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1 In Evidenza - 15 set 2025

Dazi: Cia, persi già 600 mln nell’export agroalimentare verso gli Usa


Persi 600 milioni di euro nell’export
 di beni agroalimentare verso gli Usaconfrontando il periodo gennaio-luglio del ’25 con i primi 7 mesi dell’anno precedente. Questa l’analisi dell'ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani sul dato Istat appena uscito. Le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono in calo per il secondo mese consecutivo: nel mese di luglio si rileva una riduzione del 10% rispetto allo stesso mese del 2024.  I dati confermano, dunque, il rallentamento che ha caratterizzato l'andamento delle vendite delle produzioni agricole e alimentari italiane negli Stati Uniti, dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump.

Questa, secondo Cia, è una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del nostro cibo negli Usa. Il rallentamento della crescita mensile è partito proprio nel mese di aprile (solo il +1%) ed è proseguito con lo 0,4% a maggio. Da giugno il primo segno negativo (-3%), che ora arriva al -10% di luglio. Questo trend negativo ha inciso sulla crescita cumulata di tutto il periodo gennaio-luglio 2025. Cia rileva, infatti, che nei primi sette mesi dell’anno l’aumento delle esportazioni è stato del 3%, mentre nello stesso periodo del 2024, l'incremento annuo era valso ben 19 punti percentuali. In termini assoluti, la crescita annua sul mercato americano delle produzioni italiane ha ceduto dunque -nel periodo gennaio-luglio ’25- circa 600 milioni di euro, se confrontata con quella fatta registrare dall’Istat nel 2024. Riguardo alla bilancia commerciale, se si confronta l'avanzo di luglio 2025 con quello di luglio 2024, l’Istat conferma la timida ripresa che si era registrata nel mese di giugno. Il saldo commerciale di luglio cresce di soli 3 punti percentuali su base annua. Tale ripresa è dovuta, esclusivamente, ad una contrazione delle importazioni più marcata rispetto a quella che ha caratterizzato le vendite estere.

Tuttavia, la crescita annua del surplus commerciale (+3%) risulta di gran lunga inferiore rispetto a quella che aveva caratterizzato la bilancia commerciale nel mese di luglio 2024 (+28%).

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2 In Evidenza - 15 set 2025

Dal campo alla tavola: il CIA Village protagonista a Val di Sangro Expo

Cia sarà presente a Val di Sangro Expo, in programma dal 18 al 21 settembre, con un’edizione completamente rinnovata del suo spazio espositivo: il CIA Village, luogo d’incontro e di scoperta dedicato alle eccellenze agricole e alimentari del territorio.

Il CIA Village sarà il cuore pulsante delle attività proposte da CIA: uno spazio dinamico dove la filiera corta diventa protagonista, con percorsi che porteranno i visitatori “dal campo alla tavola” e “dal campo al bicchiere”, valorizzando i prodotti locali e le esperienze culinarie.

Durante le quattro giornate, il pubblico potrà assistere a cooking show realizzati in collaborazione con il GAL Maiella Verde e Slow Food Lanciano, dove i protagonisti non saranno solo i piatti, ma le storie e i valori di chi coltiva e trasforma le materie prime. 

Non mancheranno le esposizioni dei prodotti del mercato contadino “La Spesa in Campagna” di Pescara, insieme ad altre aziende agricole del territorio. E a confermare la vivacità del panorama enogastronomico locale, ci sarà anche la degustazione di birre artigianali del Birrificio Maiella e degustazioni di vino guidate curate dall’AIS – Associazione Italiana Sommelier, pensate per accompagnare gli cooking show e far scoprire abbinamenti di qualità con la cucina locale. 

Spazio anche alla cultura agroalimentare con un focus dedicato all’avvio dell’iter per l’IGP del Peperone dolce di Altino, un riconoscimento che valorizzerà ancora di più uno dei prodotti simbolo dell’identità rurale della Val di Sangro.

Un’attenzione particolare sarà rivolta ai più giovani: le scuole del territorio saranno coinvolte nella presentazione del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, finanziato dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, che promuove corretti stili alimentari e una maggiore consapevolezza sulle scelte quotidiane a tavola.

Inoltre, il CIA Village proporrà aperitivi, momenti conviviali, promozioni e gadget, rendendo lo spazio ancora più accogliente e interattivo.

