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1 In Evidenza - 14 lug 2025

Cia Abruzzo: Dazi USA minacciano vino, olio e pasta abruzzese: +36% di export in pericolo

“Un dazio del 30% sui prodotti agroalimentari italiani, come quello minacciato dagli Stati Uniti, è del tutto inaccettabile. Si tratta di una misura che rischia di penalizzare fortemente l’Abruzzo, regione che ha costruito negli ultimi anni un rapporto solido e crescente con il mercato americano grazie all’olio extravergine, al vino e alla pasta di alta qualità. L’Europa deve rispondere in modo unito e deciso, scongiurando una guerra commerciale che sarebbe devastante per le nostre aziende”. Così Nicola Sichetti, presidente di CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, interviene a margine dell’allarme lanciato da Cia nazionale in merito ai dazi annunciati da Trump.

Secondo i dati aggiornati, nei primi nove mesi del 2024, i distretti agroalimentari abruzzesi hanno raggiunto 606 milioni di euro di export complessivo, con una crescita dell’11,2% rispetto all’anno precedente. Di questi, oltre 125 milioni di euro sono stati destinati al mercato statunitense, con un balzo del 36%, a conferma della centralità degli USA come sbocco commerciale.

“L’Abruzzo esporta sempre di più verso gli Stati Uniti prodotti che rappresentano l’identità del nostro territorio: dal Montepulciano d’Abruzzo al Trebbiano, dal Pecorino all’olio Dop delle Colline Teatine e dell’Aprutino Pescarese, fino alla pasta artigianale e ai prodotti da forno”, sottolinea Sichetti. “Colpire questi settori significa mettere a rischio non solo i fatturati, ma anche investimenti, occupazione e la reputazione che ci siamo conquistati all’estero con fatica”.


Nel dettaglio, il Montepulciano d’Abruzzo ha registrato 190 milioni di euro di export nei primi nove mesi del 2024, con oltre 42 milioni provenienti dagli Stati Uniti, in aumento del 100%. La pasta abruzzese, con quasi 200 milioni di euro di export complessivo, ha segnato una crescita del 15,4% proprio verso il mercato americano.

“Questi numeri”, aggiunge Sichetti, “parlano chiaro: gli Stati Uniti sono oggi un partner strategico per la nostra agricoltura. Per molte aziende abruzzesi, specialmente quelle medio-piccole, l’export rappresenta una fonte di reddito vitale. Se venissero applicati dazi del 30%, rischieremmo un crollo delle esportazioni, con ricadute drammatiche su tutta la filiera: dall’agricoltore al trasformatore, fino alla logistica”.

Infine, l’appello: “Il Governo italiano e l’Unione Europea devono intervenire con decisione. Chiediamo l’apertura urgente di un tavolo di confronto, regionale e nazionale, per difendere le nostre imprese e attivare misure straordinarie a sostegno dell’export agroalimentare. L’Abruzzo non può permettersi di arretrare proprio adesso, dopo aver costruito con fatica una posizione di rilievo nei mercati internazionali”.

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1 In Evidenza - 09 lug 2025

Fauna selvatica, CIA Abruzzo: “Finalmente un cambio di passo. Ora strumenti concreti per tutelare agricoltura e sicurez

“Accogliamo con favore il disegno di legge presentato dal ministro Lollobrigida: è il primo vero passo verso una revisione seria della legge 157/92, ormai inadeguata ad affrontare l’emergenza fauna selvatica che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e minando la sicurezza pubblica anche in Abruzzo”. Così il presidente CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, Nicola Sichetti, commenta l’incontro svoltosi a Roma tra Cia nazionale e il ministro dell’Agricoltura sulla proposta di riforma della normativa vigente sulla fauna selvatica.

“La situazione è fuori controllo, soprattutto in regioni come la nostra”, prosegue Sichetti, “dove la presenza eccessiva di cinghiali, cervi e caprioli ha ormai superato ogni soglia di tollerabilità. In Abruzzo stimiamo danni per milioni di euro ogni anno alle colture agricole, con aziende costrette a smettere di produrre o abbandonare intere aree rurali. Senza contare l’aumento costante degli incidenti stradali e i casi di incursioni sempre più frequenti nei centri abitati.”

