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1 In Evidenza - 13 giu 2025

Estate 2025: agriturismi in Abruzzo, segnali contrastanti ma fiducia per la stagione estiva

In Abruzzo sono attualmente 568 gli agriturismi attivi, pari al 2,2% del totale nazionale. Un numero che colloca la regione al 16° posto in Italia (a pari merito con la Calabria), secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da Cresa – Centro Studi della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Il quadro complessivo mostra segnali misti: da un lato una lieve crescita nel medio periodo (+2,3% dal 2019), dall’altro una flessione più marcata nel lungo periodo, con un calo di 68 strutture dal 2010 al 2023 (−10,7%), in controtendenza rispetto al +30,8% nazionale. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un saldo negativo di −18 attività (−3,1%).

Il settore agrituristico continua a rappresentare una risorsa strategica per il nostro territorio”, commenta Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo. “Nonostante le difficoltà, il comparto conserva una forte capacità attrattiva, ma servono politiche mirate, accesso ai fondi europei e investimenti per innovare l’offerta e rispondere alla domanda contemporanea di turismo rurale, esperienziale e sostenibile. Il futuro del turismo rurale abruzzese passa dalle nuove generazioni”, continua Sichetti, “Se vogliamo davvero rilanciare il settore agrituristico, dobbiamo puntare su giovani imprenditori, innovazione e filiere corte legate al territorio”.

In Abruzzo il settore agrituristico si conferma una realtà dinamica, con caratteristiche distintive che lo rendono un modello interessante anche nel confronto con il resto del Paese. Una delle peculiarità più significative è la forte presenza femminile nella gestione delle strutture: il 46,6% degli agriturismi è infatti guidato da donne, una quota nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 34,2%. Un dato che racconta di un imprenditorialità agricola al femminile sempre più solida e presente sul territorio.

Anche in termini di diffusione, la regione mostra una buona vitalità: la densità agrituristica per popolazione, pari a 4,5 strutture ogni 10.000 abitanti, risulta leggermente superiore a quella italiana. Le aziende si distribuiscono prevalentemente in collina (65%) e in montagna (35%), confermando la vocazione rurale dell’Abruzzo e la stretta relazione tra offerta turistica e paesaggio naturale.

Dal punto di vista dei servizi, l’82,9% degli agriturismi abruzzesi offre alloggio, il 70,4% ristorazione e oltre la metà (51,9%) propone attività complementari come sport, equitazione e fattorie didattiche. Anche qui la regione si colloca sopra le medie nazionali, evidenziando un’attenzione crescente verso la multifunzionalità e il turismo esperienziale.

Tuttavia, i dati del 2023 delineano anche alcune criticità. Lo scorso anno gli agriturismi abruzzesi hanno accolto 25.060 turisti, per un totale di 78.049 pernottamenti. Il soggiorno medio è salito da 2,9 a 3,1 notti, ma resta inferiore alla media italiana di 3,7 giorni. Ancora più preoccupante è la flessione rispetto al 2022: −11% di arrivi e −3% di presenze, mentre a livello nazionale si è registrata una crescita dell’11% e del 7% rispettivamente.

Il turismo internazionale continua a rappresentare una quota ridotta del mercato agrituristico abruzzese: solo il 19% degli arrivi e il 24% delle presenze proviene dall’estero, contro valori nazionali più che doppi (51% e 60%). Eppure, nel confronto con il 2019, si osservano segnali incoraggianti, con un aumento del 36% degli arrivi e del 23% delle presenze straniere.

“Nelle aree interne e montane l’agriturismo è molto più che turismo: è presidio sociale e presidio ambientale”, sottolinea Roberto Battaglia, presidente CIA L’Aquila-Teramo. “In territori come i nostri, spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici, le aziende agrituristiche rappresentano una delle poche possibilità concrete di sviluppo locale. Non parliamo solo di ospitalità, ma di agricoltura viva, tutela del paesaggio, filiera corta, educazione ambientale”.

