenti.

Un altro aspetto prioritario è quello dell'integrazione tra sistema produttivo e territorio. Serve una collaborazione strutturata con i centri per l’impiego, le amministrazioni comunali, gli enti del terzo settore e le cooperative che gestiscono i flussi migratori, affinché i lavoratori stranieri presenti sul territorio possano essere accompagnati verso percorsi di lavoro legale, sicuro e qualificato. In molti casi, queste realtà svolgono un ruolo cruciale nell’orientamento, nella mediazione culturale e nella formazione, ma restano escluse dai tavoli operativi.

Infine, CIA Abruzzo ribadisce l’urgenza di rafforzare i controlli sul lavoro sommerso e sul caporalato, fenomeni che alterano la concorrenza, abbassano la qualità del lavoro e minano la dignità dei lavoratori. Solo garantendo legalità e sicurezza sarà possibile rendere attrattivo, stabile e giusto il lavoro nei campi.

“La risposta”, conclude CIA Abruzzo, “non può essere solo lamentarsi della mancanza di braccia: servono strumenti, regole chiare e un sistema che valorizzi chi vuole lavorare con dignità, e chi offre lavoro in modo trasparente”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Dazi: Cia, conto salato per il Made in Italy agroalimentare. Più che un accordo sembra una resa


Più che un accordo, l’intesa sui dazi al 15% sembra una resa. Ora l’export del Made in Italy agroalimentare verso gli Usa (7,8 miliardi di euro nel 2024) rischia grosse perdite in settori chiave come vitivinicolo, olio, pasta e riso, caseario, senza ottenere niente in cambio. Oltre all’impatto diretto, si corre il pericolo anche di un grave danno all’intero indotto agroindustriale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta l’accordo fra la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen e il presidente Usa, Donald Trump. “Nonostante sia stata evitata la tariffa al 30%, resta una grande preoccupazione per l’impatto reale di questi dazi, ma prima di trarre conclusioni definitive vogliamo aspettare gli sviluppi dei prossimi giorni, con la definizione ufficiale delle liste doganali”, continua Fini.

Secondo Cia, il rischio concreto di un calo dell’export è molto alto, con danni a comparti strategici e un aumento dei costi per le imprese italiane, che tenderanno a perdere margini di profitto oppure a dover trasferire parte di questi costi sui consumatori, rischiando di ridurre la domanda nel mercato Usa. L’effetto combinato di dazi e fluttuazioni del cambio euro-dollaro non potrà che aggravare l’impatto delle misure doganali, traducendosi in costi aggiuntivi reali per le aziende nazionali e rendendo meno competitivo il Made in Italy.

Per il vino, gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor: dal Malbec argentino allo Shiraz australiano fino al Merlot cileno.

Per quanto concerne il mondo dell’olio, il dazio al 15% rischia di ridurre la competitività dell’extravergine italiano a favore di oli più economici provenienti da Paesi terzi che godono di tariffe più basse, come la Turchia, il Sud America o la Tunisia. Come conseguenza, il consumatore medio Usa sarà indotto a utilizzare altri oli, come quelli di semi tradizionali (girasole, soia, mais). Al momento, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato extra-Ue per l’olio tricolore, con una quota di circa 100 mila tonnellate l’anno e un valore vicino a 1 miliardo, ovvero il 32% del nostro export. C’è paura anche perché questi nuovi dazi colpiranno trasversalmente tutti i principali Paesi produttori europei (Italia, Spagna, Grecia) con la conseguenza di un possibile eccesso di offerta sul mercato interno, che porterebbe a un deprezzamento generale dell’olio italiano.

Nel settore caseario, invece, i dazi colpiranno soprattutto i formaggi Dop come la mozzarella di Bufala, oltre al Pecorino romano utilizzato oltreoceano dall’industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack. In pericolo anche pasta, riso e farine, tra i prodotti più amati dal mercato Usa, con un export annuo di circa 2 miliardi e quasi mezzo milione di tonnellate inviate oltreoceano. Anche in questo settore, secondo Cia, si rischiano potenziali ricadute occupazionali qualora i dazi non vengano mitigati con accordi o misure di sostegno.