Cia Abruzzo sottolinea l'importanza dell'inserimento nel Ddl del riconoscimento del ruolo attivo degli imprenditori agricoli nel contenimento della fauna selvatica. 

“È fondamentale”, aggiunge Sichetti, “che gli agricoltori formati e abilitati possano intervenire direttamente nei piani di controllo, al fianco delle istituzioni, per proteggere le proprie produzioni e garantire la continuità dell’attività agricola. In Abruzzo molte aziende si trovano isolate, senza alcun tipo di presidio efficace: così non si può andare avanti.”

Positivo, per la Confederazione regionale, anche il rafforzamento del ruolo degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e la previsione di una maggiore sinergia con il mondo agricolo. “Serve una regia unica e più autorevole”, dichiara Sichetti, “capace di superare l’attuale frammentazione delle competenze. Non possiamo più permetterci scarichi di responsabilità tra enti, province, forze di polizia e gestori delle aree protette.”

Infine, Cia Abruzzo rilancia con forza la necessità di un fondo nazionale per gli indennizzi automatici e di procedure rapide per il ristoro dei danni. “Non è più accettabile che gli agricoltori debbano attendere anni per vedersi riconosciuti risarcimenti, spesso parziali o insufficienti. La riforma è un’occasione storica: ora serve il coraggio politico di portarla a termine e la volontà di ascoltare chi ogni giorno presidia e lavora il territorio”, conclude il presidente.

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1 In Evidenza - 09 lug 2025

Grande partecipazione all’incontro “Agricoltura Sicura”: al centro salute, sicurezza e legalità nel lavoro agricolo

Si è svolto a Crecchio, presso la Società Cooperativa Progresso Agricolo, l’incontro “Agricoltura Sicura – Vendemmia e caldo: lavora in sicurezza!”, promosso da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro Chieti-Pescara. L’iniziativa, che rientra tra le attività promozionali previste dall’art. 8 del D. Lgs. 124/2004, ha registrato un’ampia partecipazione da parte di imprenditori agricoli, tecnici del settore, lavoratori e rappresentanti delle istituzioni.

Dopo i saluti di Luigi Colasante, Presidente Cantina Progresso Agricolo, gli ispettori del lavoro Gabriele D’Intino e Michela Formichetti hanno offerto un importante approfondimento sui principali obblighi normativi in materia di lavoro agricolo e sicurezza, affrontando tematiche di grande rilevanza operativa.

Sono stati trattati argomenti come le assunzioni contestuali, la codatorialità, il rapporto di lavoro a termine, la retribuzione, gli adempimenti assicurativi, il regime sanzionatorio, nonché gli aspetti legati all’appalto e subappalto di opere e servizi.

Particolare attenzione è stata inoltre riservata agli adempimenti rivolti ai lavoratori subordinati e alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali, elementi fondamentali per garantire condizioni di lavoro sicure e regolari.



A moderare l’incontro è stato Alfonso Ottaviano, Direttore CIA Chieti-Pescara.

Il Presidente di CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba, ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa, “La partecipazione e l’interesse conferma quanto sia sentita l’esigenza, da parte del mondo agricolo, di ricevere informazioni chiare e aggiornate su normative e adempimenti. Lavorare in sicurezza non è solo un dovere, ma un investimento sulla qualità e sulla sostenibilità delle nostre imprese. Ringraziamo l’Ispettorato del Lavoro per la disponibilità e l’alto livello dei contenuti offerti.”

L’incontro si inserisce in un più ampio percorso di sensibilizzazione portato avanti da CIA Abruzzo, volto a diffondere una cultura della legalità, della salute e della sicurezza nel settore primario.

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1 In Evidenza - 09 lug 2025

CIA Abruzzo e Ruralità & Solidarietà donano un pulmino all’Accademia Soccer: più accessibilità per lo sport inclusivo

Una giornata carica di emozione e significato si è svolta ieri presso il Parco dei Gesuiti a Pescara in un evento che ha rappresentato un punto di incontro tra calcio, solidarietà e impegno sociale.

CIA Abruzzo, da sempre vicina al territorio e promotrice di inclusione e partecipazione attiva, è orgogliosa di aver contribuito alla donazione di un pulmino destinato ai ragazzi e alle ragazze dell’Accademia Soccer, reso possibile grazie alla collaborazione con la onlus Ruralità & Solidarietà e all’impegno del direttore regionale Mariano Nozzi.

