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2 In Evidenza - 29 dic 2025

Bando ISI Inail, CIA Chieti-Pescara: fondi per macchine agricole più sicure, ma l’accesso resta complesso

Rinnovare le macchine agricole non è solo una scelta tecnologica o ambientale, ma una leva fondamentale per migliorare la sicurezza sul lavoro e la qualità dell’attività agricola. A ribadirlo è CIA Chieti-Pescara, che accoglie con favore la pubblicazione del Bando Isi 2025 dell’Inail, uno strumento concreto a sostegno delle imprese agricole che investono in prevenzione e innovazione, pur sottolineando le difficoltà di accesso ai fondi.

L’agricoltura resta uno dei settori più esposti al rischio di infortuni, spesso legati all’utilizzo di macchinari obsoleti e non adeguati agli standard di sicurezza attuali. In particolare nei territori collinari e interni delle province di Chieti e Pescara, il rinnovo del parco macchine rappresenta un passaggio essenziale per ridurre i rischi e migliorare le condizioni di lavoro.

In questo contesto si inserisce il Bando Isi 2025, pubblicato il 18 dicembre, che mette a disposizione 600 milioni di euro complessivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il settore agricolo sono stanziati 90 milioni di euro nell’Asse 5, di cui 70 milioni destinati alle micro e piccole imprese agricole e 20 milioni riservati ai giovani agricoltori. I contributi, a fondo perduto, coprono fino al 65% delle spese ammissibili (80% per i giovani) con importi compresi tra 5.000 e 130.000 euro.

Per l’Abruzzo, le risorse dell’Asse 5 – Agricoltura ammontano complessivamente a 7.138.912,50 euro, con un incremento rispetto alla dotazione iniziale di 2.444.466,00 euro, pari a +192%


Nel dettaglio:

  • Asse 5.1 – settore della produzione primaria dei prodotti agricoli: 5.179.952,50 euro, a fronte di una quota iniziale di 1.810.313,00 euro;

  • Asse 5.2 – giovani agricoltori: 1.958.960,00 euro, su una quota iniziale di 634.153,00 euro.

Nonostante l’incremento delle risorse, accedere ai fondi può risultare difficile a causa della complessità burocratica.Per questo, CIA Chieti-Pescara ribadisce la necessità di snellire le pratiche, semplificando la procedura e offrendo supporto concreto alle aziende agricole, così da trasformare le risorse in un reale strumento di sicurezza e innovazione.

Queste risorse si affiancano al rifinanziamento dell’Asse 5 del Bando Isi Agricoltura 2024, che ha portato la dotazione complessiva per l’agricoltura a 248 milioni di euro, rafforzando ulteriormente le opportunità di investimento per il settore.

CIA Chieti-Pescara sottolinea come l’impegno sul fronte della sicurezza non si limiti al sostegno agli incentivi, ma passi anche attraverso l’informazione e la formazione. Negli ultimi anni l’organizzazione ha promosso e organizzato diversi corsi e incontri in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro, con l’obiettivo di informare gli agricoltori sui principali rischi in agricoltura, sull’uso corretto dei macchinari e sul rispetto delle norme di sicurezza.

“Il rinnovamento delle macchine agricole”, dichiara Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara, “è una priorità per garantire maggiore sicurezza agli operatori e allo stesso tempo sostenere la competitività delle imprese. Come CIA siamo da sempre attenti a questo tema: non a caso abbiamo organizzato numerosi corsi con l’Ispettorato del Lavoro per diffondere una vera cultura della prevenzione. La sicurezza nasce dalla formazione, ma si consolida anche attraverso investimenti concreti in macchinari moderni e affidabili   Al tempo stesso, snellire le pratiche burocratiche è fondamentale per permettere a tutte le aziende di accedere ai fondi senza difficoltà”.

Attraverso l’Asse 5, l’Inail finanzia l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchine agricole di nuova generazione, conformi alle normative europee, in grado di ridurre il rischio infortunistico, le emissioni inquinanti e la rumorosità, migliorando l’efficienza complessiva delle aziende.

“Per il nostro territorio”, conclude Bomba, “queste risorse rappresentano un’opportunità importante per accompagnare le imprese agricole in un percorso di ammodernamento necessario e ormai non più rinviabile. Innovazione, formazione e sicurezza devono andare di pari passo”.

CIA invita infine le aziende agricole del territorio a informarsi presso i propri uffici sulle modalità di accesso ai fondi e a prepararsi per tempo alla presentazione delle domande.