“Con il CIA Village a Val di Sangro Expo vogliamo raccontare il valore della nostra agricoltura, fatta di filiera corta, sostenibilità e identità territoriale”, sostiene il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Sarà uno spazio aperto a tutti, dove cittadini, famiglie e giovani potranno scoprire da vicino i prodotti e le storie di chi lavora la terra. È anche un’occasione per guardare al futuro, con progetti che avvicinano le nuove generazioni a un’alimentazione più consapevole e legata al territorio”.

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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 03 mar 2022

Biologico: Cia, storico sì del Parlamento al Ddl. Governo armonizzi testo su biodinamico

Soddisfazione per la tanto attesa approvazione della legge nazionale sul biologico. L’Italia può dirsi più vicina a un ruolo da protagonista nel settore su scala globale, forte di una leadership ampiamente riconosciuta a livello Ue e internazionale, in termini di produzione, superfici, consumi e valore dell’export. “Chiediamo ora -dichiara il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- l’impegno a rimuovere gli ultimi due richiami al biodinamico ancora presenti, per armonizzare il testo di legge con l’Odg accolto ieri dal Governo”. Cia ricorda che ha ritenuto di non aderire all’iniziativa legislativa di equiparazione con il metodo biologico in mancanza di normative valide a livello europeo sul biodinamico, che avrebbero creato impedimenti burocratici e aperto la strada a prevedibili contenziosi.

“La legge nazionale sul biologico, attesa da 12 anni, rappresenta il pilastro necessario alla costruzione del futuro agricolo del Paese, come chiede l’Europa con il Green Deal, che vede proprio nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”, ha dichiarato Scanavino. Già oggi l’Italia è leader del settore in Ue con 80.000 operatori e oltre 2 milioni di ettari coltivati. Il carrello della spesa bio degli italiani ha superato nel 2021 i 4,5 miliardi e il biologico vale il 6% delle esportazioni agroalimentari tricolori, regalando al Paese il secondo posto nella classifica mondiale dell’export di prodotti bio, subito dopo gli Stati Uniti.

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1 In Evidenza - 03 mar 2022

Fieragricola: Cia, Italia più forte con rinnovabili. Almeno il 10% da agroenergie

In pochi giorni la guerra in Ucraina ha riscritto l’agenda delle priorità globali, soppiantando anche la transizione ecologica, ma questa resta, soprattutto per l’Italia e la su agricoltura, una leva strategica importante contro il caro energia, con aumenti per le aziende agricole oltre il 120%, e per ridurre la dipendenza di gas dall’estero, in primis dalla Russia che ha garantito all’Italia circa il 40% dei consumi nazionali pari a 76 miliardi di metri cubi nel 2021. Il Governo, quindi, resti saldo nell’impegno assunto con il PNRR per lo sviluppo delle energie rinnovabili (fondi pari a 24 miliardi) e punti sull’agricoltura per la produzione di energia pulita da fotovoltaico, biogas e biomasse. Così Cia-Agricoltori Italiani dal convegno, sugli incentivi e le opportunità del Piano, tenuto a Fieragricola 2022 e guardando al Dl energia appena approvato che spinge le rinnovabili, ma non valorizza il contributo del mondo agricolo.

Mentre si cerca un’alternativa al metano di Mosca, riportando in auge anche il super inquinante carbone -ha ricordato Cia dall’evento con Aiel, Associazione italiana energie agroforestali, Esco Agroenergetica e Tecno Srl- c’è un settore produttivo come l’agricoltura che pesa solo il 7% circa sul totale delle emissioni prodotte che si riversano sull’ambiente e svolge un ruolo primario nell’assorbimento di C02, sequestrando 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno. Ad affiancarla, boschi e foreste che fanno da spugna al 40% di gas serra a livello globale e, solo in Italia, trattengono circa 90 milioni di anidride carbonica. Dunque -commenta Cia- l’agricoltura può, più di tutti i comparti, guidare la transizione green, contribuendo alla neutralità climatica Ue entro il 2050 e agli obiettivi intermedi del pacchetto “Fit for 55” per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e traguardare la copertura del 40% degli usi finali di energia con fonti rinnovabili. All’Italia spetta il 30%, almeno il 10% può arrivare dalle agroenergie.

