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1 In Evidenza - 19 set 2025

CIA Abruzzo: “Blue Tongue, situazione drammatica. Servono subito interventi straordinari per gli allevatori”

CIA Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione per fronteggiare l’emergenza causata dalla ripresa dell’epidemia di Blue Tongue, che sta mettendo in ginocchio il comparto zootecnico regionale.

Secondo i dati diffusi dall’IZS di Teramo e aggiornati al 15 settembre, i numeri parlano da soli: 9 casi nei bovini, 42 nelle capre e ben 1487 negli ovini, con oltre mille capi morti solo in quest’ultima specie. Una perdita che, sommata agli abbattimenti e agli animali distrutti, sta generando un impatto devastante per le aziende agricole, in particolare quelle delle aree montane e interne, già alle prese con enormi difficoltà.

“Questa epidemia”, afferma Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “non è soltanto una questione sanitaria: è un colpo durissimo alla tenuta sociale ed economica delle nostre comunità rurali. Senza un sostegno immediato, molti allevatori rischiano di non rialzarsi più. E quando chiudono le stalle, si spopola la montagna e si perde un presidio fondamentale per il territorio e la biodiversità”.

CIA Abruzzo chiede con forza alla Giunta e al Consiglio regionale di mettere subito in campo misure straordinarie:

  • indennizzi rapidi per le perdite subite,

  • rimborsi per i costi di vaccinazioni e repellenti,

  • aiuti per il ripristino del patrimonio zootecnico, sostenendo l’acquisto di nuovi riproduttori,

  • e l’avvio già dal 2026 di una campagna di vaccinazione preventiva, coordinata a livello regionale.

“Non possiamo permetterci ritardi”, aggiunge Sichetti, “La sopravvivenza degli allevamenti abruzzesi dipende dalla capacità delle istituzioni di dare risposte immediate e concrete. Il rischio, altrimenti, è il collasso del settore, con conseguenze pesantissime sull’economia regionale e sull’occupazione. Noi siamo pronti a collaborare con la Regione per costruire insieme un piano straordinario che dia respiro agli allevatori e garantisca la continuità di un comparto strategico per l’Abruzzo”.

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1 In Evidenza - 15 set 2025

Dazi: Cia, persi già 600 mln nell’export agroalimentare verso gli Usa


Persi 600 milioni di euro nell’export
 di beni agroalimentare verso gli Usaconfrontando il periodo gennaio-luglio del ’25 con i primi 7 mesi dell’anno precedente. Questa l’analisi dell'ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani sul dato Istat appena uscito. Le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono in calo per il secondo mese consecutivo: nel mese di luglio si rileva una riduzione del 10% rispetto allo stesso mese del 2024.  I dati confermano, dunque, il rallentamento che ha caratterizzato l'andamento delle vendite delle produzioni agricole e alimentari italiane negli Stati Uniti, dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump.

Questa, secondo Cia, è una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del nostro cibo negli Usa. Il rallentamento della crescita mensile è partito proprio nel mese di aprile (solo il +1%) ed è proseguito con lo 0,4% a maggio. Da giugno il primo segno negativo (-3%), che ora arriva al -10% di luglio. Questo trend negativo ha inciso sulla crescita cumulata di tutto il periodo gennaio-luglio 2025. Cia rileva, infatti, che nei primi sette mesi dell’anno l’aumento delle esportazioni è stato del 3%, mentre nello stesso periodo del 2024, l'incremento annuo era valso ben 19 punti percentuali. In termini assoluti, la crescita annua sul mercato americano delle produzioni italiane ha ceduto dunque -nel periodo gennaio-luglio ’25- circa 600 milioni di euro, se confrontata con quella fatta registrare dall’Istat nel 2024. Riguardo alla bilancia commerciale, se si confronta l'avanzo di luglio 2025 con quello di luglio 2024, l’Istat conferma la timida ripresa che si era registrata nel mese di giugno. Il saldo commerciale di luglio cresce di soli 3 punti percentuali su base annua. Tale ripresa è dovuta, esclusivamente, ad una contrazione delle importazioni più marcata rispetto a quella che ha caratterizzato le vendite estere.