Questo gesto simbolico ma concreto segna un importante passo avanti verso l'accessibilità nello sport e dimostra quanto sia fondamentale unire le forze per creare opportunità reali per tutte e tutti. Lo sport deve essere uno spazio aperto, senza barriere, in cui ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato: una visione che CIA Abruzzo condivide pienamente con la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC.

Particolarmente toccante il momento in cui i giovani atleti dell’Accademia hanno premiato il vicepresidente della FIGC, Daniele Ortolano e il presidente della LND Abruzzo, Concezio Memmo con una medaglia, un segno di riconoscenza verso chi crede e investe in un calcio dal volto umano e inclusivo.

Concezio Memmo, presidente della LND Abruzzo, ha voluto ringraziare pubblicamente CIA Abruzzo, “Un ringraziamento particolare al direttore della CIA 

Abruzzo, Mariano Nozzi, il cui straordinario contributo attraverso l'associazione Ruralità & Solidarietà ha reso possibile la donazione di questo pulmino, fondamentale per il trasporto dei ragazzi. La sua generosità e il suo impegno nel promuovere l'inclusione sono un esempio da seguire per tutti noi.”

CIA Abruzzo si unisce alle parole di Memmo e rinnova il proprio impegno a sostenere progetti e iniziative che promuovano l’inclusione sociale e lo sviluppo del territorio, anche attraverso lo sport, un linguaggio universale capace di generare cambiamento.

Un sentito ringraziamento va a Simone Vitale, instancabile guida dell’Accademia Soccer, e a tutti i suoi collaboratori, per l'impegno quotidiano con cui costruiscono un ambiente dove i valori di rispetto, condivisione e solidarietà diventano pratica concreta.

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1 In Evidenza - 30 giu 2025

Emergenza Blue Tongue: CIA Abruzzo chiede interventi immediati e sostegni per salvare la zootecnia regionale

Si aggrava la situazione sanitaria negli allevamenti ovini abruzzesi, colpiti in queste settimane da una violenta recrudescenza del virus Blue Tongue (Lingua Blu). A lanciare l’allarme è CIA Abruzzo, che chiede alla Regione un intervento urgente per contenere la diffusione della malattia e garantire il sostegno economico agli allevatori duramente colpiti.

"La Blue Tongue sta causando gravi perdite di capi, calo della produttività e blocchi alla movimentazione degli animali, con ricadute pesantissime sul comparto ovicaprino”, dichiara il Presidente regionale Nicola Sichetti, “Se non si agisce immediatamente, il rischio è quello di una crisi irreversibile per centinaia di aziende zootecniche".

Il virus, trasmesso da insetti vettori, è noto per la sua alta letalità e per gli effetti devastanti su economia e commercio. Alla luce della crescente emergenza, CIA Abruzzo rivolge un appello alla Giunta Regionale e agli assessorati competenti chiedendo:

  1. la disponibilità immediata di vaccini e presidi veterinari contro i sierotipi circolanti, con accesso agevolato e finanziamenti pubblici;
  2. un piano straordinario di monitoraggio, sorveglianza e disinfestazione, con il pieno coinvolgimento dei servizi veterinari delle ASL;



  3. l’attivazione urgente di indennizzi per le aziende colpite, in linea con i regolamenti nazionali ed europei;
  4. il coinvolgimento del Governo e dell’Unione Europea tramite un tavolo di crisi interregionale e lo stanziamento di risorse straordinarie.

"La zootecnia abruzzese”, sottolinea Sichetti, “è un comparto chiave per l’economia e l’identità del nostro territorio, ma già fragile e in difficoltà. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Servono risposte immediate e fondi dedicati. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni regionali e nazionali per attuare ogni misura utile al contenimento dell’emergenza”.

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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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News Cia Abruzzo

1 CAA - Infobandi - 09 gen 2023

Riepilogo Bandi Regione Abruzzo fine 2022

In allegato l'informativa completa

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2 Vitivinicolo - 06 dic 2022

Secondo Forum Vitivinicolo di Cia Chieti-Pescara: “Lavorare in sinergia per il rilancio del settore”

Favorire aggregazioni, fusioni e crescita delle imprese e rilanciare la promozione del settore vitivinicolo: sono queste le questioni più attuali con cui i produttori vitivinicoli dovranno confrontarsi negli anni a venire.  È quanto è emerso in occasione del II Forum Vitivinicolo, promosso da Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara, con il sostegno di BPER Banca, che si è svolto ieri, lunedì 5 dicembre 2022, presso Borgo Baccile by Vini Fantini. 

