2
In Evidenza - 29 set 2020
Manca l’acqua nei Consorzi Sud e Centro, Cia Chieti- Pescara: “A pagare sono gli agricoltori. Fenomeno che non siamo più
Manca l’acqua nei Consorzi e a pagare sono gli agricoltori. “Fenomeno che non siamo più disposti a tollerare”, incalza il presidente della Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti alla luce della situazione in cui si trovano i Consorzi di Bonifica Sud e Centro. “L’emergenza idrica delle ultime settimane ha messo a dura prova le imprese agricole, le quali non hanno potuto disporre di un adeguato approvvigionamento di acqua per le colture”, afferma, “Sicuramente la scarsità di precipitazioni di quest’anno ha inciso molto su questa grave e preoccupante situazione, ma l’azione di prevenzione del Consorzio, a nostro avviso, poteva essere più incisiva nonostante vari incontri, solleciti e avvertimenti ad adottare misure preventive efficaci”.
Dopo la diga di Chiauci la preoccupazione sale anche per la diga di Penne, “Un maggiore accumulo di risorse idriche, l’adozione di un piano di turnazione, il ripristino delle pompe di sollevamento e una campagna di sensibilizzazione degli utenti ad un utilizzo oculato dell’acqua, avrebbero potuto contenere l’emergenza”, continua Sichetti.
“Ora la necessità è evitare che una situazione emergenziale simile si verifichi anche nei prossimi anni. Per questo motivo, vista l’importanza fondamentale della risorsa idrica per il nostro settore e considerando che il contributo da parte degli agricoltori a sostenerne i costi è molto alto, chiediamo ai commissari dei Consorzi Sud e Centro, Michele Modesti e Paolo Costanzi, un incontro urgente per fare il punto della situazione sugli investimenti in essere e sul nuovo piano di classifica per il riparto della contribuenza consortile”, conclude Sichetti.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 29 set 2020
Fisco: Cia, Parlamento acceleri su cessione credito imposta per incentivare agricoltura hi-tech
La possibilità di cessione del credito d'imposta per incentivare gli investimenti hi-tech in agricoltura, così come avviene per gli sgravi previsti per le ristrutturazioni domestiche. E’ questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani, inserita nelle proposte di emendamento al Dl Agosto, dopo l'estensione al settore agricolo degli incentivi del Piano Impresa 4.0. nell'ultima manovra di bilancio.
Cia ritiene che i tempi siano maturi per l'approvazione e auspica che il Parlamento la recepisca, coinvolgendo non solo i produttori ma tutti gli attori della filiera agroalimentare. In una fase di ripresa in cui il sistema produttivo chiede con urgenza innovazione tecnologica, l'opzione di cessione del credito di imposta potrebbe accrescere di molto la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali. La misura favorirebbe, inoltre, il rinnovo del parco macchine agricole con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, in linea con le sfide ambientali europee del Green Deal.
“L’agricoltura non è più la Cenerentola dell'economia nazionale quando si parla di tecnologia e mantiene un dialogo costante con il mondo delle università e della ricerca –sottolinea Dino Scanavino, presidente Cia-. Il giro d'affari dell’agricoltura 4.0 in Italia ha toccato quota 450 milioni di euro con una crescita del 22% su base annua (Osservatorio Smart Agrifood) e comprende tutto il complesso di tecnologie usate dalle nostre aziende per migliorare le rese e la sostenibilità delle coltivazioni, la qualità dei prodotti finali e le condizioni dei lavoratori”.
“Per continuare a produrre cibo fresco e sano, gli agricoltori dovranno puntare sempre più all'integrazione con l’hi-tech –chiosa Scanavino-, utilizzando tutte le risorse messe in campo dalla scienza per affrontare con strumenti efficaci le conseguenze del climate change e del dilagare delle fitopatie. In un momento segnato da una grave crisi di liquidità per le aziende, la cessione del credito d'imposta favorirebbe, dunque, lo sviluppo economico dell'intera filiera agroalimentare, in un'ottica di rilancio del Paese”.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 29 set 2020
Nasce “Cia per il suolo” la piattaforma per diventare “custode della terra”
Nasce “Cia per il suolo” la nuova piattaforma dedicata alla formazione degli agricoltori per diventare “coltivatore e custode della terra”. Uno spazio virtuale, dinamico e ricco di contenuti, ideato nell’ambito del progetto Soil4Life per promuovere tra gli operatori agricoli le “Linee guida Volontarie” Fao sulla gestione sostenibile del suolo.
Facile da consultare e coerente per temi e finalità, il portale Cia è raggiungibile al link https://www.ciaperilsuolo.it/ e propone un percorso didattico completo fino al conseguimento dell’attestato: 13 schede tecniche informative in formato video che, come nella versione cartacea, sono suddivise per tematiche e composte da introduzione, suggerimenti pratici e riferimenti normativi riguardanti, appunto, le Linee Guida Volontarie. Inoltre, a esempi di buone pratiche, vengono affiancati con video-lezioni, i contributi di ricercatori e professionisti del settore.
Lo spazio web di Cia si presenta, dunque, anche come catalogo divulgativo destinato a tutti gli operatori del mondo agricolo interessati ad approfondire questioni chiave per una corretta e migliore gestione del suolo. L’organizzazione risponde, così, all’obiettivo che da sempre anima il progetto Soil4Life cui Cia aderisce come Beneficiario Associato, riconoscendo insieme ad altre importanti associazioni di rilievo nazionale e internazionale, l’importanza di azioni e politiche volte a preservare i terreni, in primis quelli agricoli, per nutrire il pianeta, partendo da una costante e puntale campagna di sensibilizzazione anche tra gli agricoltori.
