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1 In Evidenza - 13 giu 2025

Estate 2025: agriturismi in Abruzzo, segnali contrastanti ma fiducia per la stagione estiva

In Abruzzo sono attualmente 568 gli agriturismi attivi, pari al 2,2% del totale nazionale. Un numero che colloca la regione al 16° posto in Italia (a pari merito con la Calabria), secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da Cresa – Centro Studi della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Il quadro complessivo mostra segnali misti: da un lato una lieve crescita nel medio periodo (+2,3% dal 2019), dall’altro una flessione più marcata nel lungo periodo, con un calo di 68 strutture dal 2010 al 2023 (−10,7%), in controtendenza rispetto al +30,8% nazionale. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un saldo negativo di −18 attività (−3,1%).

Il settore agrituristico continua a rappresentare una risorsa strategica per il nostro territorio”, commenta Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo. “Nonostante le difficoltà, il comparto conserva una forte capacità attrattiva, ma servono politiche mirate, accesso ai fondi europei e investimenti per innovare l’offerta e rispondere alla domanda contemporanea di turismo rurale, esperienziale e sostenibile. Il futuro del turismo rurale abruzzese passa dalle nuove generazioni”, continua Sichetti, “Se vogliamo davvero rilanciare il settore agrituristico, dobbiamo puntare su giovani imprenditori, innovazione e filiere corte legate al territorio”.

In Abruzzo il settore agrituristico si conferma una realtà dinamica, con caratteristiche distintive che lo rendono un modello interessante anche nel confronto con il resto del Paese. Una delle peculiarità più significative è la forte presenza femminile nella gestione delle strutture: il 46,6% degli agriturismi è infatti guidato da donne, una quota nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 34,2%. Un dato che racconta di un imprenditorialità agricola al femminile sempre più solida e presente sul territorio.

Anche in termini di diffusione, la regione mostra una buona vitalità: la densità agrituristica per popolazione, pari a 4,5 strutture ogni 10.000 abitanti, risulta leggermente superiore a quella italiana. Le aziende si distribuiscono prevalentemente in collina (65%) e in montagna (35%), confermando la vocazione rurale dell’Abruzzo e la stretta relazione tra offerta turistica e paesaggio naturale.

Dal punto di vista dei servizi, l’82,9% degli agriturismi abruzzesi offre alloggio, il 70,4% ristorazione e oltre la metà (51,9%) propone attività complementari come sport, equitazione e fattorie didattiche. Anche qui la regione si colloca sopra le medie nazionali, evidenziando un’attenzione crescente verso la multifunzionalità e il turismo esperienziale.

Tuttavia, i dati del 2023 delineano anche alcune criticità. Lo scorso anno gli agriturismi abruzzesi hanno accolto 25.060 turisti, per un totale di 78.049 pernottamenti. Il soggiorno medio è salito da 2,9 a 3,1 notti, ma resta inferiore alla media italiana di 3,7 giorni. Ancora più preoccupante è la flessione rispetto al 2022: −11% di arrivi e −3% di presenze, mentre a livello nazionale si è registrata una crescita dell’11% e del 7% rispettivamente.

Il turismo internazionale continua a rappresentare una quota ridotta del mercato agrituristico abruzzese: solo il 19% degli arrivi e il 24% delle presenze proviene dall’estero, contro valori nazionali più che doppi (51% e 60%). Eppure, nel confronto con il 2019, si osservano segnali incoraggianti, con un aumento del 36% degli arrivi e del 23% delle presenze straniere.

“Nelle aree interne e montane l’agriturismo è molto più che turismo: è presidio sociale e presidio ambientale”, sottolinea Roberto Battaglia, presidente CIA L’Aquila-Teramo. “In territori come i nostri, spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici, le aziende agrituristiche rappresentano una delle poche possibilità concrete di sviluppo locale. Non parliamo solo di ospitalità, ma di agricoltura viva, tutela del paesaggio, filiera corta, educazione ambientale”.

“Il turismo rurale è una grande risorsa per l’Abruzzo”, dichiara Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara “Gli agriturismi offrono esperienze autentiche e sostenibili, ma serve più attenzione da parte delle istituzioni: investimenti mirati, formazione e sostegno all’innovazione possono fare la differenza per rilanciare davvero il comparto”.

In Abruzzo le strutture restano mediamente più piccole (13 posti letto contro i 14 italiani; 35 posti a sedere contro 41) e meno diversificate nei servizi: meno del 20% propone degustazioni enogastronomiche, a fronte di una media nazionale del 25%.

“Dobbiamo puntare con decisione sull’innovazione dell’offerta”, afferma Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo. “Occorre rafforzare la multifunzionalità, allungare la durata media dei soggiorni, attrarre più turismo straniero. Gli agriturismi non sono solo strutture ricettive: sono veri e propri presìdi di territorio, strumenti fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne, valorizzare le produzioni tipiche e mantenere viva la cultura contadina. Investire su di loro”, conclude, “significa investire sul futuro dell’Abruzzo”.

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1 In Evidenza - 07 giu 2025

CIA Chieti-Pescara: “Trattori vecchi, costi alti e incentivi complicati: così si frena l’innovazione”

Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: ecco cosa frena oggi
l’innovazione nelle campagne di Chieti e Pescara. È quanto emerge dal sondaggio “Acquistare
un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive” realizzato da CIA Agricoltori Italiani Chieti-
Pescara, che ha raccolto opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.
“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, Presidente di
CIA Chieti-Pescara, “Gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più
favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.
Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso
impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello
in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario.
Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli
“smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi
chiari e concreti.