Tuttavia, la crescita annua del surplus commerciale (+3%) risulta di gran lunga inferiore rispetto a quella che aveva caratterizzato la bilancia commerciale nel mese di luglio 2024 (+28%).

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2 In Evidenza - 15 set 2025

Dal campo alla tavola: il CIA Village protagonista a Val di Sangro Expo

Cia sarà presente a Val di Sangro Expo, in programma dal 18 al 21 settembre, con un’edizione completamente rinnovata del suo spazio espositivo: il CIA Village, luogo d’incontro e di scoperta dedicato alle eccellenze agricole e alimentari del territorio.

Il CIA Village sarà il cuore pulsante delle attività proposte da CIA: uno spazio dinamico dove la filiera corta diventa protagonista, con percorsi che porteranno i visitatori “dal campo alla tavola” e “dal campo al bicchiere”, valorizzando i prodotti locali e le esperienze culinarie.

Durante le quattro giornate, il pubblico potrà assistere a cooking show realizzati in collaborazione con il GAL Maiella Verde e Slow Food Lanciano, dove i protagonisti non saranno solo i piatti, ma le storie e i valori di chi coltiva e trasforma le materie prime. 

Non mancheranno le esposizioni dei prodotti del mercato contadino “La Spesa in Campagna” di Pescara, insieme ad altre aziende agricole del territorio. E a confermare la vivacità del panorama enogastronomico locale, ci sarà anche la degustazione di birre artigianali del Birrificio Maiella e degustazioni di vino guidate curate dall’AIS – Associazione Italiana Sommelier, pensate per accompagnare gli cooking show e far scoprire abbinamenti di qualità con la cucina locale. 

Spazio anche alla cultura agroalimentare con un focus dedicato all’avvio dell’iter per l’IGP del Peperone dolce di Altino, un riconoscimento che valorizzerà ancora di più uno dei prodotti simbolo dell’identità rurale della Val di Sangro.

Un’attenzione particolare sarà rivolta ai più giovani: le scuole del territorio saranno coinvolte nella presentazione del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, finanziato dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, che promuove corretti stili alimentari e una maggiore consapevolezza sulle scelte quotidiane a tavola.

Inoltre, il CIA Village proporrà aperitivi, momenti conviviali, promozioni e gadget, rendendo lo spazio ancora più accogliente e interattivo.

“Con il CIA Village a Val di Sangro Expo vogliamo raccontare il valore della nostra agricoltura, fatta di filiera corta, sostenibilità e identità territoriale”, sostiene il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Sarà uno spazio aperto a tutti, dove cittadini, famiglie e giovani potranno scoprire da vicino i prodotti e le storie di chi lavora la terra. È anche un’occasione per guardare al futuro, con progetti che avvicinano le nuove generazioni a un’alimentazione più consapevole e legata al territorio”.

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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 13 lug 2021

Biologico: Cia, i 20 anni di Anabio per un’agricoltura più green e innovativa

La definizione del Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 e il Regolamento transitorio fino al 31 dicembre 2022, il ruolo del biologico negli Ecoschemi e il rafforzamento del settore per la sua crescita in termini di superficie coltivata, ricerca e innovazione. Questi gli ambiti d’azione per rendere l’agricoltura vera protagonista, con il biologico in testa, della transizione ecologia europea. Questi gli asset strategici su cui capitalizzare trent’anni di attività dall’emanazione del primo Reg.CE sul biologico (2092/91) e centrali nella riflessione, in prospettiva, a vent’anni dalla nascita di Anabio, l’Associazione per la promozione del biologico di Cia-Agricoltori Italiani che, in occasione della sua Assemblea annuale, ha fissato le priorità per il settore.  