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1 In Evidenza - 23 dic 2025

Natale 2025, cresce la spesa per prodotti locali e agriturismi, ma il reddito agricolo resta in crisi

Il Natale 2025 arriva in un contesto economico complesso, segnato da un aumento generalizzato dei prezzi che pesa sulle famiglie e sulle imprese. La spesa natalizia cresce in media tra il 6 e l’8% rispetto allo scorso anno, ma non perché si compri di più: si spende di più per acquistare le stesse quantità. A incidere sono soprattutto i rincari energetici, logistici e dei servizi, mentre il reddito reale dei cittadini continua a ridursi.

In questo scenario, però, c’è un aspetto che continua a essere sottovalutato: l’aumento dei prezzi al consumo non genera reddito per gli agricoltori. “Il problema è evidente”, dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara Domenico Bomba, “mentre tutto aumenta, chi produce cibo resta sempre l’anello debole. Non è più accettabile che i costi e i rincari siano scaricati su famiglie e imprese agricole”.

Nelle province di Chieti e Pescara operano complessivamente circa 20.000 aziende agricole, quasi la metà del totale regionale. Nel solo Chietino si contano oltre 14.000 imprese agricole, mentre nel Pescarese sono circa 6.000, in gran parte aziende di piccola e media dimensione. “Questi numeri raccontano il peso del nostro tessuto produttivo”, sottolinea Bomba, “e spiegano perché ogni aumento di costo diventa un problema reale per migliaia di famiglie e comunità”.

Da mesi assistiamo a un paradosso evidente: i prezzi al consumo aumentano, ma il reddito degli agricoltori resta fermo o addirittura diminuisce. “Non sono i produttori a speculare”, aggiunge Bomba. “Gli aumenti si concentrano lungo la filiera, mentre chi coltiva, alleva o trasforma continua a stringere i denti per garantire qualità e disponibilità”.

Nel periodo natalizio questo squilibrio diventa ancora più evidente. Un olio extravergine abruzzese, un formaggio tipico o un salume artigianale venduti direttamente in azienda mantengono prezzi stabili, offrendo qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. “Quando gli stessi prodotti raddoppiano sugli scaffali”, osserva Bomba, “è chiaro che il valore non arriva a chi lavora nei campi”.

È in questo contesto che nasce la mobilitazione degli agricoltori. “Siamo scesi in piazza perché non è accettabile che chi produce cibo venga lasciato solo”, dichiara il Presidente. “Siamo andati a manifestare a Bruxelles sotto Natale, nel momento simbolicamente più delicato dell’anno, per chiedere che il sistema smetta di far pagare la crisi sempre agli stessi”.

Eppure, anche dentro uno scenario difficile, emerge un segnale positivo: cresce la scelta consapevole dei prodotti agricoli locali e della vendita diretta. In Abruzzo, secondo le prime stime del settore, oltre una famiglia su due ha acquistato almeno un prodotto natalizio direttamente da aziende agricole, mercati contadini o agriturismi. “Questa è la prova che i cittadini comprendono il valore di una filiera equa”, commenta Bomba, “e che il mercato può premiare chi produce bene e mantiene il territorio”.

Le festività confermano inoltre un’altra tendenza strutturale: l’Abruzzo è sempre più meta di turismo di prossimità. Oltre il 60% dei visitatori sceglie soggiorni brevi, seconde case, agriturismi e borghi interni. “Ogni euro speso nelle aziende locali”, sottolinea Bomba, “resta sul territorio, sostiene lavoro regolare e contribuisce alla tenuta sociale delle aree interne. Non è folklore, è economia reale”.

Il Natale ci dice chiaramente che le filiere corte e la vendita diretta non sono un’alternativa marginale, ma una risposta concreta all’inflazione e alla crisi dei consumi. “Ora servono scelte politiche coerenti”, conclude il Presidente provinciale, “meno burocrazia, infrastrutture adeguate nelle aree rurali, controlli seri sulla filiera e sostegno reale alle aziende agricole che resistono. Difendere il reddito agricolo non è una battaglia di categoria, è una scelta di interesse generale”



Gli agricoltori non chiedono privilegi, ma di non essere l’anello debole di un sistema che funziona solo se è equo. Se oggi sulle tavole abruzzesi arrivano prodotti di qualità, è perché gli agricoltori hanno continuato a produrre nonostante tutto. 