Sempre online, è poi possibile completare l’iter, richiedendo il certificato di frequenza e di adesione all’impegno promosso da Cia con Soil4Life, ovvero l’adozione dei principi, delle soluzioni e delle tecniche agronomiche sostenibili, previste dalla Global Soil Partnership – Fao.
L’emergenza Covid ha cambiato le carte in tavola e fatto strada a nuove sfide, soprattutto sfruttando le potenzialità del digitale, anche nell’ambito della formazione in campo agricolo e ambientale. Un’opportunità per Cia e la sua capillarità sul territorio, che può tramite il portale “Cia per il suolo” continuare a garantire, ma anche rafforzare, la portata degli interventi tra gli agricoltori di tutta Italia. Uno strumento ulteriore che consente di essere sempre più tempestiva e versatile, rispetto alle esigenze e ai tempi di vita e lavoro degli associati.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 22 set 2020
Commercio estero: Cia, Made in Italy agroalimentare regge al Covid. +3% tra gennaio e luglio
Nonostante gli effetti della crisi globale da Covid-19, reggono le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, che valgono 26,1 miliardi di euro tra gennaio e luglio, con una crescita del 3% sullo stesso periodo del 2019. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento dei dati Istat pubblicati oggi, spiegando che si tratta di un segnale di ripresa, in controtendenza rispetto agli altri settori, che aiuta a compensare le perdite dei mesi di lockdown.
Allo stesso tempo, si riducono del 5% le importazioni di cibo e bevande, producendo un surplus della bilancia agroalimentare nazionale che sfiora il miliardo di euro e rende il Paese esportatore netto nei primi sette mesi del 2020. Una circostanza più unica che rara -sottolinea Cia- visto che l’Italia importa più di quanto spedisce all’estero e che, qualora fosse confermata a fine anno, porterebbe a un risultato storico.
Il rialzo dell’export agroalimentare è ancora più evidente se poi si considerano i principali mercati di sbocco di cibo e bevande tricolori. Tra gennaio e luglio, infatti, crescono Germania (+6%), Francia (+3,4%), Usa (+5%), Regno Unito (+5%), Giappone (+9%).
Nel solo mese di luglio, l’export agroalimentare Made in Italy guadagna poco più di 4 miliardi di euro (+1% annuo), con un aumento delle vendite sostenuto in particolare in Germania (+9%) e Regno Unito (+11%). Di fronte a queste percentuali -osserva Cia- preoccupa ancora di più l’andamento negativo dei negoziati tra UE e UK post Brexit, considerato che un “no deal” colpirebbe l’Italia in modo significativo, mettendo a rischio gli scambi commerciali con quello che è il quarto mercato di riferimento mondiale per le esportazioni di cibo nazionali.
Più in generale -aggiunge Cia- i segnali incoraggianti di questi mesi non bastano a invertire la tendenza. Per rilanciare sul serio il Made in Italy all’estero, riportandolo ai livelli pre crisi dopo il freno imposto dall’emergenza, serve un grande piano nazionale strategico che, riaffermando il ruolo economico, sociale e ambientale di agricoltura e agroalimentare, punti sempre di più su innovazione e digitalizzazione. In tal senso, l’implementazione interna del Next Generation Eu rappresenta un’opportunità da cogliere assolutamente.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 22 set 2020
Dl Rilancio: Cia, caos su codici Ateco per esonero previdenziale straordinario
E’ caos fra gli agricoltori che, al momento, non sanno se potranno beneficiare dell’esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, previsto dal Dl Rilancio. Fra i codici Ateco del decreto interministeriale che dovrebbe rendere fruibile il suddetto Dl mancano, infatti, comparti produttivi di grande rilievo come l’olivicolo, il frutticolo e l’orticolo.
Per Cia-Agricoltori Italiani si tratta di una grave disattenzione del Governo nei confronti del sistema agroalimentare italiano che, pur tra mille difficoltà, sta contribuendo fattivamente alla tenuta socio-economica del Paese. Cia sollecita, dunque, l’allargamento della platea dei beneficiari con l’intervento risolutivo da parte dei ministeri coinvolti (Economia e Finanze, Lavoro e Politiche agricole) e ricorda che proprio ieri è scaduto il termine per il pagamento degli F24.
Visualizza Allegato
1
In Evidenza - 22 set 2020
Agricoltura: Donne in Campo-Cia, al via domande per “bonus” imprenditrici
Mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, per progetti nel settore agricolo e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti a favore di piccole e medie imprese amministrate e condotte da donne o società a maggioranza femminile. Per accedere agli incentivi previsti dal “bonus donne in campo” voluto dalla ministra Teresa Bellanova, da oggi è attivo e operativo sul sito dell’Ismea il portale con le istruzioni e i requisiti per presentare le domande.
Soddisfazione per la misura, che prevede un fondo rotativo di 15 milioni di euro per garantire mutui agevolati alle imprenditrici agricole, è stata espressa ancora una volta dalla presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi. “Consideriamo questa un’opportunità rilevante -ha detto- sia per le donne dell’agricoltura che oggi intendono riprogrammare la loro attività aziendale, sia per le tante giovani interessate ad avviare un’impresa nel settore primario”.
“Le donne -ha aggiunto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- sono una risorsa preziosa per il Paese: portatrici di una visione imprenditoriale capace di coniugare crescita produttiva e tutela della biodiversità; innovatrici instancabili, promuovono la multifunzionalità nei campi, investendo nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio”.
Visualizza Allegato