            Guarda all’Europa, Anabio-Cia, quale cruciale terreno di sviluppo di un settore, il biologico, che solo in Italia conta 2 milioni di ettari coltivati, impegna 80.000 operatori e vale 3,5 miliardi di euro. In primo luogo, con un Piano strategico nazionale della Pac che sappia fornire misure e opportunità in grado di far superare l’eterogeneità dei comportamenti a livello regionale, per ragionare come sistema Paese. In secondo luogo, con il mantenimento dell’agricoltura biologica negli Ecoschemi, per fornire, attraverso il I° e il II° Pilastro della Pac, le risorse necessarie a tutti i produttori bio, con la possibilità di dare impulso ai distretti e alla sperimentazione in aree votate all’agricoltura. E’ fondamentale poi, precisa Anabio-Cia, che al Piano europeo per il promozione del biologico, faccia seguito un Psn che investa nella valorizzazione del settore con progetti agro-ambientali collettivi per incentivare gli agricoltori e iniziative di engagement tra le comunità di cittadini, come nelle mense scolastiche. Tra le priorità, infine, l’attenzione ai mercati in crescita nei Paesi Terzi, il miglioramento del sistema di tracciabilità, l’introduzione della certificazione di gruppo, la raccolta dei dati e un’opportuna dotazione finanziaria da destinare alla ricerca sul campo. Serve adottare l’approccio agroecologico nella sua interdisciplinarità, molto valido per l’agricoltura bio con obiettivo non solo il rendimento produttivo, ma anche la conservazione del suolo e della biodiversità, la sicurezza e la qualità dei prodotti e una migliore promozione di produzione e consumo locale.

Secondo Anabio-Cia, il biologico italiano può cogliere con intelligenza questo straordinario periodo di riforme e investimenti, applicando le innovazioni tecnologiche disponibili e finanziabili dai diversi programmi comunitari e aggiornando anche il metodo di produzione con le recenti acquisizioni in campo agroecologico. Il settore può muoversi, inoltre, verso una crescita ragionata della superficie coltivata, puntando, da una parte, su bio-protezione delle colture, Sistemi di supporto alle decisioni e sementi certificate. Dall’altra, sollecitando un'analisi d'impatto da parte della Commissione Ue e dell'Italia per capire gli effetti di un aumento della produzione biologica su agricoltura totale, tenuta delle aziende del settore e, infine, sui cittadini/consumatori.

“Come raccontano i primi 20 anni di Anabio -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- il nostro compito, attraverso l’Associazione, sarà sempre quello di migliorare la capacità di accesso dei produttori biologici ai finanziamenti disponibili sia a livello Ue che nazionale, oltre il consolidamento dell’importante ruolo di rappresentanza costruito nel tempo con le istituzioni, a tutela e valorizzazione del settore e dei suoi protagonisti. Infine -ha concluso Scanavino- la transizione ecologica che ci attende, richiede anche per il settore bio, l’attivazione di una cabina di regia, al fine di assicurare continuità e integrazione a livello locale, regionale, nazionale e comunitario. Cia resta pronta a fornire, anche in questo caso, il suo contributo”. 

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1 In Evidenza - 08 lug 2021

Lavoro: Cia, bene rinnovo contratto per 16 mila quadri e impiegati agricoli

 Siglato il rinnovo del CCNL Impiegati agricoli sottoscritto da tutte le parti sociali (era scaduto nel dicembre 2019), che hanno raggiunto l’accordo con un aumento del 2%, con decorrenza 1/7/2021. Il contratto interessa circa 16.000 impiegati, ma nonostante il rallentamento delle trattative a causa delle crisi pandemica, le associazioni dei datori e dei lavoratori nel mondo agricolo sono riuscite comunque a garantire un contratto adeguato a chi svolge attività fondamentali a supporto degli imprenditori. Per Cia-Agricoltori Italiani, l’esito positivo del negoziato è di grande importanza, trattandosi del rinnovo di uno dei due principali contratti del comparto, in rappresentanza del 3% dei lavoratori del settore agricolo. 