“Il turismo rurale è una grande risorsa per l’Abruzzo”, dichiara Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara “Gli agriturismi offrono esperienze autentiche e sostenibili, ma serve più attenzione da parte delle istituzioni: investimenti mirati, formazione e sostegno all’innovazione possono fare la differenza per rilanciare davvero il comparto”.

In Abruzzo le strutture restano mediamente più piccole (13 posti letto contro i 14 italiani; 35 posti a sedere contro 41) e meno diversificate nei servizi: meno del 20% propone degustazioni enogastronomiche, a fronte di una media nazionale del 25%.

“Dobbiamo puntare con decisione sull’innovazione dell’offerta”, afferma Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo. “Occorre rafforzare la multifunzionalità, allungare la durata media dei soggiorni, attrarre più turismo straniero. Gli agriturismi non sono solo strutture ricettive: sono veri e propri presìdi di territorio, strumenti fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne, valorizzare le produzioni tipiche e mantenere viva la cultura contadina. Investire su di loro”, conclude, “significa investire sul futuro dell’Abruzzo”.

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1 In Evidenza - 07 giu 2025

CIA Chieti-Pescara: “Trattori vecchi, costi alti e incentivi complicati: così si frena l’innovazione”

Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: ecco cosa frena oggi
l’innovazione nelle campagne di Chieti e Pescara. È quanto emerge dal sondaggio “Acquistare
un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive” realizzato da CIA Agricoltori Italiani Chieti-
Pescara, che ha raccolto opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.
“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, Presidente di
CIA Chieti-Pescara, “Gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più
favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.
Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso
impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello
in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario.
Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli
“smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi
chiari e concreti.

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli
agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni
sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di
fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega Bomba, “Semplificando
l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un
ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce
l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15
anni di età.
Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia
ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3%
rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza
contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi.

Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto
e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno
cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte
economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono
fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il
rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se
supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

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1 In Evidenza - 03 giu 2025

Il Servizio Civile Agricolo è realtà. C’è il Decreto, Cia in alto nella graduatoria

Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ora manca solo la comunicazione delle tempistiche per candidature e selezione dei volontari

Il mondo agricolo ha il suo il Servizio Civile Universale ad hoc. Finalmente è stato pubblicato il Decreto (n. 569/2025) con le graduatorie di valutazione dei progetti dedicati, che sanciscono ufficialmente il varo di questa nuova opportunità, annunciata da tempo ma solo ora pronta a concretizzarsi. Cia-Agricoltori Italiani, insieme al suo patronato Inac, ente accreditato al Servizio Civile, è in alto nella graduatoria di selezione con due progetti, che potranno coinvolgere 57 ragazzi in tutt’Italia, di un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Adesso manca solo la comunicazione delle tempistiche per le candidature dei volontari e, poi, si potrà procedere con le selezioni per requisiti.

Chiaramente, si attende con ansia l’ultimo centimetro dell’iter previsto, per consentire a tanti giovani di avvicinarsi e scoprire un settore pieno di potenzialità, sempre alla ricerca di nuove competenze, anche all’interno del mondo dei servizi e dell’assistenza verso le aziende agricole. I progetti avranno la durata di un anno e i volontari percepiranno un compenso forfettario di 519,47 euro al mese.

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1 In Evidenza - 29 mag 2025

Pesche e nettarine 2025: l’Abruzzo si distingue per qualità e volumi in crescita

La campagna 2025 delle pesche e nettarine si apre con segnali particolarmente positivi dall’Abruzzo, dove si registra un aumento della produzione rispetto allo scorso anno e si registra una maggiore capacità di selezionare il prodotto già in campo, prima dell’immissione sul mercato. Questo consente una gestione più efficiente dell’offerta e garantisce standard qualitativi elevati, in grado di soddisfare sia il mercato interno che quello internazionale.