            “Adesso il nostro Paese -ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- deve spingere sull’autoproduzione e per la diversificazione delle fonti energetiche in chiave sostenibile. Acceleri, quindi, su fotovoltaico e carbon farming, riconoscendo centralità al settore agricolo che negli anni ha già ampliato la produzione di rinnovabili e biomasse (+690%). Bene, quindi, il bando da 1,5 miliardi del PNRR (misura “Parco Agrisolare”) per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti agricoli, senza consumo di suolo e si acceleri anche -ha aggiunto Scanavino- per lo sviluppo del biometano (fondi trasversali pari a 1,9 miliardi) molto atteso dalla filiera zootecnica”.

“Per effetto del conflitto Russia-Ucraina, il Dl energia mostra attenzione rinnovata alle rinnovabili, peccato non faccia altrettanto con il mondo agricolto. Non è efficace sul caro bollette, né risolve la mancata classificazione delle aziende agricole come energivore. Non è giusto, infatti, considerare i costi energetici solo in relazione ai volumi consumati, ma sarebbe più equo valutarne lincidenza percentuale sui fatturati aziendali, che per gli agricoltori ha un impatto medio molto alto, sia a livello di energia termica che elettrica”.

            FOTOVOLTAICO E PARCO AGRISOLARE - Nella corsa all’autosufficienza energetica un ruolo chiave è giocato dal fotovoltaico, ma per ridurre il costo delle bollette e traguardare gli obiettivi climatici Ue al 2030 e senza toccare suolo, l’Italia dovrà installare circa 65-70 GW di energie rinnovabili entro i prossimi 10 anni e triplicare la potenza fotovoltaica installata sui tetti delle aziende agricole. Per il 2030 il 70-72% dell’elettricità dovrà essere prodotta per lo più da fotovoltaico ed eolico.

L’agricoltura a fine 2020 contava più di 38 mila impianti fotovoltaici installati, pari a una potenza di 2.496 MW. Solo utilizzando le coperture agricole, zootecniche e agroindustriali si può recupera una superficie utile di oltre 150 milioni di mq di pannelli con la produzione di quasi 29 mila GW di energia solare. La soluzione dei parchi agrisolari, dunque, finanziata anche dal PNRR per una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, è un punto importante nella promozione e l’incremento dell’efficienza energetica. Ancora di più perché utilizzando i tetti dei fabbricati, tutela produzione agricola e terreno fertile. Lo sforzo in più, infatti, non dovrà pesare sulla terra dove per raggiungere i nuovi obiettivi Ue, occorrerà prevedere un utilizzo di superficie agricola tra i 30 e 40 mila ettari, un valore inferiore allo 0,5% della Sau.

            BIOGAS - L’Italia è leader in Europa nella produzione di biogas con 1.600 impianti attivi e investimenti, negli ultimi 14 anni, pari a circa 4,5 miliardi di euro. Eppure, c’è sempre più bisogno di trasformare gli sprechi in energia e, quindi, di incentivare il biogas, sfruttando gli scarti agricoli e reflui di allevamenti, per creare impianti a terra, su aree abbandonate, marginali e non idonee alla produzione; e valorizzare lo stoccaggio al suolo del carbonio assicurato da agricoltura e foreste. Anche in questo caso, strategico è il PNRR con il fondo da 1,9 miliardi per lo sviluppo di biometano. Serve sviluppare filiere agroenergetiche locali per l’approvvigionamento dei residui, altrimenti inutilizzati, e impianti a che permettano di coniugare la produzione di energia rinnovabile con la riduzione dell’impatto ambientale delle aziende del settore in termini di emissioni di metano. Stando alla produzione agricola attuale, entro il 2030 il biometano agricolo potrebbe essere in grado di immettere nella rete quasi 7 miliardi di metri cubi di gas, contribuendo a circa il 15% del fabbisogno nazionale.

BIOMASSE - Per uscire dall’uso dei combustibili fossili, altrettanto cruciale è la gestione forestale attiva e sostenibile, utile a incrementare il potenziale di assorbimento della C02. In Italia, in 10 anni, la quantità di anidride carbonica assorbita dai boschi è aumentata di ben 290 milioni di tonnellate e la quantità di carbonio organico in essi stoccata, e quindi sottratta stabilmente all’atmosfera, è passata da 490 a 569 milioni di tonnellate. Già oggi oltre 16,6 milioni di tonnellate di biomasse legnose sono destinate, ogni anno, alla produzione di energia termica, con un fatturato che raggiunge i 4 miliardi di euro. I biocombustibili legnosi sono estremamente più convenienti di quelli fossili. Il costo di produzione di 1 MWh con biomasse legnose oscilla tra i 24 e i 72 euro, quello con le fonti fossili tra i 103 e i 146 euro. Occorre ora puntare sullo sviluppo della filiera foresta-legno-energia a partire dalla valorizzazione della materia prima agricola locale e finalizzata anche alla creazione di reti di teleriscaldamento con biocombustibili legnosi. Infine, anche la manutenzione delle foreste, resta un compito cucito addosso agli agricoltori, il 40% delle aziende del settore è interessato da boschi con gli agricoltori, per natura, custodi e guardiani del territorio, anche in chiave climatica.