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1 In Evidenza - 22 dic 2025

Agricoltura abruzzese a rischio: CIA lancia l’allarme e chiede interventi urgenti nella Legge di Previsione 2026/28

CIA Abruzzo lancia un allarme sulla situazione del comparto agricolo regionale e chiede alla Regione interventi urgenti nell’ambito della Legge di Previsione delle spese 2026/2028. 

In particolare, CIA Abruzzo sollecita la conferma dei fondi di 7,5 milioni di euro già previsti dall’articolo 24 della legge regionale n. 4/2024 a favore dei viticoltori danneggiati dalla peronospora nel 2023, fondi indispensabili per la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, molte delle quali ancora in grave difficoltà economica. 

Parallelamente, l’organizzazione chiede il raddoppio del fondo per i danni da fauna selvatica per il triennio 2026/2028, attualmente considerato insufficiente, al fine di garantire agli agricoltori indennizzi adeguati e la possibilità di recuperare gli investimenti, proseguire la produzione nonostante le perdite causate da cinghiali, caprioli e altre specie e superare l’attuale sistema di rimborso a percentuale, giudicato del tutto insoddisfacente. 

Sul fronte della zootecnia, colpita dalla Lingua Blu nel 2025, CIA Abruzzo richiede l’attivazione immediata di un piano straordinario che preveda indennizzi per le perdite di capi, rimborso delle spese sostenute per vaccini e repellenti e contributi per il ripristino del patrimonio tramite nuovi riproduttori, oltre alla programmazione di una campagna vaccinale coordinata per il 2026, per evitare il collasso del settore e gravi danni all’economia e all’occupazione regionale. 

CIA sollecita inoltre l’istituzione di una piattaforma informatica unica regionale per la filiera agricola, capace di gestire in maniera integrata assegnazione del gasolio agricolo, presentazione della PUA, riconoscimento della qualifica IAP, iscrizioni agli albi specialistici e altri servizi, semplificando gli adempimenti, garantendo trasparenza e riducendo i costi per imprese e Pubblica Amministrazione, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche regionali esistenti. 

“Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano lasciati soli di fronte a emergenze sanitarie e danni continui”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “È fondamentale che la Regione metta in campo subito risorse concrete: investire nell’agricoltura significa salvaguardare l’economia, proteggere i posti di lavoro e tutelare la vitalità dei nostri territori.” 

CIA Abruzzo sottolinea che l’attuazione di queste misure non è solo urgente, ma strategica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo abruzzese, con effetti positivi sull’intera economia regionale e sul presidio sociale dei territori marginali, e auspica che la Legge di Previsione 2026/2028 preveda i fondi necessari per sostenere concretamente gli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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News Cia Abruzzo

2 In Evidenza - 02 feb 2024

Cia Chieti-Pescara: appello per il miglioramento della viabilità rurale del territorio

“Come rappresentanti degli interessi e delle esigenze dei produttori agricoli del nostro territorio, rivolgiamo un pressante appello ai sindaci affinché venga posta la dovuta attenzione alla viabilità rurale, di vitale importanza per lo sviluppo e la competitività del settore agricolo locale”. Esordisce così il presidente provinciale Domenico Bomba nella lettera inviata ieri ai sindaci delle province di Chieti e Pescara invitandoli alla collaborazione per il "Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione" promosso da CIA nazionale, al fine di attuare politiche e interventi necessari per il beneficio del settore agricolo e della comunità nel suo complesso.


Le strade rurali costituiscono le infrastrutture fondamentali che permettono l'accesso ai terreni agricoli, il trasporto dei prodotti, la connessione con i mercati e i servizi, nonché il turismo e la valorizzazione del paesaggio. Tuttavia, è un dato di fatto che molte strade versano in condizioni pessime, a causa della mancanza di manutenzione, del degrado, dell'erosione, delle frane e delle calamità naturali.


Le conseguenze di questa situazione si ripercuotono pesantemente sugli agricoltori e su tutti i cittadini che vi transitano. La difficoltà nell'accesso ai fondi agricoli e nel trasporto dei prodotti comporta una perdita di competitività e di reddito per le imprese agricole, oltre a una diminuzione della sicurezza stradale e un aumento dei rischi ambientali.