Le principali aree vocate alla frutticoltura, come la valle del Trigno, stanno confermando l’ottima performance dell’annata: circa il 50% del prodotto viene esportato, con un forte interesse da parte di mercati come Svizzera, Austria e Germania. L’altra metà della produzione viene distribuita con successo sul mercato italiano, segno della solidità della filiera abruzzese e della qualità riconosciuta del prodotto regionale.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta un pilastro per l’agricoltura abruzzese, non solo in termini economici ma anche per l’occupazione e la valorizzazione del territorio”, dichiara Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara, “Quest’anno possiamo contare su una produzione abbondante e di qualità, che dimostra la capacità dei nostri produttori di affrontare le sfide climatiche e di mercato, mantenendo alto il livello dell’offerta. Serve ora un sostegno deciso per rafforzare l’export e la competitività delle nostre imprese.”

A livello nazionale, la stagione 2025 si preannuncia in linea con quella dello scorso anno, con una lieve flessione dei volumi nel Centro-Nord compensata dalla ripresa produttiva nel Sud. La produttività è attesa buona lungo tutto il calendario di raccolta, e finora non sono state segnalate criticità significative.

Grazie all’andamento climatico favorevole, l’offerta di quest’anno presenta un calibro mediamente superiore, un elemento che valorizza ulteriormente la qualità complessiva del prodotto. Le epoche di raccolta si mantengono regolari: in linea con il 2024 al Sud e con un lieve ritardo al Nord, a seconda delle zone. L’Abruzzo si conferma così protagonista di una stagione che, nel complesso, mostra segnali incoraggianti per tutto il comparto nazionale delle drupacee. L’ortofrutta resta uno dei settori chiave del Made in Italy agricolo, su cui continuare a investire in termini di innovazione, aggregazione e promozione internazionale.

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2 In Evidenza - 23 mag 2025

L’Abruzzo al quarto posto per agricoltura sostenibile e ridotte emissioni di gas serra

L’Abruzzo si distingue a livello nazionale per le sue eccellenti performance in ambito di agricoltura sostenibile e gestione delle emissioni. A confermarlo sono i dati diffusi dalla piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian Regions), realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, che analizza in modo sistematico le performance climatiche delle regioni italiane.

Nel comparto agricolo, la nostra regione mostra risultati di assoluta eccellenza: con un utilizzo medio di fertilizzanti pari a soli 47 kg/ettaro, l’Abruzzo consuma meno della metà rispetto alla media nazionale, che supera i 100 kg/ha. Questo dato si affianca a un’elevata capacità di assorbimento naturale della CO₂, grazie al patrimonio forestale regionale, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Inoltre, è in crescita anche la quota di agricoltura biologica, aumentata di 2,5 punti percentuali in un solo anno, e la percentuale di energia da fonti rinnovabili, che copre il 23% dei consumi energetici regionali, superando la media nazionale del 19%.

“Questi risultati testimoniano l’impegno concreto degli agricoltori abruzzesi verso un modello produttivo più attento all’ambiente e alla qualità delle produzioni. Come CIA, siamo orgogliosi di rappresentare un territorio che sa guardare al futuro dell’agricoltura con responsabilità e innovazione”, dichiara il Presidente provinciale Domenico Bomba.


Il report evidenzia tuttavia anche aree critiche su cui intervenire: in particolare, la rete idrica regionale continua a registrare elevate perdite, rimanendo tra le peggiori in Italia. Nonostante ciò, il basso consumo di suolo (pari al 5% della superficie regionale) e la ridotta esposizione agli eventi estremi rappresentano ulteriori punti di forza dell’Abruzzo in ambito ambientale.

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1 In Evidenza - 21 mag 2025

Gaza: Cia, intollerabile affamare un popolo. Ora fermare Netanyahu

Subito dopo il 7 ottobre 2023, il mondo intero si è stretto al popolo israeliano, vittima di un vile attacco da parte della formazione terroristica Hamas. Era prevedibile e anche comprensibile una forte reazione di Israele per liberare gli ostaggi catturati e per difendere i propri cittadini da futuri attacchi. Ma, dopo quasi due anni, ci troviamo nella condizione in cui diventa impossibile distinguere tra la sacrosanta necessità di difesa di Israele e le palesi violazioni del diritto internazionale e dei basilari diritti umani perpetrati dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza. È inaccettabile affamare un popolo, questo scempio va fermato subito. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al conflitto in atto.