In uno scenario in cui, da una parte, si registra l’assenza di strumenti normativi che disciplinano la flessibilità intrinseca nell’occupazione agricola e dall’altra, la presenza di una legislazione contro il lavoro irregolare sempre più stringente, Cia ritiene che questo contratto possa essere lo strumento utile a convogliare sia le esigenze di lavoratori e imprese. Il rinnovo del CCNL potrà, dunque, avere la capacità di attrarre sempre di più le imprese agricole, considerando che in questi ultimi di 10 anni l’occupazione agricola ha mantenuto i suoi livelli, senza subire traumi, registrando piccoli, ma significativi trend di crescita

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1 In Evidenza - 07 lug 2021

Premio Bandiera Verde Cia: agricoltura supera crisi con hi-tech e sostenibilità

La sfida di una giovane laureata in marketing che ha portato il digital farming e i sistemi satellitari nell’azienda di famiglia in Emilia, controllando i campi di mais dal pc e riducendo l’impatto ambientale con gli algoritmi. L’entusiasmo di un allevatore di capre del Monferrato, che ha investito sull’uso medico e cosmetico della cannabis lighttrovando un partner internazionale in un settore nuovo con un potenziale da 120 miliardi. E poi, l’utilizzo di robot intelligenti per l’alimentazione “di precisione” delle razze bovine per migliorare il benessere animale in una fattoria a San Gimignano che unisce innovazione e tradizione con tre generazioni di allevatori. Sono questi alcuni esempi delle realtà vincitrici di Bandiera Verde Agricoltura 2020, il Premio promosso da Cia-Agricoltori Italiani e annullato lo scorso anno per le restrizioni dovute al Covid. Giunto alla XVIII edizione, è stato consegnato oggi a Roma nella Protomoteca del Campidoglio a 15 campioni della nuova agricoltura italiana, scelti in base a specifiche categorie. Assegnati anche 3 riconoscimenti a comuni rurali virtuosi e 4 premi speciali.

La ricerca di una continua evoluzione tecnologica è il segreto del successo delle imprese agricole premiate, che permette di resistere alle crisi economiche come quella che ha travolto il Paese nell’ultimo anno e mezzo con la pandemia. E anche la sfida di non abbandonare le aziende familiari grazie a un’agricoltura che si evolve con la ricerca, ma non tradisce la missione di tutela dell’ambiente e di valorizzazione delle aree rurali. A conferma del dialogo costante del settore con la tecnologia, il giro d'affari dell’agricoltura 4.0 ha toccato in Italia quota 450 milioni di euro con una crescita annua del 22% (Osservatorio Smart Agrifood) e comprende tutto il complesso di tecnologie usate dalle aziende per migliorare le rese e la sostenibilità delle coltivazioni, la qualità dei prodotti finali e le condizioni dei lavoratori. Un altro tratto distintivo delle aziende vincitrici è il legame con la sostenibilità. L’agricoltura italiana pesa solo il 7% circa sul totale delle emissioni prodotte che si riversano sull’ambiente. Tra i Paesi Ue, è anche quello con il minor numero di prodotti con residui chimici oltre i limiti di legge: appena lo 0,6% del totale. In più, l’Italia si conferma anche ai vertici mondiali per aree coltivate a biologico, con quasi 2 milioni di ettari in tutta Italia: il 15% della superficie agricola totale, in crescita del 46% dal 2012.

A vincere Bandiera Verde Gold, il premio assegnato al “campione dei campioni” fra tutti i premiati di quest’edizione, è stato Francesco Paolo Valentini, titolare della cantina più antica d'Abruzzo, che ha contribuito a rendere famosi i vini abruzzesi nel mondo (Trebbiano, Montepulciano, Cerasuolo), portando avanti una tradizione di famiglia che risale al Seicento. Valentini è stato un simbolo della grande resilienza del comparto in questo periodo così precario. Ha dotato i collaboratori dei migliori dispositivi di sicurezza in circolazione, organizzando attività di formazione e prevenzione anti-Covid e stipulando polizze assicurative per garantire la salute dei suoi collaboratori in caso di contagio dentro o fuori l’azienda.