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1 In Evidenza - 28 lug 2025

ColtivaItalia: Cia, adesso veloce approvazione Parlamento


Le risorse annunciate da Lollobrigida con il piano “ColtivaItalia” sono essenziali per sostenere le imprese agricole in uno dei momenti più difficili per il comparto. Auspichiamo, però, che il miliardo stanziato dal ministro trovi in Parlamento un iter veloce di approvazione che trasformi i finanziamenti in strumenti concreti ed efficaci, a supporto di molte produzioni del Centro Sud, come grano, zootecnia e olivicoltura. Così, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il pacchetto “per il consolidamento e lo sviluppo del settore”, collegato agricolo alla finanziaria 2026, approvato ieri dal Cdm.

“In particolare -continua Fini- apprezziamo le risorse consistenti riservate a molte filiere produttive del Centro Sud in sofferenza. Inoltre, consideriamo molto importanti anche i fondi dedicati al ricambio generazionale e all’imprenditoria femminile, agevolando l’accesso alla terra e il recupero dei terreni abbandonati, anche in un’ottica di contrasto al dissesto idrogeologico e di freno allo spopolamento delle aree interne. Così come -conclude- restano cruciali gli investimenti per la ricerca e la digitalizzazione del comparto, in risposta alla sempre maggiore urgenza di soluzioni innovative per fronteggiare la crisi climatica”.   

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1 In Evidenza - 24 lug 2025

CIA Abruzzo: “Tagli pesanti e nessuna visione: la Regione penalizza l’agricoltura abruzzese”

“Mentre l’Abruzzo si confronta con un deficit sanitario fuori controllo, il settore agricolo viene nuovamente messo all’angolo, sacrificato come fosse un comparto marginale”. È questa la denuncia di CIA Abruzzo, commentando la recente variazione di bilancio regionale approvata dalla Giunta Marsilio.

Con la delibera del 23 maggio 2025, la Regione ha infatti decurtato oltre 6 milioni di euro ai capitoli destinati ad agricoltura e pesca, colpendo in modo trasversale interventi vitali per la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche.

Nel dettaglio:

  • I contributi per i danni da fauna selvatica, destinati a risarcire gli agricoltori colpiti da predazioni e devastazioni, subiscono un taglio di oltre il 67%. Una decisione incomprensibile in un territorio già duramente provato da cinghiali, cervi e lupi.

  • Le consulenze tecniche per la zootecnia, indispensabili per la gestione sanitaria e produttiva degli allevamenti, passano da 437.000 a poco più di 167.000 euro, con una riduzione pari al 62%.

  • Il finanziamento al Consorzio di Bonifica del Fucino, infrastruttura strategica per l’approvvigionamento idrico e la difesa del suolo nella Marsica, viene ridotto del 61%.

  • Vengono ridimensionati anche i trasferimenti agli enti locali per gli investimenti in ambito agricolo e agroalimentare, colpendo le aree rurali più fragili della regione.

“Siamo davanti a una scelta politica chiara e sbagliata: quella di colpire il settore primario proprio mentre servirebbero investimenti strutturali e continui”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “È evidente che l’agricoltura, in Abruzzo, interessa solo come scenografia nelle passerelle istituzionali. Poi, nei bilanci, sparisce. Tagliare in questo modo significa indebolire l’economia reale, aggravare la crisi delle aree interne e voltare le spalle a chi ogni giorno lavora per garantire cibo, presidio del territorio e sostenibilità ambientale.”

CIA Abruzzo sottolinea come questi tagli non rappresentino solo un riequilibrio contabile, ma un atto politico che nega dignità al lavoro agricolo e alle sue funzioni sociali e ambientali. A fronte di una crisi climatica crescente, della difficoltà di accesso al credito, dell’assenza di una rete tecnica pubblica e del mancato ricambio generazionale, questa manovra è una condanna.

“Per questo chiediamo il ripristino immediato dei fondi tagliati, a partire da quelli per i danni da fauna selvatica, per la consulenza tecnica e per il sistema irriguo”, continua Sichetti, “Ma non basta: serve un piano pluriennale regionale per lo sviluppo agricolo, con obiettivi chiari, risorse certe e monitoraggio costante.
 