Sia come cittadini che come organizzazione di agricoltori, profondamente impegnati nella tutela del diritto al cibo, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla fame deliberata che oggi colpisce la popolazione civile della Striscia di Gaza -sottolinea Cia-. Milioni di persone, in gran parte bambini, donne e anziani, stanno affrontando una crisi alimentare senza precedenti. Il blocco quasi totale degli approvvigionamenti, il bombardamento delle infrastrutture agricole e la distruzione sistematica di campi, serre, mercati e impianti idrici hanno reso impossibile qualsiasi forma di autosufficienza o di accesso regolare al cibo.

           
Secondo le principali agenzie umanitarie, oggi a Gaza si sta sfiorando il livello più estremo dell’insicurezza alimentare acuta, con il rischio concreto di carestia. Questa non è una conseguenza inevitabile della guerra, ma il risultato diretto di scelte politiche e militari scellerate da parte di Netanyahu, che stanno trasformando il cibo -un diritto fondamentale e inalienabile- in un’arma di pressione e punizione collettiva.

           
Come Cia, condanniamo fermamente ogni guerra e, in particolare, l’uso della fame come strumento di guerra. Il diritto al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 14 set 2022

Decreto Aiuti ter: Cia, serve corsa contro il tempo contro il caro bollette

“Il caro energia continua a flagellare le nostre aziende agricole, è necessaria una corsa contro il tempo per un nuovo provvedimento che contrasti gli effetti drammatici del caro bollette”. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, che dopo l’approvazione del Decreto Aiuti bis chiede al Governo -prima della scadenza del mandato- un nuovo urgente intervento in favore del settore rurale, sulla base delle risorse finanziarie dell’extra-gettito fiscale di luglio e agosto e degli extra-profitti delle società energetiche.

Le principali direttive di interventi devono riguardare: le agevolazioni fiscali, gli indennizzi per agricoltori colpiti dalla siccità e la liquidità per le aziende. Sul primo fronte, per Cia è prioritaria l’estensione del credito d’imposta per il gasolio agricolo al secondo e quarto trimestre del 2022, esclusi dalle agevolazioni attualmente vigenti. La misura deve comprendere anche il carburante per il riscaldamento delle coltivazioni protette in serra. Cia reputa anche sostanziale l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica a tutte le aziende agricole, anche a quelle che non rientrano nelle categorie di energivore e gasivore,

Per ristorare gli agricoltori che hanno subito danni pesantissimi dalla persistente siccità, Cia ritiene, inoltre, necessario il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale con l’introduzione di semplificazioni per una rapida erogazione degli indennizzi. Cia chiede, infine, al Governo interventi per garantire liquidità al settore, come fu per l’emergenza Covid, attraverso la sospensione delle rate dei mutui e di tutti gli altri finanziamenti. 

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1 In Evidenza - 12 set 2022

Elezioni: Anp-Cia, per un Governo che garantisca pensioni dignitose

La garanzia di pensioni dignitose per gli anziani e la giusta tutela per quelle future di donne e giovani, oltre al rilancio necessario di tutte le aree rurali. Sono queste le tre macro-questioni ancora aperte e dirimenti per il Paese secondo Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, pronta a incontrare tutti i candidati delle imminenti elezioni politiche del 25 settembre, con in mano il suo documento di proposte per il nuovo Governo.

“Tempo scaduto!” ribadisce Anp insieme a Cia, per salvare l’agricoltura e rimetterla al centro dell’agenda politica, ma anche per superare le disuguaglianze sociali e costruire un futuro equo e sostenibile, davvero rispettoso della dignità delle persone. Pandemia, guerra in Ucraina e spirale inflazionistica stanno acuendo disparità e ingiustizie, peggiorando le condizioni di vita di tante persone. Sono soprattutto pensionati con assegni al minimo (oggi 523,83 euro mensili) -ricorda Anp-Cia- dimenticati dalla politica e ancora più a rischio con l’emergenza energetica.