 

            “L’Italia ha chiaramente bisogno di uno sviluppo energetico virtuoso -ha concluso il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- con le agroenergie fonte non solo di autosufficienza per il Paese, ma anche di reddito per le aziende che possono così mantenere e migliorare la loro produttività, pur rispettando l’ambiente. Dunque, nonostante le nuove criticità sul fronte europeo e internazionale, il PNRR deve continuare a lavorare per la ripresa del Paese e ancora di più concorrere a rilanciarne l’unicità che in buona parte arriva dall’agricoltura, la cui multifunzionalità e capacità di innovare potrà essere determinante da qui ai prossimi anni”.

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1 In Evidenza - 03 mar 2022

Fieragricola: Cia, da PNRR 500 mln per spingere transizione digitale settore

Guidare gli agricoltori verso la transizione digitale, accompagnando le aziende nei processi di innovazione, meccanizzazione e ammodernamento del parco macchine. Obiettivo sfruttare al meglio le risorse a disposizione, dagli incentivi fiscali per l’Agricoltura 4.0, che continueranno anche per tutto il 2022, ai 500 milioni di euro previsti dal PNRR per progetti di investimento sulla digitalizzazione delle imprese del settore. Questa la mission di Cia-Agricoltori Italiani, che a Fieragricola 2022 porta con sé tre importanti player dell’Agritech nazionale – Image Line, Ruralset e xFarm – partner strategici dell’organizzazione per alfabetizzare e traghettare i produttori verso lo smart farming.

            D’altra parte, secondo le stime di Cia, oggi ancora il 50% delle aziende agricole non ha familiarità con l’Agritech e, su oltre 12 milioni di ettari di SAU (Superficie Agricola Utilizzata), solo il 4% è perfettamente “tecnologica”.

            Ecco perché ora bisogna spingere sulla trasformazione digitale del settore primario. Tanto più che l’Europa, con il Green Deal, chiede a tutti gli agricoltori di trasformare più rapidamente i metodi di produzione e utilizzare sempre di più le nuove tecnologie, per ottenere migliori risultati ambientali, aumentare la resilienza climatica, ridurre e ottimizzare l’uso dei fattori produttivi. Ed è qui che entra in gioco la partnership di Cia con Image Line, Ruralset e xFarm, costruita proprio per supportare le aziende nella scelta delle soluzioni digitali migliori, offrendo una formazione tecnica dedicata e fornendo servizi utili a implementare il business, per diventare più sostenibili senza perdere competitività.

Tanti, infatti, sono i workshop con i tre partner a Fieragricola, nello stand C7 della Confederazione al Padiglione 12, per illustrare le opportunità offerte dall’agricoltura di precisione e dalle tecnologie di Agricoltura 4.0 per “produrre di più con meno”, razionalizzando gli input chimici e idrici sfruttando i dati acquisiti tramite sensori e satelliti. Insomma, robotizzazione in campo e Big Data, insieme al miglioramento della tracciabilità e trasparenza delle filiere agroalimentari con la blockchain e al necessario rinnovo del parco automezzi.

I numeri sono già incoraggianti e dimostrano tutto l’impegno del settore primario. Ad esempio, per il mercato delle macchine agricole, il 2021 è stato un anno da record, dopo un 2020 ko a causa della pandemia, con un incremento superiore al 30% spinto proprio dalla ripresa della domanda di macchinari agricoli di nuova generazione, dai sistemi satellitari ai protocolli Isobus fino alla sensoristica e ai sistemi di rete, per merito degli incentivi fiscali per il 4.0, che restano in vigore anche tutto quest’anno.