Qui, davanti a un parterre d’eccezione di rappresentanti istituzionali, produttori ed esperti, si è riflettuto sugli scenari economici influenzati dalle conseguenze della pandemia e sulle strategie utili alla crescita del business del comparto vitivinicolo. Il Forum è stato anche l’occasione per tracciare una panoramica del settore: in Abruzzo ci sono circa 26mila ettari vitati, di cui 17mila a Montepulciano e 14mila a Trebbiano, oltre ai vitigni autoctoni principali come la Passerina, il Pecorino, la Cococciola e una piccola rete di vitigni internazionali. La maggior parte di questi insiste in provincia di Chieti, dove ci sono la quasi totalità delle cantine cooperative ma anche tante realtà private di grande importanza per il comparto. Complessivamente, in Abruzzo, ci sono 160 aziende vitivinicole, di cui oltre 120 imbottigliano. La produzione di Montepulciano d’Abruzzo si attesta mediamente su 875mila ettolitri l’anno, di cui vengono imbottigliati 775mila, oltre la metà fuori regione. 

“L’Abruzzo è una regione che, sia dal punto di vista enologico-qualitativo, ma anche per l’enorme quantità di vino prodotto, comincia ad essere competitiva, iniziando ad affermarsi anche nel mondo delle bollicine con prodotti di alta qualità”, ha dichiarato il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Siamo consapevoli che tutta la filiera del vino, a partire da produttori, ai trasformatori e agli imbottigliatori, a causa di questa congiuntura sfavorevole composta da aumenti vertiginosi delle materie prime e dell’energia, da un calo dei consumi, e da un prezzo del vino in flessione, sta vivendo importanti criticità. Dopo questo Forum bisogna tracciare delle linee guida per il futuro in modo che il vino abruzzese possa posizionarsi al posto che merita”.

L’incontro, aperto dai saluti del Direttore Cia Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, è stato arricchito dagli interventi di Gennaro Strever, Presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, che ha ribadito le attività di supporto dell’ente camerale; Angelo Radica, Presidente nazionale Città del Vino, ha parlato dei percorsi per la valorizzazione del vino in chiave enoturistica; Giulia Sciotti, Direttrice Marketing e Brand Ambassador Fantini Wines Case story, ha sottolineato la capacità attrattiva finanziaria del settore produttivo viticolo in Abruzzo. 


Comunicazione, sostenibilità, diversificazione e ampliamento dell'offerta di prodotto, digitalizzazione e internazionalizzazione, si attestano tra le principali strategie funzionali alla crescita del comparto.


A riflettere su queste tematiche Domenico Mastrogiovanni, Responsabile Vitivinicolo CIA Nazionale e Alberto Palliotti, Università degli Studi di Perugia.

Parola poi ad Alessandro Nicodemi, Presidente Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, che ha illustrato la nuova visione della realtà enoica abruzzese mentre sul vino abruzzese nei mercati internazionali è intervenuto Giovanni Pasquale, Presidente Assoenologi Abruzzo e Molise. Ha partecipato ai lavori Emanuele Imprudente, Assessore regionale all’Agricoltura. 


A chiudere il forum le parole del Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “La situazione del settore non è quella del 2018, le criticità ci sono ed è necessario lavorare in sinergia per affrontare insieme i temi della ripartenza e dello sviluppo. Questo è il nostro modo di essere parte della soluzione”.

A moderare il Forum la giornalista Jenny Viant Gomez.