Anp-Cia conferma il suo impegno, già recentemente dimostrato affinché il Governo prendesse provvedimenti a sostegno delle fasce più deboli della popolazione (bonus 200 euro, riduzione bollette, estensione della Quattordicesima, taglio del cuneo fiscale) e aumentasse finalmente l’assegno almeno ai pensionati al minimo (oggi 2,5 milioni di persone circa). I recenti provvedimenti, sia pure parziali e insufficienti -sottolinea Anp-Cia- vanno nella giusta direzione e parlano chiaro a politica e istituzioni: i pensionati con un trattamento al minimo non sono nella condizione di soddisfare le esigenze basilari e condurre una vita dignitosa. Il problema riguarda oltre 455.000 ex agricoltori, per una vita garanti di cibo, territorio e paesaggio e, adesso, spesso ancora sul campo rischiando anche la vita. Il documento di Anp-Cia per i candidati alle politiche riparte da qui.

GARANTIRE AGLI ANZIANI PENSIONI DIGNITOSE - Tra i punti:

• Pensioni minime ad almeno 780 euro al mese e comunque a un importo non inferiore a quanto indicato dall’Ue riguardo la soglia di povertà e rispetto a quanto previsto dalle pensioni di cittadinanza;

• Modifica del meccanismo di indicizzazione delle pensioni - adottando il sistema IPCA (l’indice dei prezzi armonizzato per tutti i Paesi europei) - con un paniere che tenga conto dei reali consumi degli anziani, rispetto a beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi;

• Riduzione proporzionale del carico fiscale sulle pensioni. E’ il più elevato a livello europeo, superiore perfino ai redditi di lavoro dipendente.

TUTELARE DONNE E GIOVANI - Tra i punti:

• Misura "Opzione donna" più a favore delle lavoratrici che vogliano anticipare la pensione;

• Istituzione pensione contributiva di "garanzia", assegno base a fronte di una prestazione minima e dignitosa, alla quale aggiungere contribuzione maturata in rapporto al percorso lavorativo svolto;

•  Riconoscimento attività agricola come lavoro gravoso e usurante, attingendo ai benefici di legge connessi (APE SOCIALE) per anticipare la pensione;

• Defiscalizzazione dei giovani under 40 che creano nuove imprese e supporto allo scambio intergenerazionale.

RILANCIARE LE AREE RURALI DEL PAESE Tra i punti:

• Rafforzamento significativo del Sistema Sanitario nazionale nel suo carattere pubblico e universalista, in particolare dei servizi sociosanitari;

• Sanità più vicina ai cittadini grazie al Pnrr, con strutture ambulatoriali o case della salute di prossimità, potenziando l’assistenza domiciliare, puntando sulla telemedicina, le reti sociali e il volontariato;

• Tutela delle persone non-autosufficienti con una normativa nazionale semplice e di facile accesso e promozione di una legislazione nazionale sull'invecchiamento attivo.

 

Precisi punti programmatici, affidati a un testo più ampio e dettagliato, che la piattaforma di Anp-Cia ha elaborato tenendo a mente le priorità dei pensionati e con essi, soprattutto, la tenuta sociale del Paese. “Servono provvedimenti adeguati e tempestivi -spiega il presidente nazionale, Alessandro Del Carlo- e stiamo seguendo la campagna elettorale, attraverso un confronto serrato con tutti i candidati sul territorio. Occorre non perdere altro tempo e stringere, con le forze politiche in campo, su un percorso già avviato e valido, nel segno della giustizia sociale e per salvare l’Italia da questa terribile impasse economica”.