“Come Cia abbiamo da sempre posto la massima attenzione su queste problematiche, coinvolgendo gli enti locali e promuovendo iniziative a livello nazionale e regionale. Tra queste, spiccano la sottoscrizione della "Carta di Matera" per una nuova strategia di sviluppo territoriale, il progetto "Il territorio come destino" per un ambiente sostenibile e produttivo, la campagna "Il Paese che vogliamo" per la manutenzione infrastrutturale e lo sviluppo del territorio, nonché il recentissimo Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione”, sostiene Bomba, “Non basta, da parte dei sindaci, mostrarsi solidali con le recenti proteste del mondo agricolo, ma è importante attivare iniziative concrete per il ripristino e il miglioramento della viabilità rurale. Siamo pronti a collaborare per sollecitare finanziamenti al fine di realizzare interventi di manutenzione, completamento e risanamento delle strade rurali e forestali”.


Nelle prossime settimane si terranno incontri sul territorio per discutere delle problematiche più urgenti del settore agricolo e approfondire le tematiche della viabilità rurale. 

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1 In Evidenza - 29 gen 2024

Lettera ai Soci Cia dal presidente Fini

Caro/a Socio/a,

il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa. La nostra Confederazione ha avanzato strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai numerosi problemi e sviluppare una visione forte per il futuro.

Dalla Conferenza economica di febbraio scorso alla più recente Assemblea nazionale di fine novembre, abbiamo attivato un confronto serrato con le istituzioni nazionali ed europee, come con i principali stakeholders, sottoponendo ai decisori politici il nostro Piano nazionale per l’agricoltura.

Abbiamo  presentato  un  documento,  con  obiettivi  e  misure,  per  accrescere  il  peso economico e la forza negoziale del settore, incentivarne il ruolo e il presidio ambientale, mettere l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne, salvaguardare i servizi e le attività sociali, cruciali per i territori rurali, e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy. Allo stesso tempo, per affrontare le grandi emergenze, crisi climatica e fauna selvatica in primis, ma anche questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica.


Il 26 ottobre scorso, ben consapevoli della situazione drammatica e dell’importanza, urgente, di dare voce al comparto, siamo scesi in piazza a Roma, con la nostra mobilitazione nazionale, sotto lo slogan “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito. Una manifestazione, fortemente voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli 3 mila agricoltori arrivati da tutta Italia per esprimere, civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e presentare le istanze più dirimenti per il settore.

Oggi, ciò che sta avvenendo oltralpe non va certo sottovalutato e mi offre l’occasione di evidenziare le nostre azioni e il valore del confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati  e  istituzioni  e  interlocutori  economici.  Nel  nostro  agire  ci  siamo  posti  obiettivi concreti e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna.

Questa mia comunicazione vuole evidenziarti quanto emerso nella recente Assemblea Nazionale che rappresenta la posizione di Cia-Agricoltori Italiani, rispetto ad asset prioritari per il settore:


Valore lungo la filiera
– Stiamo proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.

Centralità aree interne e agricoltura familiare – Proponiamo norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico  e  il  riconoscimento  economico per  chi,  da  sempre,  agisce  come  custode  del territorio.

Consumo di suolo zero - Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, proponiamo una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.

Risorsa acqua - Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.

Emergenza fauna selvatica – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed

applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.

Revisione della Pac – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco- schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.

Crisi  climatica  -  Puntare  sulla  ricerca  agricola,  anche  varietale,  per  ridurre  i  costi  di

produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici. Fitofarmaci – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

Mercati - Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul

Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.


Queste sono alcune delle molteplici sfide che, come Cia-Agricoltori Italiani,  abbiamo riconosciuto e accolto da protagonisti attivi del confronto, del dibattito e del dialogo con le istituzioni nazionali ed europee. Prima ancora continuando ad ascoltare voi, anima della nostra agricoltura e di un intero Paese. Questo è, e resta, il nostro impegno per un’agricoltura davvero al centro.


La nostra mobilitazione partita il 26 ottobre a Roma, con il tuo supporto, continuerà in

Europa perché siamo convinti che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione!


Cristiano Fini

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2 CAF Informa - 29 gen 2024

Assegno di Inclusione 2024: requisiti e modalità

L’Assegno di Inclusione, introdotto dal Decreto Lavoro 48/2023 (poi convertito nella Legge 85 del 3 luglio 2023), è entrato in vigore dal 1° gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. 

I REQUISITI PER ACCEDERE ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Si tratta di una misura nazionale di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale condizionata al possesso di alcuni requisiti. L’ADI è riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

I richiedenti possono essere: 

  • cittadini italiani;
  • cittadini europei o loro familiari;
  • cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Non devono:

  •  essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
  •  avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell'articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (cosiddetto "patteggiamento"), nei 10 anni precedenti  la  richiesta.