Non possiamo più assistere a decisioni prese sopra le nostre teste, senza confronto, senza ascolto, senza rispetto per chi rappresenta migliaia di aziende agricole abruzzesi. Non accetteremo che l’agricoltura venga trattata come un settore residuale. Senza agricoltura non c’è Abruzzo”, conclude, “E senza rispetto per chi lavora la terra non ci sarà futuro né per l’economia né per i territori.”

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1 In Evidenza - 23 lug 2025

CIA: “Sull’assegnazione del gasolio agricolo servono strumenti adeguati. Va adottata una piattaforma unica regionale"

CIA Abruzzo ribadisce con fermezza la propria posizione rispetto alle gravi criticità che continuano a colpire il sistema regionale per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato.

Nel corso dell’audizione alla 3ª Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale, CIA Abruzzo ha evidenziato come i malfunzionamenti della piattaforma ABACO abbiano generato pesanti disservizi per le imprese agricole, impedendo la tempestiva assegnazione del carburante, bloccando le verifiche sui consumi e costringendo le aziende ad acquistare gasolio a prezzo pieno, con ricadute economiche insostenibili e potenziali rischi sanzionatori.

“Il gasolio agevolato è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività delle imprese agricole”, dichiara il Presidente CIA regionale, Nicola Sichetti, “ma oggi viene gestito con strumenti informatici inadeguati, che causano ritardi, confusione e danni economici. Non si può parlare di agricoltura moderna se il sistema digitale non è all’altezza delle esigenze del settore.”

CIA Abruzzo ribadisce quindi la necessità di una piattaforma informatica unica regionale dedicata alla gestione dell’intero processo di assegnazione del gasolio agricolo agevolato, in grado di assicurare:

  • tempestività nell’erogazione;

  • tracciabilità e trasparenza delle procedure;

  • riduzione della burocrazia per aziende e amministrazioni.

Una piattaforma unica rappresenterebbe una risposta strutturale alle inefficienze del sistema attuale, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche adottate in altre regioni italiane.

“È il momento di dotare l’agricoltura abruzzese di strumenti realmente funzionanti e all’avanguardia”, conclude Sichetti, “non possiamo permettere che disservizi informatici cronici penalizzino chi ogni giorno lavora per garantire cibo, economia e presidio del territorio.”

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News Cia Abruzzo

1 CAA - Infobandi - 18 set 2023

Fondo Innovazione Ismea, Cia “Incentivi importanti per sostenere l’innovazione dell’agricoltura”

E’ uscito un nuovo decreto relativo alla gestione del Fondo per l’ Innovazione per l’Agricoltura gestito da ISMEA, al quale sono assegnati fondi per 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, che prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per incentivare l’acquisto di macchine e strumenti innovativi per l’agricoltura e la pesca.

I beneficiari delle agevolazioni sono le PMI agricole o associate, comprese le loro cooperative o associazioni, che risultano iscritte come imprese “agricole”, “ittiche” o “agromeccaniche” e che effettuano investimenti, in seguito alla presentazione della domanda, per importi compresi tra 70.000 e 500.000 euro.

“Il Fondo Ismea è un'iniziativa estremamente importante e positiva per il settore agricolo e dimostra un impegno concreto a sostenere gli agricoltori nel loro percorso verso una produzione più efficiente ed ecologicamente sostenibile”, sostiene il Presidente Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba, “Attraverso il finanziamento di progetti innovativi e tecnologie all'avanguardia, il fondo può contribuire a risolvere molte delle sfide che l'agricoltura moderna deve affrontare, come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e la produzione di alimenti di alta qualità. Inoltre, il Fondo ISMEA per l'innovazione in agricoltura può essere un'opportunità per stimolare la ricerca e lo sviluppo nel settore agricolo, incoraggiando la collaborazione tra istituti di ricerca, aziende agricole e imprese tecnologiche”.