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1 In Evidenza - 07 set 2022

Cia Abruzzo ai candidati, “Più sostegno al settore agricolo”

“Chiediamo al Governo di sostenere concretamente l’agricoltura, messa in ginocchio dalla siccità, dal caro gasolio e dall'emergenza energetica dovuta alla guerra in Ucraina”. Così il Presidente di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nell’appello ai candidati delle prossime elezioni politiche 2022. 

 

Quattro le principali emergenze sollevate dalla confederazione, nel dettaglio:

  • emergenza energetica: introduzione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo e autorizzazione delle imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo. La misura deve comprendere anche il gasolio utile al riscaldamento delle colture in serra e non sia limitata solamente a quello per autotrazione;

  • emergenza idrica: esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in Stato di emergenza per la siccità e ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile;

  • emergenza cinghiali: nomina di un Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi con pieni poteri e coordinamento di una cabina di regia regionale;

  • emergenza manodopera agricola: semplificazione e maggiore flessibilità degli strumenti per il reperimento della manodopera agricola anche attraverso innovazione digitale.

 

Queste le richieste che sono state illustrate oggi nel corso del confronto organizzato da Cia Abruzzo, presso il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, ai candidati intervenuti. Presenti Daniela Torto (M5S), Michele Fina (Partito Democratico), Guerino Testa (Fratelli d’Italia), Antonio Zennaro (Lega) e Camillo D’Alessandro (Terzo polo Azione-Italia Viva). 

 

 

Per Cia la pandemia prima e la guerra successivamente, hanno riacceso i riflettori sulle fragilità causate da una globalizzazione non governata e con regole poco condivise.

 

“Condizioni sempre più insostenibili espongono le imprese a rischio chiusura, il potere di acquisto delle famiglie si erode pesantemente, le fasce deboli della popolazione non vedono via di uscita dalle difficoltà e le aree interne arretrano ulteriormente. Auspichiamo di mantenere un rapporto di confronto con la politica anche in futuro”, conclude il Presidente Sichetti.


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2 In Evidenza - 02 set 2022

Cia Chieti-Pescara, soddisfazione per agevolazioni su gasolio agricolo

“La Regione ha accolto le ripetute sollecitazioni di Cia affinché si eviti il collasso di imprese agricole, già in crisi per siccità e rincari”. Così il presidente di Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba, ha commentato positivamente il provvedimento approvato dalla giunta regionale abruzzese che ha autorizzato l’assegnazione suppletiva di carburante agricolo agevolato alle imprese del settore.

Il provvedimento intende disporre la maggiorazione delle assegnazioni, nel limite massimo del 20% rispetto a quanto previsto da precedenti delibere, per i soggetti e imprese agricole che ne facciano richiesta nel periodo compreso tra la data del 15 settembre e fino al 15 novembre 2022, a condizione che alla data del 15 settembre 2022 risulti prelevato almeno il 70% del carburante già assegnato per l’annualità in corso. 

“Una misura importante quella adottata a sostegno degli agricoltori che, a causa del perdurare della grave situazione di siccità, sono costretti a ripetuti interventi irrigui”, afferma il presidente Bomba, “Il provvedimento va nella giusta direzione di tutela e sostegno di un settore che costituisce uno dei principali settori della nostra economia locale”.


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2 In Evidenza - 02 set 2022

Cia Chieti- Pescara partner del progetto "Vasto Food Identity, una opportunità per l'Abruzzo"

L’iniziativa intende risaltare i valori delle tipicità territoriali della Costa dei Trabocchi e dell’intero Abruzzo, con azioni di promozione e animazione specifiche. In sostanza, si vuole attivare un progetto di valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali, affiancando e interagendo iniziative già in atto da parte delle imprese e delle Associazioni del settore agricolo e commerciali a partire dal Mercato Santa Chiara di Vasto.