La famiglia dovrà avere:

  • Isee non superiore a 9.360 euro (come per il Reddito di cittadinanza) e valore di reddito familiare  inferiore  6mila euro annui  maggiorato sulla base del numero di componenti in particolare disabili;
  • in possesso di auto di oltre 1600 cc o moto di oltre 250 cc ., o barche;
  • immobile prima casa non superiore a 150mila euro ai fini IMU;
  • altri immobili non superiori a 30mila euro ai fini ISEE.

Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui.

L'assegno sarà compatibile con la percezione di NASPI, DISCOLL, Disoccupazione agricola.

N.B. non deve essere presente nella famiglia un componente che abbia rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro (tranne che per giusta causa).


A QUANTO AMMONTA L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Il beneficio economico dell’ADI è erogato, su base annua, a integrazione del reddito familiare ed è composto da:

-una componente a integrazione del reddito familiare, quota A, fino alla soglia di 6.000 euro annui, ovvero di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza di cui all’articolo 2, comma 4, decreto-legge 48/2023, verificata sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE in corso di validità, dagli archivi dell’Istituto e dalle dichiarazioni rese in domanda;

-un’integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, quota B, il cui importo, ove spettante, è individuato sulla base delle informazioni rilevabili dall’ISEE, in corso di validità fino a un massimo di 3.360 euro.


Prendi un appuntamento su Whatsapp al numero 085 9210848 e rivolgiti all'ufficio a te più vicino per avere maggiori dettagli. 

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1 In Evidenza - 25 gen 2024

Riconoscimento dello stato di calamità naturale per attacchi da peronospora: soddisfazione di Cia Abruzzo

Cia Abruzzo esprime grande soddisfazione per la recente sottoscrizione del decreto che riconosce lo stato di calamità naturale per l’Abruzzo. Questa decisione, frutto di intense negoziazioni e sforzi congiunti, apre la strada a importanti misure di sostegno per le imprese agricole colpite dalla peronospora.

Il decreto, appena pubblicato, attiva una serie di strumenti che consentiranno alle imprese agricole danneggiate di ottenere un adeguato risarcimento del danno. In particolare, si prevede la possibilità di congelare i mutui per un periodo di 24 mesi e di accedere a agevolazioni sui contributi previdenziali.

Gli agricoltori abruzzesi colpiti dalla calamità avranno la possibilità di presentare le domande di beneficio entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto-legge, che avverrà entro i prossimi 15 giorni. Questo passo importante è il risultato di un tavolo ministeriale tenutosi ieri a Roma, che ha visto la partecipazione del Presidente regionale Nicola Sichetti, del direttore Mariano Nozzi, alla presenza del Ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida e di altre sigle sindacali.

Il ruolo determinante svolto da Cia Abruzzo nel corso di questi mesi ha contribuito in modo significativo al raggiungimento di questo risultato. 

“La nostra organizzazione ha sostenuto attivamente l'attivazione del decreto Legge 102 per le calamità naturali, oltre ai provvedimenti regionali fondamentali per la tutela degli interessi agricoli abruzzesi”, commenta così il Presidente Sichetti, “La firma del decreto rappresenta un importante passo avanti nel supporto alle imprese agricole della nostra regione”.

Il Ministro, nell'incontro di ieri, ha sottolineato quanto sia importante il ruolo della rappresentanza per ottenere risultati tangibili.

L'impegno di Cia Abruzzo non finisce qui, continueremo a vigilare attentamente sull'attuazione dei provvedimenti, collaborando strettamente con la regione e il Ministero per garantire un supporto efficace ed equo. Ora, con l'approvazione del decreto, ci auguriamo una rapida attuazione dei provvedimenti per garantire risposte certe e concrete al mondo agricolo abruzzese”, conclude il Presidente. 


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1 In Evidenza - 23 gen 2024

Cia protagonista a Fieragricola. Interventi, convegni e focus su climate change, rinnovabili e hi-tech

Roma, 23 gen - Cia-Agricoltori Italiani pronta per la 116° edizione di Fieragricola, a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio. Torna, dunque, un appuntamento storico per la Confederazione che conferma la sua presenza con un grande spazio istituzionale ed espositivo al Padiglione 11 Stand B4. Anche per quest'anno Cia preannuncia, tra Area Meeting dell'organizzazione e Palaexpo, un'agenda ricca di incontri e tavole rotonde, in particolare con la partecipazione di Esco Agroenergetica e AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali; workshop e seminari di approfondimento insieme a partner tecnici di Cia.