Tra gli altri premi, un riconoscimento speciale alla dedizione di due agricoltori al servizio del territorio, nonostante asperità geologiche e avversità climatiche. Da una parte, l’ex professore di matematica con la sua straordinaria esperienza di “agricoltura eroica” all’Isola del Giglio, grazie al recupero di alcuni antichi vigneti abbandonati e coltivati su ripidi pendii che scendono a picco sul mare. Dall’altra, l’avventura del casaro “speleologo” che ha trasformato le tipiche grotte carsiche argillose, profonde fino a 70 metri, in cantine dove conserva i suoi formaggi “minerali”, che racchiudono il profumo dei pascoli e il sapore della terra. Premio speciale anche al malgaro piemontese che porta avanti questo antico mestiere, testimone e difensore delle tradizioni agricole e folkloristiche locali.

Per la sezione Agri-cinema, il premio a “Fuori era primavera - Viaggio nell’Italia del lockdown” di Gabriele Salvatores, racconto cinematografico sulla drammaticità della pandemia ma anche sulla riscoperta dei territori rurali, come elemento di speranza per il futuro. Spazio, come ogni anno, anche all’agricoltura del Mediterraneo con la Bandiera Verde assegnata all’Associazione di tecnici siriani agroalimentari “Hak” per aver contribuito alla promozione e allo sviluppo dell’agricoltura fra le comunità rurali siriane nell’ambito di un progetto finanziato dalla cooperazione italiana e dal CIHEAM di Bari. Nella categoria Agri-press International, premio a “Olive Oil Times”, pubblicazione indipendente con sede negli Usa, che fornisce notizie per professionisti, consumatori e appassionati, risultando la fonte di informazioni del settore più autorevole a livello internazionale, con corrispondenti dalle zone olivicole di tutto il mondo.

“Mai come in questo periodo -sottolinea il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- abbiamo visto gli agricoltori fare grandi sacrifici, ma anche dimostrare grande tenacia e resilienza. Il Premio Bandiera Verde 2020 è una ulteriore prova, con un’edizione che abbiamo saputo portare a termine nonostante le tante difficoltà. Ai 15 campioni vanno le nostre congratulazioni: sono, oggi, protagonisti di un premio che riconosciamo simbolicamente a tutti gli imprenditori agricoli italiani”.

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1 In Evidenza - 07 lug 2021

Vendita diretta: Cia, un’azienda agricola su 3 è multicanale. Più fiducia post Covid

Sale la fiducia delle aziende agricole nella possibilità di essere multicanale, sviluppando, quindi, più strategie di vendita diretta per rafforzare e capitalizzare il rapporto diretto con i cittadini-consumatori. Un’azienda su 3, avendo attivato, durante la pandemia, la consegna a domicilio e il punto vendita in azienda, continuerà a utilizzarle come opportunità di business anche nel post Covid. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani con la sua Associazione per la promozione della vendita diretta, la Spesa in Campagna, in occasione del webinar "Il punto vendita in azienda come vetrina del territorio e le opportunità dell’e-commerce”.

Da metà giugno, spiega la Spesa in Campagna-Cia, il fatturato delle aziende agricole tramite la vendita diretta è sceso drasticamente e fino al 5% sul guadagno totale, per quanto riguarda la sola consegna a domicilio, ma a incidere è perlopiù l’arrivo dell’estate e l’incremento delle vaccinazioni che stanno portando, soprattutto le famiglie, a una maggiore mobilità fuori dal perimetro abituale. I punti di forza della consegna a domicilio e dell’attività commerciale in azienda con il punto vendita, che tra aprile e maggio hanno complessivamente raggiunto anche un +140% di fatturato, non sono, dunque, in discussione, sebbene scoperti con lockdown e restrizioni, auspicabilmente non ripetibili. 

Come ricorda, infatti, la Spesa in Campagna-Cia, le oltre 1000 imprese agricole - tra le sue 6 mila aziende della vendita diretta e i 24 mila agriturismi associati a Turismo Verde-Cia che aderirono all’iniziativa Cia per la consegna a domicilio in tutta Italia, di materie prime fresche e di qualità per supportare famiglie e anziani, durante la pandemia - stanno continuando a offrire questo servizio al cittadino per consolidare il posizionamento sul territorio e fidelizzare i nuovi clienti che hanno continuato a comprare, direttamente nel punto vendita dell’azienda o tramite consegna a domicilio il sabato, i prodotti degli agricoltori, di qualità, sostenibili e che rispettano la stagionalità.