Giuseppe Di Silvio, responsabile CAA-Cia Chieti Pescara spiega che i requisiti di ammissibilità delle imprese che possono essere ammesse ai benefici, sono:

a) risultano iscritte al registro delle imprese con la qualifica di “impresa agricola” ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, ovvero di “impresa ittica” ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, ovvero con qualifica di “impresa agromeccanica”, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99;

b) risultano attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;

c) hanno sede operativa nel territorio nazionale;

d) non risultano imprese in difficoltà ai sensi dell’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER;

e) effettuano Investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro e non superiore a 500.000 euro. Per il settore pesca il limite minimo degli investimenti è stabilito in 10.000 euro;

f) non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Sono ammissibili alle agevolazioni i costi per l’acquisto di:

-macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura: in particolare, macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, droni, Automated Guided Vehicles (AGV) e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi, attrezzature per i trattamenti con prodotti fitosanitari e per lo spandimento dei fertilizzanti, che soddisfino i requisiti indicati nell’art.5, comma 1 lettera a del decreto (disponibile in pdf in calce all’articolo);

-macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia;

-macchine per la zootecnia: in particolare, macchine ed attrezzature dedicate al settore zootecnico caratterizzate da un elevato livello tecnologico e di automazione;

-trattrici agricole (secondo le modalità indicate nel bando);

-investimenti per la pesca e l’acquacoltura, anche questi secondo le modalità riportate nell’art.5 del decreto

Per essere ammissibili, le spese devono riguardare l’acquisto di beni nuovi di fabbrica.

“E’ importante che il fondo sia amministrato in modo trasparente e che i finanziamenti siano distribuiti in modo equo ed efficiente per massimizzare i benefici per l'intero settore agricolo. Inoltre, dovrebbero essere previste misure per garantire che anche le piccole e medie imprese agricole possano accedere ai finanziamenti e beneficiare dell'innovazione”, afferma Di Silvio, “Per accedere alle agevolazioni gli uffici di Cia sono aperti per ogni chiarimento e per la presentazione delle domande”.


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1 Associazioni - 28 ago 2023

CAMPAGNA POMODORO 2023 - “In Abruzzo calo della produzione del 50%. Aumentano i costi"

Dall’esigua quantità di prodotto all’aumento dei costi, passando per le condizioni climatiche instabili, tra cui le piogge anomale dei mesi scorsi che hanno influenzato negativamente la crescita e la maturazione, con un calo di produzione del 50%.

Numerose le incognite nel corso della campagna pomodoro 2023, attraversata da fattori che hanno portato a una produzione inferiore alle aspettative, con un conseguente impatto sulla disponibilità di pomodori freschi per i consumatori.



Come spiega la Cia Abruzzo in una nota, “le piogge torrenziali hanno ritardato i trapianti causando un calo del 50% sulla produzione mentre il successivo caldo torrido e le alte temperature non hanno permesso al pomodoro di fruttificare mettendo a repentaglio accordi internazionali. I primi campi che sono stati trapiantati a fine aprile inoltre hanno subito seri danni a causa della peronospora”.

“Anche a livello conserviero abbiamo registrato un calo del 50% della produzione per quanto riguarda il pomodoro a pera – afferma Diego Pasqualone, titolare dell’omonima azienda e presidente Agia (giovani imprenditori agricoli) Abruzzo – Con un conseguente aumento dei costi che andrà a gravare sulla spesa finale del consumatore”.


“All’aumento del costo della materia prima, infatti, corrispondono anche gli aumenti dei costi di produzione. Pertanto l’incremento dell’aumento del prezzo del prodotto finale che il cliente paga non coincide con i ricavi ottenuti dai trasformatori, ma serve a coprire una parte dell’aumento dei costi sostenuti dagli stessi”.

“La situazione dal punto di vista meteorologico ci espone a molte incognite: il timore di nuove precipitazioni che possano danneggiare il prodotto e ostacolare le attività di raccolta, è infatti sempre presente – sostiene il presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti – Nota positiva l’aumento della richiesta da parte del consumatore che ha reso favorevole la creazione di una micro filiera di trasformazione, soprattutto nella zona di Val di Sangro. Sono sempre di più le aziende agricole che producono salsa ottenuta da diverse varietà di pomodori biologici di propria produzione ma questo aumento dei costi ha reso ancora più difficile ottenere una redditività adeguata dalla coltivazione dei pomodori”.