GLI INTERVENTI DEL PRESIDENTE DI CIA, FINI - Giornata d'apertura di Fieragricola 2024, mercoledì 31 gennaio, al Padiglione 8 Area Forum con il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, al taglio del nastro, previsto per le 11:30, con il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Alle 14:30, stessa location per il Convegno inaugurale dal titolo "L'agricoltura nel clima che cambia. Strategie, pratiche, tecnologie per la mitigazione e l'adattamento" con l'intervento del presidente Fini alla Tavola rotonda dedicata al confronto tra i presidenti delle associazioni agricole.


IL PROGRAMMA DI CIA A FIERAGRICOLA - Sempre, mercoledì 31 gennaio, Cia inaugura la rassegna dei suoi appuntamenti dallo spazio espositivo Confederale al Padiglione 11 Stand B4. Alle 12 a cura di XFarm l'incontro su "Gestione digitale dell'azienda agricola", mentre alle 15 si terrà il convegno Esco Agroenergetica e Cia "Le imprese agricole e agroindustriali a confronto con i vertici del Masaf sui bandi Parchi agrisolari". 

Il giorno seguente, giovedì 1° febbraio, alle 11, il Convegno Cia nella Sala Salieri del PalaExpo su "Dop e Igp nella crisi climatica". Ad aprire i lavori la relazione introduttiva del presidente nazionale Cia, Cristiano Fini  che dà l'avvio alla Tavola rotonda con la partecipazione di Paolo De Castro, Parlamento Europeo; Pierluigi Randi, climatologo; Mauro Rosati, direttore Fondazione Qualivita; Enrico Manni, presidente Consorzio Gran Terre e Benedetto Fracchiolla, presidente Finoliva Global Service. Modera la giornalista Mediaset, Gaia Padovan.  Alle 15, a cura di Aiel ed Esco Agroenergetica dal titolo "Decarbonizzare le aziende agricole: da obiettivo a opportunità. Energia dal legno dal fuori foresta, motore dell'economia circolare".

Penultimo giorno, venerdì 2 febbraio, con allo stand della Confederazione tre appuntamenti: alle 10:30 promosso da Cia Toscana "iVine: il digital twin per ottimizzare i trattamenti in vigneto"; alle 12 a cura di Esco Agroenergetica "Comunità energetiche rurali. Un'opportunità per i piccoli Comuni italiani". Parteciperanno e interverranno anche sindaci dei borghi della penisola. Alle 15, spazio a Cia Chieti-Pescara per la "Presentazione del Progetto Smart Business".

Infine, sabato 3 febbraio, alle 10:30, torna XFarm con un focus su "I vantaggi dei droni in agricoltura" e, alle 12, chiude Fieragricola targata Cia, l'evento del Consorzio Birra Origine Piemonte e Cia Cuneo "L'agricoltura 4.0 nella coltivazione dell'orzo da birra".

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2 In Evidenza - 15 gen 2024

Abolizione esenzione Irpef per l’agricoltura, Cia “Provvedimento che mette in difficoltà il settore"

Il governo ha ufficialmente annunciato l'abolizione dell'esenzione Irpef per il settore agricolo, nel contesto della nuova Legge di Bilancio 2024. Una decisione che ha sollevato preoccupazioni significative per il settore agricolo. Da quest’anno le rendite catastali dei terreni torneranno ad essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell’80% per il reddito dominicale.


"L'annuncio dell'abolizione dell'esenzione IRPEF per l'agricoltura è estremamente preoccupante per la nostra comunità agricola. Questo provvedimento mette in difficoltà il settore, già soggetto a molte pressioni fiscali, creando ulteriori perdite per gli agricoltori locali. E’ fondamentale sottolineare che questo provvedimento rischia di mettere a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole. Gli agricoltori dovranno affrontare un aumento dei costi operativi senza l'ausilio dell'esenzione IRPEF, rendendo ancora più difficile il mantenimento della redditività”, commenta così il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba.


La Legge di Bilancio 2017 aveva introdotto un’esenzione temporanea per i redditi dei terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla relativa previdenza agricola. Questa esenzione era stata poi di anno in anno prorogata fino al 2023.


Chiediamo al governo di valutare attentamente l'impatto diretto su un settore già vulnerabile", continua Bomba, “Le agevolazioni fiscali per il settore primario vanno confermate, mentre questo provvedimento va nella direzione contraria”.


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