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1 In Evidenza - 03 dic 2022

Anabio-Cia Abruzzo, “Rilanciare l’agricoltura biologica”. Alessandro Impicciatore eletto nuovo Presidente

Con circa l’11 per cento della superficie agricola utilizzata destinata ad agricoltura biologica e 1960 aziende che adottano metodi di produzione bio, l’Abruzzo si colloca fra le regioni con il più elevato e variegato potenziale, dati i diversi orientamenti produttivi delle aziende convertite. Per il bio, come per le produzioni agricole di qualità, diventa sempre più necessario adeguare azioni e programmi per essere competitivi sul mercato. E’ questo quello che è emerso durante l’Assemblea elettiva di Anabio-Cia Abruzzo, l’Associazione di agricoltura biologica della Cia-Agricoltori italiani, che si è svolta ieri mattina, presso Torre Vinaria - Cantina Frentana a Rocca San Giovanni. La giornata è stata l’occasione per fare il punto della situazione in cui oggi versa il settore biologico. 

Dopo i saluti di apertura di Roberto Battaglia, Presidente Cia L’Aquila-Teramo e Presidente uscente Anabio-Cia Abruzzo, spazio agli interventi dei tecnici sull’agricoltura biologica. Antonio Zinni, Responsabile ufficio agricoltura ecocompatibile Regione Abruzzo, ha sottolineato che il mercato del bio non è più una piccola nicchia e rappresenta l’unico segmento dell’agroalimentare italiano con tendenza alla crescita, “Siamo una delle nazioni con il più alto tasso di superficie biologica e dobbiamo cercare di spingere le aziende a convertire i prodotti in bio”.

 

Parola poi a Giuseppe Di Silvio, responsabile CAA-Cia Abruzzo, che ha presentato un report con i dati più rilevanti sul settore. “In una situazione nazionale che vede crescere il consumo di prodotti biologici e il relativo fatturato, di cifre superiori al 15%, Anabio Abruzzo vuole porsi come riferimento per i quasi 2mila produttori biologici della regione. Il tutto all’interno di un trend di aumento del numero delle aziende bio e del suolo dedicato al biologico. Gli ultimi dati ufficiali registrano oltre 43mila ettari coltivati a biologico e 6500 ettari in conversione”.

 

“La proposta di riforma della Pac”, ha detto il Responsabile PAC Cia Nazionale, Domenico Mastrogiovanni, “tende ad accrescere la rilevanza degli aspetti ambientali nel sostegno al settore primario, rafforzando di fatto anche il ruolo dell’agricoltura biologica. L’obiettivo è quello di trasformare la potenzialità bio di questa regione che porti valore di mercato”. 

 

Hanno concluso il simposio gli interventi di Stefano Palumbo, Responsabile Indagine Rica Abruzzo e Gianpaolo Antonio, ricercatore del Crea. 

 

“Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto date le esigenze e gli input europei che fanno sì che in futuro il modo di coltivare biologico interesserà tantissime aziende”, così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel suo intervento di chiusura, “Bisogna favorire l'aggregazione a livello territoriale, la divulgazione delle tecniche di campo e dei processi produttivi propri degli alimenti biologici”.

 

E’ stato eletto Presidente regionale di Anabio Alessandro Impicciatore.


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1 In Evidenza - 23 nov 2022

Beatrice Tortora è la nuova presidente della Spesa in Campagna-Cia

La Spesa in Campagna, l’associazione per la promozione della vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani, ha la sua nuova presidente nazionale. È Beatrice Tortora, 53 anni, imprenditrice abruzzese, proclamata oggi dall’Assemblea elettiva, riunita a Roma all’Auditorium Giuseppe Avolio.  

Tortora, agricoltrice custode e agrichef, è la titolare di un’impresa multifunzionale ad Abbateggio, uno dei borghi più belli d’Italia nel Parco nazionale della Maiella in provincia di Pescara, dove produce, trasforma e salvaguarda antiche varietà cerealicole e orticole, che poi propone nei piatti tipici dell’agriturismo, racconta alle scolaresche con la fattoria didattica e vende sia in azienda che con sistema organizzato. È stata, tra i vari incarichi, presidente della Spesa in Campagna Abruzzo e di Donne in Campo Abruzzo. Attualmente è vicepresidente di Cia Chieti-Pescara. Ora sarà alla guida della Spesa in Campagna nazionale per i prossimi quattro anni, succedendo a Matteo Antonelli, al vertice negli ultimi due mandati.

“Le aziende che fanno vendita diretta sono in prima linea per sostenere e valorizzare l’agricoltura Made in Italy, fatta di qualità, autenticità, stagionalità, tradizione -ha detto Tortora nel suo intervento-. Con la rete della Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori; far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono; narrare i territori e i paesaggi rurali; garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.