Dunque, la Spesa in Campagna-Cia prevede che da qui al 2022, un’azienda su 3 sarà più orientata alla multicanalità della vendita diretta, capitalizzando l’esperienza non solo della consegna a domicilio, ma anche del punto vendita, della bottega di quartiere e dei mercati rionali. Sempre più pronta a trovare il suo spazio, anche quando di piccola e media dimensione, anche sul mercato online, così come nell’obiettivo della piattaforma Cia dalcampoallatavola.it, primo e-commerce con protagonisti gli agricoltori italiani. Di recente attivazione, il portale Cia nato con il sostegno di J.P. Morgan, permette, infatti, a tutte le aziende -soprattutto quelle che non potrebbero gestire un e-commerce in autonomia- di vendere a un prezzo congruo, recuperando così sulla catena del valore.

“Il calo delle vendite estive non è una novità -ha dichiarato il presidente de la Spesa in Campagna-Cia, Matteo Antonelli-. Per questo ragioniamo già guardando a settembre-novembre, quando per via della sovrapposizione delle produzioni stagionali, ci sarà molto da vendere. Saranno mesi importanti per la ripresa -ha aggiunto Antonelli- e poter contare su più canali di vendita tornerà utile alle aziende che nel frattempo stanno migliorando il servizio per dare il meglio ai consumatori, ma anche per ridurre i costi della logistica, puntando molto anche sull’attività del punto vendita dove in tanti continuano a fare spesa. Questo -ha concluso Antonelli- sempre garantendo la massima sicurezza anti-Covid, come dalla prima ora, e rispettando l’identità aziendale legata al territorio e promossa dalla vendita diretta, punto d’incontro insostituibile con i cittadini-consumatori”.

“Occorre non abbassare la guardia -è intervenuta Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani-. La nuova normalità richiede da parte nostra la stessa, se non maggiore, attenzione riservata alle aziende durante la pandemia. La ripresa va sostenuta, offrendo agli imprenditori strumenti oltre che supporto. Ecco perché rinnoviamo l’impegno per migliorare nei servizi e nella consulenza sulla vendita diretta e crediamo molto nell’opportunità dell’e-commerce. Il suo sviluppo tra le piccole e medie imprese  va guidato nel tempo ed è quello che stiamo facendo”. 


Il webinar sul punto vendita è l’ultimo di tre incontri online promossi da la Spesa in Campagna-Cia sulle opportunità della vendita diretta. Sono intervenuti tra gli altri: Andrea Pagliai, Casina Olivart di Bagni di Ripoli (FI) e Mario Grillo, Fattoria Biò di Camigliatello Silano (CS).”

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1 In Evidenza - 06 lug 2021

Finanziamenti per riconversione e ristrutturazione vigneti, domande entro il 15 luglio 2021

La Regione Abruzzo ha aperto le domande per la richiesta dei contributi per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti per l'annualità 2020-2021.
Possono essere finanziate: la ristrutturazione del vigneto, la riconversione varietale e il miglioramento delle tecniche di coltivazione.
Non sono ammesse al contributo le pratiche di ordinaria manutenzione, così come le normali operazioni di reimpianto dovute alla fine del ciclo produttivo della vigna.

Possono fare domanda come beneficiari tutti i viticoltori che abbiano una azienda in Abruzzo, iscritti alla Camera di Commercio, e che siano in possesso di un vigneto o come proprietari, o affittuari o usufruttuari.

La superficie minima ammessa al contributo è di 0,5 ettari, ridotta a 0,3 ettari nel caso in cui il totale dei vigneti aziendali sia inferiore ad un ettaro.

contributi copriranno il 50% dei costi di estirpazione e di reimpianto e il 100% del mancato redditoIn ogni caso il contributo massimo non può superare i 13.500 euro ad ettaro.