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1 In Evidenza - 06 set 2023

Avviso pubblico a sportello. Bando di selezione per l'iscrizione ai corsi di formazione per Giovani imprenditori al Prim

In allegato il bando

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1 In Evidenza - 24 ago 2023

Previsioni Vendemmia 2023. Cia Abruzzo: un'annata difficile

Manca poco alla vendemmia 2023 che, in un’annata complessa come questa, sta pagando un caro prezzo a causa degli effetti dei cambiamenti climatici tra ondate di calore e maltempo che hanno danneggiato i vigneti. A rischio i vini simbolo del territorio, Trebbiano e Montepulciano. Nel trimestre aprile-giugno 2023, le piogge hanno imperversato, con valori sopra 400 mm ad Atri, Orsogna, Ortona, Teramo, Tocco da Casauria e Vicoli, favorendo la diffusione della plasmopara viticola (agente eziologico della peronospora). E’ quanto emerge da un’inchiesta dei tre Bicchieri a firma di Gianluca Atzeni per Gambero Rosso.

C’è un’oggettiva difficoltà in provincia di Chieti, dove il calo produttivo per problemi fitosanitari è stimato tra 30% e 40%. Nel 2022, gli ettolitri di vino rivendicati furono 1,15 milioni, di cui 0,83 milioni di solo Montepulciano d'Abruzzo.

La raccolta è prevista nella seconda decade di agosto, ma il caldo di queste settimane potrebbe anticiparla. Sarà, comunque, una vendemmia nel segno della sostenibilità, con un numero crescente di aziende che hanno aderito al bio e alla lotta integrata.

“Secondo le valutazioni dei nostri esperti, le condizioni climatiche e agronomiche della regione Abruzzo non hanno contribuito a creare un ambiente ideale per la crescita e la maturazione delle uve”, afferma il presidente Nicola Antonio Sichetti, “Come Cia faremo il possibile per sostenere i nostri associati e i viticoltori in questo periodo difficile ma a volte da annate complicate nascono vini buonissimi. Adesso speriamo che la stagione estiva continui con caldo e sole per raggiungere buoni livelli qualitativi. Una vendemmia, insomma, che ci mette di fronte al fatto che dobbiamo puntare ancora di più sulla ricerca per aiutare alcune varietà a essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa“.

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1 In Evidenza - 10 ago 2023

Soddisfazione da Parte di CIA Agricoltori Italiani per le Misure del Consiglio dei Ministri contro la peronospora dei v

La Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo esprime la propria soddisfazione e apprezzamento per le misure che sarebbero state varate dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto per fronteggiare i danni causati dalla peronospora ai vigneti dopo le piogge prolungate del mese di maggio che hanno favorito il proliferare della malattia fungina della vita.


Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha accolto con favore l'attenzione e l'impegno del Governo nei confronti di un problema che colpisce pesantemente il settore agricolo e vitivinicolo regionale e nazionale, "Le misure annunciate dal Consiglio dei Ministri rappresentano un passo importante verso la salvaguardia della nostra preziosa produzione di uve e vino. Misure che come Cia avevamo chiesto più volte alle autorità competenti e che speriamo vengano effettivamente messe in campo. La peronospora ha causato danni significativi agli agricoltori abruzzesi quest’anno compromettendo la prossima vendemmia”, continua il Presidente Cia, “Questo impegno da parte del Governo dimostra un'autentica comprensione delle sfide che affrontiamo nell'agricoltura”, sostiene Sichetti che tuttavia ha anche sottolineato la questione dei fondi assegnati per affrontare l'emergenza: "Sebbene apprezziamo gli sforzi compiuti, dobbiamo far notare che i fondi stanziati sono ancora insufficienti per far fronte alla scala dei danni causati dalla peronospora”. 


L’ammontare di 1 milione di euro stanziato dal dl Asset sarà destinato a Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo, per offrire un contributo alle imprese agricole danneggiate sotto forma di “conto interessi”. Questo contributo è finalizzato a sostenere le imprese che hanno accesso a finanziamenti bancari fino a sessanta mesi, al fine di agevolare la continuazione delle attività nonostante le difficoltà legate alla peronospora.