“Il rinnovo del parco macchine è una priorità -ha spiegato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Abbiamo mezzi datati, con un’età media di 20/25 anni. Continuare a incentivare l’ammodernamento in primis dei trattori, dando il via a una vasta campagna di meccanizzazione agricola, anche con il contributo del PNRR e della nuova Pac, è fondamentale per abbattere del 95% le emissioni inquinanti, limitare i consumi di carburante e i costi per gli agricoltori, migliorare la sicurezza sul lavoro, tenuto conto che nel 2021 c’è stato un incremento degli incidenti sui campi del 3,6% con oltre 17.000 casi”.

Anche il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 continua ad aumentare, nonostante i rallentamenti dovuti al Covid, generando un fatturato nazionale che ormai supera il mezzo miliardo di euro, ovvero il 4% del mercato mondiale, con i giovani a guidare il cambiamento in atto. Sono le imprese agricole under 35, infatti, cresciute oltre il 15% fino a quota 60.000, le protagoniste delle sperimentazioni sul campo di software gestionali, sistemi di monitoraggio e mappatura, trattamenti con droni e sensori e piattaforme per la tracciabilità alimentare.

“Oggi più che mai, il digitale si rivela il paradigma fondamentale per garantire la sostenibilità dell’agricoltura, sia dal punto di vista ambientale che economico -ha detto il business strategy manager di Image Line, Cristiano Spadoni-. La sfida più importante, ora, è la valorizzazione del patrimonio informativo delle aziende, cioè dei dati raccolti sul campo con sistemi gestionali innovativi (Farm Management Information Systems). Questo è il nostro obiettivo e il contributo alla partnership con Cia”.

“Fare smart farming significa raccogliere dati, elaborarli e prendere decisioni grazie alle informazioni raccolte, e questa è la chiave di volta per salvaguardare la redditività dell’agricoltura -ha continuato il titolare di Ruralset, Roberto Bandieri-. Con Cia e gli altri partner vogliamo fare ancora di più, costruendo un’interfaccia digitale che diventi il canale di dialogo preferenziale tra aziende agricole, Pubblica amministrazione, enti pagatori e associazione”.

“Il nostro lavoro vuole portare benefici a migliaia di produttori italiani, grazie a strumenti e piattaforme tecnologiche che rendano più semplice ed efficiente la gestione delle proprie aziende -ha concluso Matteo Vanotti, ceo di xFarm-. Adesso, dopo due anni di pandemia e con la sfida europea del Green Deal, il 2022 può essere davvero l’anno di svolta del processo di transizione digitale del settore primario, guidato proprio dalla collaborazione con Cia”.     

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1 In Evidenza - 03 mar 2022

Ucraina: agriturismi Cia pronti ad accogliere popolazione in fuga. All’Italia il 13%

 La guerra in Ucraina ha già messo in fuga più di 500 mila persone. In Italia, secondo quota fissata dal Bilancio Ue, arriveranno il 13% degli ucraini. Occorre fare il più possibile per far fronte a questa nuova e terribile emergenza umanitaria, coinvolgendo anche le 24 mila strutture agrituristiche di tutta Italia. Così Cia-Agricoltori che si è già attivata e, con le sue Associazioni Turismo Verde e ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, ha avviato la macchina dell’accoglienza insieme alla Caritas Italiana.

“Siamo con l’Europa e pronte a fare la nostra parte -dicono le due Associazioni-. Precedenti esperienze, dal terremoto alla pandemia, ci hanno insegnato a non sottovalutare le emergenze, ma anche che occorre agire in modo puntale e rapido per non vanificare gli aiuti”.

“Inoltre, nel nostro Paese ci sono già 248 mila ucraini, una comunità forte che vivrà grandi stravolgimenti e alla quale possiamo far sentire il sostegno della nostra rete agrituristica nazionale, come di quella solidale della Ong di Cia che da tempo opera, insieme tante altre organizzazioni, per la cooperazione internazionale. Ci uniamo, quindi, alla Caritas in Italia, in Ucraina e in tutta Europa. Rispondiamo all’appello da loro lanciato -concludono Turismo Verde e ASeS-. Presto gli sfollati saranno milioni e non possiamo chiudere gli occhi”.

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1 In Evidenza - 01 mar 2022

Fieragricola 2022: Cia, guerra in Ucraina non freni ripresa. Pac e PNRR decisivi

“Con la guerra in Ucraina, e dopo due anni di emergenza sanitaria, siamo terribilmente ancora nel vivo di uno dei periodi più cupi del III millennio, in cui Pac, PNRR e ancor più il Green Deal Ue, non devono essere messi in discussione. Possono, infatti, emergere con più evidenza come strumenti solidi e fondamentali per tutelare e garantire quella sostenibilità ambientale, economica e sociale, lungamente auspicata e su cui l’agricoltura sta costruendo da tempo il suo futuro e quello globale”. Queste le parole del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino dal Summit internazionale dedicato a Pac e Green Deal Ue, in corso a Palazzo della Gran Guardia a Verona, alla vigilia di Fieragricola 2022 al via da domani. 