D’altra parte, a quasi tre anni dalla pandemia, è diventato più stretto e puntuale il rapporto tra agricoltori e cittadini. Legame rinsaldato, per effetto delle restrizioni, a partire dai mercati contadini e dalle botteghe di prossimità, e che oggi continua a crescere per una fiducia ormai consolidata. Solo negli ultimi dodici mesi, infatti, sono aumentate del 7% le aziende agricole della filiera corta e, addirittura, del 12% le famiglie che preferiscono acquistare direttamente dai produttori.

“Grazie alla vendita diretta, il rapporto è reciproco e paritario -ha spiegato la neo presidente della Spesa in Campagna-. L’agricoltore esce finalmente dall’anonimato e diventa protagonista assoluto della filiera agroalimentare, può raccontare il suo lavoro, le caratteristiche dei suoi prodotti, il legame con il territorio. Il consumatore, da parte sua, ha un punto di riferimento unico, una garanzia maggiore di genuinità e di qualità, una tracciabilità assicurata”.

Oggi l’Italia conta, in totale, più di 1.200 mercati contadini, che si affiancano al tradizionale canale aziendale, che vale oltre il 60% delle vendite di ortofrutta, legumi, formaggi e salumi, olio e vino, pasta, miele e marmellate, composte e sottoli, prelibatezze che spopolano anche nelle botteghe e sui portali e-commerce dedicati. La Spesa in Campagna ha in tutto il Paese circa 6.000 aziende impegnate nella vendita diretta, con un fatturato che supera i 6,5 miliardi di euro a livello nazionale.

“Adesso bisogna puntare sulla Spesa in Campagna, rafforzando la rete di relazioni con istituzioni nazionali e locali, parchi, associazioni e GAL, per sostenere nuovi progetti di filiera corta sui territori -ha concluso Tortora-. Lavorare in squadra per supportare le aziende; sciogliere le difficoltà burocratiche e normative; spingere sull’aggregazione per aumentare le quantità e abbassare le spese di gestione dei punti vendita; fare sistema per inserire nei Psr maggiori finanziamenti dedicati alla filiera corta, anche come buona pratica di sviluppo territoriale e di promozione turistica. Le aziende agricole fanno da collante nelle comunità, un ruolo cardine che va finalmente riconosciuto, anche nell’ottica di un futuro sempre più sostenibile”.

Alla neo eletta presidente della Spesa in Campagna, i primi auguri sono arrivati dal numero uno di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, che ha chiuso i lavori dell’Assemblea. “La vendita diretta è un’occasione importante di reddito per gli agricoltori -ha dichiarato- e la presenza dell’associazione La Spesa in Campagna sul territorio è fondamentale per la promozione tra i cittadini dell’agricoltura e dell’agroalimentare tricolore. La valorizzazione del Made in Italy, dei prodotti della Dieta Mediterranea, delle eccellenze regionali, passa per un dialogo costante tra chi produce e chi porta in tavola”.   

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1 In Evidenza - 18 nov 2022

La Peste Suina Africana, un’emergenza nazionale. Seminario di Cia Abruzzo per prevenire l’emergenza

Nella sala convegni della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, a Teramo, si è tenuto questa mattina il seminario di approfondimento tematico “La Peste Suina Africana: un’emergenza a livello nazionale, con particolare riferimento al Centro Italia” organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo. 

 

Dopo i saluti del Presidente Cia Abruzzo, Antonio Sichetti, ad aprire i lavori è stato Gianmarco Ianni, Responsabile Sanità animale e Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche, che ha illustrato gli interventi urgenti per il controllo e la gestione della peste suina africana riportando il caso del Comune di Cagnano Amiterno, in provincia de L'Aquila, coinvolto a seguito di un caso infetto riscontrato a Borgo Velino, nella confinante provincia di Rieti, circostanza che ha fatto scattare l'allarme anche per l'Abruzzo. “L’obiettivo è segnalare l’infezione in tempi rapidi per frenare sul nascere qualsiasi focolaio”, spiega Ianni, Il risultato raggiunto in Abruzzo è stato possibile grazie al costante impegno congiunto di Regione, Asl, Izs e veterinari, che dallo scorso febbraio hanno lavorato in collaborazione per l’elaborazione di un piano di azione volto a scongiurare il diffondersi dell’infezione”.