“È di fondamentale importanza che il governo consideri l'entità reale della situazione e assicuri risorse adeguate di supporto per gli agricoltori nell'affrontare questa crisi in modo efficace”, conclude Sichetti, “Un milione di euro per un Paese come l’Italia è chiaro che non basta”.


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1 In Evidenza - 04 ago 2023

Promozione vino abruzzese in UK: Wine52 per promuovere le eccellenze vitivinicole dell'Abruzzo nel Regno Unito

E' pervenuta dall'Agenzia Ice una proposta per le aziende vinicole della Regione Abruzzo. Si tratta di inviare vini a denominazione di origine a un wine club digitale inglese Wine52 che promuoverà le bottiglie a marchio del club (private label).

Nell’ambito del Patto per l’export, l'Agenzia ICE ha concluso un accordo con la Wine52, un wine club inglese con un abbonamento mensile che consegna al domicilio degli iscritti delle Wine Box contenenti una selezione dei vini a catalogo e la rivista specializzata Glug Magazine che presenta contenuti di approfondimento riguardanti la tipologia di vino e la cantina che lo produce. 

Il progetto "Best of Italy" WINE52 punta a potenziare l’offerta di prodotti italiani autentici nel Regno Unito attraverso i canali digitali.  L’accordo prevede una promozione che si svolgerà attraverso la realizzazione di 5 “Italian Themes” dedicati a 5 diverse Regioni italiane ed una campagna marketing online e offline che offrirà visibilità, informazioni e approfondimenti sulle aziende italiane che prenderanno parte all’iniziativa. 
Per ciascuno dei 5 Italian Theme, i membri del wine club riceveranno a casa una Box brandizzata con i vini delle cantine italiane selezionate.

Il progetto "Best of Italy" WINE52 inizia la sua attività con la regione Abruzzo, seguiranno altre 3 regioni che l'Agenzia ICE individuerà insieme a Wine52.

Le adesioni delle aziende dovranno pervenire entro il 31 agosto tramite il modulo online accessibile a questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSezwdt-hlwLUdbh4b8Fmj3fXgfxML3_MkzVgZ9EdDLmO6d8Iw/viewform

Requisiti specifici aziende vino

- Il vino deve avere una DOC, DOCG o IGT coerente con la Regione oggetto dell’Italian Theme (la cantina stessa o il vigneto);
L’azienda deve essere in grado di imbottigliare il vino in private label, in quanto le bottiglie saranno etichettate Wine52. La visibilità dell'azienda sarà garantita dalla pagina dedicata sulla rivista Glug e dalle quelle web della piattaforma;
- L’azienda deve essere in grado di fornire il materiale stampa (testo e immagini) per la rivista Glug come indicato nella sezione “materiale editoriale”;
- Tipologie di vino ammesse: Vini rossi e bianchi, fermi o effervescenti (no rosé)

La fase di selezione si articolerà in più fasi:
  • raccolta dei dati relativi alle aziende candidate tramite il form di adesione
  • prima selezione da parte di Wine52 delle aziende di cui richiedere campioni da provare
  • invio da parte delle aziende selezionate dei campioni alla sede di Wine52 tramite uno spedizioniere proprio o tramite uno spedizioniere indicato da Wine52 (costo della spedizione a carico dell'azienda)
  • selezione da parte di Wine52 attraverso una degustazione di tutti i campioni. La degustazione avviene contemporaneamente in condizioni identiche tra loro per garantire massima imparzialità
  • selezione finale per ciascuna regione a cura di Wine52
  • comunicazione di ammissione alle aziende selezionate tramite lettera di ammissione di Agenzia ICE e invio delle informazioni per la spedizione della merce e per lo sdoganamento dei prodotti
  • Wine52 provvederà ad effettuare ordini di acquisto dall'azienda.
I costi di invio dei campioni sono a carico delle aziende partecipanti.
I costi di sdoganamento e il pagamento dei dazi sono a carico di Wine52

La campagna promozionale avrà inizio nel mese di novembre 2023.

Circolare informativa con le informazioni dettagliatehttps://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Circolare%20WINE52_Regolamento.pdf

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