Puoi recarti all'ufficio Cia più vicino per la richiesta del finanziamento. La presentazione delle domande scade il 15 luglio 2021.

Per maggiori informazioni consultare il file in allegato.

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1 In Evidenza - 01 lug 2021

Contenimento fauna selvatica, Di Zio: “Dalla Regione nessun impegno è stato rispettato”

Con una lettera aperta al Consiglio regionale, il Presidente della Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro di Zio, ha sottolineato il mancato rispetto degli impegni presi riguardo le misure di contenimento della fauna selvatica. 


Di seguito le parole del Presidente Di Zio:


“Fatta la festa gabbato lo Santo. 

Si può sintetizzare così quanto non è avvenuto nel Consiglio Regionale del 29 giugno.

Il Santo (ma martire è forse un termine più appropriato) è quel mondo agricolo che, stretto nella morsa della siccità, è stato lasciato sotto l'assedio di quella fauna selvatica che dal tramonto alle prime luci dell'alba fa festa distruggendo campi e coltivazioni.

Il tutto dopo che l'intera Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale aveva assunto l'impegno di portare la proposta dell'assessorato all'agricoltura in terza commissione il venerdì, per poi approvarla in Consiglio il martedì successivo.

Una proposta che avrebbe contribuito a dare il supporto dei cacciatori formati alla polizia provinciale per svolgere quelle attività di controllo fondamentali per ridurre danni e disperazione.

Un provvedimento che avrebbe rimediato ad un clamoroso errore (ma si è trattato solo di errore???) dello stesso consiglio, che anziché cogliere le opportunità offerte da una sentenza della Corte Costituzionale per la modifica migliorativa della Legge regionale, l'aveva cambiata azzerando di fatto le attività di controllo, anche nei parchi regionali e nelle aree urbane da parte dei sindaci. Molto altro abbiamo proposto di cambiare, ma perdere anche solo un altro minuto nella riattivazione delle attività di controllo è insopportabile per la tenuta del sistema agricolo così duramente provato.

Ma il silenzio di martedì, aldilà di qualsiasi risibile pseudo motivazione si voglia dare, evidenzia una cosa soltanto: il collateralismo della politica regionale alla parte più retriva del mondo venatorio: quella che, rinunciando a svolgere quella funzione sociale derivante dall'esercizio della propria passione venatoria, i cinghiali li prende quando, come e, soprattutto, SE vuole.

Un collateralismo evidente soprattutto nell'espressione regionale della politica teramana, ma evidentemente condivisa (o più semplicemente subita) dagli altri rappresentanti territoriali. 

Abbiamo rinunciato a manifestare davanti al Consiglio Regionale di martedì, come gli agricoltori ci chiedevano. 

Lo abbiamo fatto perché la Conferenza dei Capigruppo aveva assunto l'impegno, guardandoci negli occhi, che il problema sarebbe stato risolto e le attività di controllo sarebbero riprese.

Siamo stati ingenui? 

NO!!! 

La verità è che noi di Cia Agricoltori Italiani riconosciamo un ruolo troppo alto alla politica per poter anche solo ipotizzare la meschinità che si sta  mettendo in atto: far passare qualche altra settimana affinché, a disastro ormai compiuto, la tensione vada scemando e i provvedimenti adottati non producano effetto.

Chiediamo atti di concreta, immediata responsabilità!!!

Ci aspettiamo che il Presidente della III Commissione faccia un attento e sereno esame di coscienza rispetto agli impegni assunti nell'espletamento di quel ruolo, valutando anche l'estremo gesto di responsabilità politica, le dimissioni al protrarsi dell'inerzia.

Al Vicepresidente Imprudente chiediamo di battere un colpo e di riprendere, subito dopo aver dato un fattivo contributo alla ripresa delle attività di controllo, l'attività di coordinamento (parchi compresi) e di raccordo tra tutti i soggetti deputati a svolgere funzioni di controllo e prevenzione, come annunciato ad inizio mandato”.


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