 

Nel corso della giornata sono stati forniti dati e informazioni sulle attività finora attuate, e le strategie da mettere in atto per eradicare, contrastare, controllare la diffusione del virus che sta minacciando il sistema produttivo dei suini che vale circa il tre per cento del PIL dell’Italia.

 

Vittorio Guberti dell’Ispra, ha parlato di come è stata affrontata ed eradicata la peste negli altri Paesi europei e quali sono le strategie di lotta alla PSA nel contesto nazionale e internazionale specificando i rischi principali nel caso dell’Abruzzo: l’introduzione per continuità con popolazioni di cinghiali infetti e il rischio di introduzione tramite uomo. 

 

 

 

 

A presentare gli aspetti diagnostici ed epidemiologici della Peste Suina Africana è stata Daniela Di Sabatino dell’IZS di Teramo. Franco Recchia, tecnico faunistico ha dedicato il suo intervento alla gestione del cinghiale nella Regione Abruzzo.

A chiudere l’incontro sono stati Gabriele Carenini, Coordinatore area di Interesse Economico Ambiente e Territorio Cia Nazionale e Mariano Nozzi, direttore Cia Abruzzo e coordinatore dell’incontro.

 

“A trent’anni dalla legge 157/92 sulla fauna selvatica, sul nostro territorio nazionale si contano quasi 2 milioni di cinghiali. Ora si aggiunge l’allerta per il diffondersi della peste suina africana”, afferma il Presidente Sichetti, “Al momento l’Abruzzo è indenne ma l’obiettivo raggiunto non deve farci abbassare la guardia, per questo chiediamo una riforma radicale della norma. Siamo preoccupati per i danni che gli ungulati arrecano alle colture agricole ma il propagarsi dell’epidemia è in grado di infliggere ingenti danni economici sulle produzioni suinicole, a cui sono da sommare i danni indiretti legati alle limitazioni commerciali dei prodotti derivati”, continua Sichetti, “Si rende necessario potenziare l’osservatorio faunistico venatorio regionale ma l’impegno deve essere nazionale, oltre che regionale, per attuare interventi più incisivi. La nostra Confederazione sta preparando una dettagliata relazione da inviare alle prefetture per richiedere un loro intervento mirato”


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1 In Evidenza - 07 nov 2022

Oltre 400 pensionati alla Festa provinciale Anp Chieti-Pescara

Oltre 400 pensionati si sono riuniti sabato 5 novembre in occasione della Festa Provinciale Anp Chieti Pescara, dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, dove le manifestazioni sono state costrette a fare un passo indietro. La giornata è stata un'occasione per sensibilizzare la platea ad adottare un'alimentazione e uno stile di vita sano con la relazione della biologa nutrizionista Angela Giuliani, tra le più affermate in Abruzzo. Come da consuetudine, dopo i saluti del Presidente Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba, ad aprire i lavori, moderati dal direttore Cia Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, è stato il vice Presidente regionale Anp, Valterio Paolucci, “L’epidemia del Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze sociali e provocato un peggioramento delle condizioni di vita di tante persone, soprattutto tra i pensionati con assegni al minimo”, ha affermato Paolucci soffermandosi anche sulle criticità in tema di servizi socio-sanitari nelle aree interne e rurali. 

Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti ha poi riportato l’attenzione su quanto sia importante avere come obiettivo fondamentale dell’associazione quello di far sì che si possano soddisfare le condizioni per garantire una migliore qualità della vita a fronte delle criticità post Covid esacerbate dalla guerra in Ucraina. Parola poi al Presidente nazionale Inac, Alessandro Mastrocinque, che ha riportato i dati delle pensioni sottolineando il fatto che in Italia in 32% degli anziani non raggiungono la soglia minima della pensione. “I pensionati ricoprono un importante ruolo nella società, soprattutto in ambito familiare, e il peso, anche in termini anagrafici, di questa fascia della popolazione costituisce i presupposti per attuare misure politiche e servizi adeguati”, ha detto Franco Fiori, vicepresidente nazionale Anp.

Conclusioni affidati a Mariano Nozzi, direttore Cia regionale, e Maurizio Scaccia, direttore nazionale CIA. 

La giornata è proseguita con il pranzo e l’intrattenimento musicale.


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