Promossa da Confesercenti provinciale Chieti in partnership con CIA Chieti-Pescara, vede la collaborazione attiva, vero e proprio valore aggiunto, di soggetti che sono strumenti efficaci e condizionatori degli interessi dei consumatori, soprattutto turisti, come FIESA Confesercenti Nazionale, FIESA Confesercenti Abruzzo e Molise, GAL Costa dei Trabocchi, FLAG Costa dei Trabocchi, FIS-Fondazione Italiana Sommelier, CIA Provincia di Chieti-Pescara e Comune di Vasto.
Prioritario, in quest’ottica, diventa l’obiettivo produttivo e commerciale, fulcro strategico anche per azioni di marketing territoriale per le quali la tipicità delle produzioni agroalimentare diviene un elemento caratterizzante ed un valore aggiunto al territorio anche in termini di vocazione turistica.

Alle iniziative di valorizzazione sono poi legate una serie di attività di informazione, formazione, tutoraggio per gli imprenditori e i consumatori svolti con la collaborazione di tecnici ed esperti qualificati.

Programma:

Sabato 3 settembre 2022:

Ore 10:00-Ritrovo Mercato Santa Chiara, colazione al mercato

Ore 10:30-Conferenza stampa di presentazione evento

 
Tavola rotonda:

La riqualificazione dei Mercati Coperti, un’opportunità per l’Abruzzo. L’esperienza del Mercato Santa Chiara.

 
Saluti istituzionali

Francesco Menna, Sindaco di Vasto, Presidente Provincia di Chieti

Gennaro Strever, Presidente Camera di Commercio Chieti Pescara

Introduzione

Franco Menna Presidente Confesercenti Provinciale di Chieti

Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti Pescara

 
Interventi

Daniele Erasmi, Presidente nazionale Fiesa Confesercenti  

Roberto Di Vincenzo, Presidente Gal Costa dei Trabocchi

Franco Ricci, Presidente Flag Costa dei Trabocchi

 
Conclusioni

Daniele D’Amario,  Assessore Attività Produttive Regione Abruzzo


Sabato 10 settembre 2022:

Convegno “La comunicazione efficace per la sicurezza alimentare e qualità degli alimenti”
Il Corso/convegno si terrà presso il Palazzo D’Avalos.

 
Relatori:

Stefano Pallotta – Presidente OdG d’Abruzzo.

Daniele Erasmi – Presidente Nazionale Fiesa Confesercenti.

Angelo Pellegrino – Giornalista e Coordinatore Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise.

Francesca Piccioli – Giornalista: “Cibo e territorio: comunicare le produzioni agro-alimentari locali e di qualità”.

Antonio Pacella – Medico chirurgo, specialista in scienza dell’alimentazione e dietetica, Professore universitario aC in Nutrizione Clinica: “Alimentazione, falsi miti e bufale. Imparare a comunicare la scienza”.

Agostino Macrì – Docente alla Facoltà di Scienze, presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Attualmente Professore di “Ispezione degli alimenti” all’”Università Campus Biomedico” di Roma: “Basi scientifiche per una corretta comunicazione della sicurezza e la qualità degli alimenti”.

Gaetano Pergamo – Direttore Nazionale Fiesa Confesercenti.

Lido Legnini – Vicepresidente vicario CCIAA Chieti-Pescara.

 
Saluti istituzionali:

Francesco Menna – Sindaco di Vasto (CH) e Presidente Provincia di Chieti.

Gennaro Strever – Presidente CCIAA Chieti-Pescara.

Franco Menna – Presidente Confesercenti Provincia di Chieti.

Domenico Bomba – Presidente CIA Chieti Pescara.


Domenica 11 settembre 2022
Giardini Palazzo d’Avalos:

Presentazione del libro del Prof. Gino Primavera "Storie di Cibo e memorie da salvare", Edito da Tabula Fati.

Ne parlano insieme all’autore ed editore, rappresentanti di Confesercenti e Cia. Introduce e coordina il giornalista Orazio Di Stefano.

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1 In Evidenza - 30 ago 2022

Richiesta incontro alla regione su misure per il contenimento del caro energia

In allegato la lettera inviata dalle associazioni di categoria.

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