“Dunque la sfida green europea resti una priorità, nonostante l’attuale peso insostenibile dei costi di produzione, ma anche capitalizzando sessant’anni di Pac e riconoscendo finalmente un ruolo centrale all’agricoltura che pesa solo il 7% circa sul totale delle emissioni prodotte che si riversano sullambiente. Il contributo del settore alla sostenibilità -ha concluso Scanavino nel suo messaggio al tavolo con le organizzazioni agricole- è e può continuare a essere incredibile, ma ha bisogno di PNRR e Pac sempre più coraggiosi e innovativi. La Pac, in particolare, dovrà continuare a evolvere con l’Europa, tenendo a mente che rimane, prima di tutto, una politica economica per gli agricoltori e che, quindi, dovrà tutelare l’ambiente e premiare le pratiche virtuose del settore, ma salvaguardando sempre produttività e reddito”.

 

Cia-Agricoltori Italiani torna protagonista a Fieragricola rilanciando il suo impegno per la transizione green dal Padiglione 12 Stand C7 spazio istituzionale con Area Meeting dove terrà, in tandem con l’Area Forum del Padiglione, eventi e workshop su agroenergie e digitale. Insieme a Cia ci saranno Aiel, Associazione italiana energie agroforestali ed Esco Agroenergetica, oltre ai partner ImageLine, RuralSet e xFarm. Per parlare, invece, di carbon credit e sostenibilità, spazio dedicato con Tecno Srl. 

IL PROGRAMMA DI CIA A FIERAGRICOLA - Si comincia domani, mercoledì 2 marzo, quando il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino interverrà alle 15 in Auditorium Verdi nel panel del Convegno "I mercati agricoli nel 2022. Previsioni, attese e strategie”. Alle 16, nell’Area Forum al via anche gli eventi Cia. Il primo con Esco Agroenergetica e Aiel dal titolo “Nuovi incentivi e opportunità per le aziende agricole nell’ambito del PNRR”. Mentre dalle 14:30 si animerà l’Area Meeting di Cia con il workshop a cura di ImageLine “Agricoltura digitale: più sostenibile, più efficiente, più sicura. Esempi virtuosi da QdC - Quaderno di Campagna”.

Giovedì 3 marzo alle 11 con Esco Agroenergetica “Parchi Agrisolari: incentivi per l’installazione del fotovoltaico sui tetti delle aziende agricole”; alle 12:30 promosso da Tecno Srl l'incontro “L’azienda agricola ad impatto 0: quando la sostenibilità nasce insieme alla filiera” e alle 14:30 per iniziativa di RuralSet il workshop “La gestione digitale della stalla di bovine da latte”. 

Venerdì 4 marzo alle 11 a cura di Aiel “L’azienda agricola al centro della transizione energetica. I biocombustibili legnosi come strumento per decarbonizzare il riscaldamento in agricoltura” e alle 12:30 con Esco-Cia “PNRR: le misure a favore delle strutture agrituristiche”. 

Infine, sabato 5 marzo alle 11 l’ultimo incontro, focus su “Gestione efficiente dell’azienda agricola: digitalizzare con xFarm”. 


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1 CAA - Infobandi - 01 mar 2022

Abruzzo, aperte le domande per l’impianto di nuovi vigneti

Anche quest’anno, per il nuovo sistema di autorizzazioni per gli impianti vigneto entrato in vigore dal 01 Gennaio 2016 sarà possibile richiedere nella misura dell' 1% della superficie vitata nazionale nuove autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti tramite domanda sul portale SIAN.

 Sono considerate ammissibili le superfici agricole condotte e inserite nel fascicolo aziendale esclusi gli usi del suolo con vigneti o con vincoli.

Entro giugno verranno fatte le assegnazioni  delle superfici da impiantare entro i 3 anni successivi. 

La scadenza per le domande è fissata al 31 marzo 2022.


Puoi recarti presso l'ufficio CIA più vicino per informazioni e per l’inoltro della domanda.

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