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli
agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni
sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di
fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega Bomba, “Semplificando
l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un
ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce
l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15
anni di età.
Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia
ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3%
rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza
contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi.

Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto
e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno
cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte
economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono
fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il
rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se
supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

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1 In Evidenza - 03 giu 2025

Il Servizio Civile Agricolo è realtà. C’è il Decreto, Cia in alto nella graduatoria

Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ora manca solo la comunicazione delle tempistiche per candidature e selezione dei volontari

Il mondo agricolo ha il suo il Servizio Civile Universale ad hoc. Finalmente è stato pubblicato il Decreto (n. 569/2025) con le graduatorie di valutazione dei progetti dedicati, che sanciscono ufficialmente il varo di questa nuova opportunità, annunciata da tempo ma solo ora pronta a concretizzarsi. Cia-Agricoltori Italiani, insieme al suo patronato Inac, ente accreditato al Servizio Civile, è in alto nella graduatoria di selezione con due progetti, che potranno coinvolgere 57 ragazzi in tutt’Italia, di un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Adesso manca solo la comunicazione delle tempistiche per le candidature dei volontari e, poi, si potrà procedere con le selezioni per requisiti.

Chiaramente, si attende con ansia l’ultimo centimetro dell’iter previsto, per consentire a tanti giovani di avvicinarsi e scoprire un settore pieno di potenzialità, sempre alla ricerca di nuove competenze, anche all’interno del mondo dei servizi e dell’assistenza verso le aziende agricole. I progetti avranno la durata di un anno e i volontari percepiranno un compenso forfettario di 519,47 euro al mese.

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1 In Evidenza - 29 mag 2025

Pesche e nettarine 2025: l’Abruzzo si distingue per qualità e volumi in crescita

La campagna 2025 delle pesche e nettarine si apre con segnali particolarmente positivi dall’Abruzzo, dove si registra un aumento della produzione rispetto allo scorso anno e si registra una maggiore capacità di selezionare il prodotto già in campo, prima dell’immissione sul mercato. Questo consente una gestione più efficiente dell’offerta e garantisce standard qualitativi elevati, in grado di soddisfare sia il mercato interno che quello internazionale.

Le principali aree vocate alla frutticoltura, come la valle del Trigno, stanno confermando l’ottima performance dell’annata: circa il 50% del prodotto viene esportato, con un forte interesse da parte di mercati come Svizzera, Austria e Germania. L’altra metà della produzione viene distribuita con successo sul mercato italiano, segno della solidità della filiera abruzzese e della qualità riconosciuta del prodotto regionale.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta un pilastro per l’agricoltura abruzzese, non solo in termini economici ma anche per l’occupazione e la valorizzazione del territorio”, dichiara Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara, “Quest’anno possiamo contare su una produzione abbondante e di qualità, che dimostra la capacità dei nostri produttori di affrontare le sfide climatiche e di mercato, mantenendo alto il livello dell’offerta. Serve ora un sostegno deciso per rafforzare l’export e la competitività delle nostre imprese.”

A livello nazionale, la stagione 2025 si preannuncia in linea con quella dello scorso anno, con una lieve flessione dei volumi nel Centro-Nord compensata dalla ripresa produttiva nel Sud. La produttività è attesa buona lungo tutto il calendario di raccolta, e finora non sono state segnalate criticità significative.

Grazie all’andamento climatico favorevole, l’offerta di quest’anno presenta un calibro mediamente superiore, un elemento che valorizza ulteriormente la qualità complessiva del prodotto. Le epoche di raccolta si mantengono regolari: in linea con il 2024 al Sud e con un lieve ritardo al Nord, a seconda delle zone. L’Abruzzo si conferma così protagonista di una stagione che, nel complesso, mostra segnali incoraggianti per tutto il comparto nazionale delle drupacee. L’ortofrutta resta uno dei settori chiave del Made in Italy agricolo, su cui continuare a investire in termini di innovazione, aggregazione e promozione internazionale.

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2 In Evidenza - 23 mag 2025

L’Abruzzo al quarto posto per agricoltura sostenibile e ridotte emissioni di gas serra

L’Abruzzo si distingue a livello nazionale per le sue eccellenti performance in ambito di agricoltura sostenibile e gestione delle emissioni. A confermarlo sono i dati diffusi dalla piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian Regions), realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, che analizza in modo sistematico le performance climatiche delle regioni italiane.

Nel comparto agricolo, la nostra regione mostra risultati di assoluta eccellenza: con un utilizzo medio di fertilizzanti pari a soli 47 kg/ettaro, l’Abruzzo consuma meno della metà rispetto alla media nazionale, che supera i 100 kg/ha. Questo dato si affianca a un’elevata capacità di assorbimento naturale della CO₂, grazie al patrimonio forestale regionale, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Inoltre, è in crescita anche la quota di agricoltura biologica, aumentata di 2,5 punti percentuali in un solo anno, e la percentuale di energia da fonti rinnovabili, che copre il 23% dei consumi energetici regionali, superando la media nazionale del 19%.

“Questi risultati testimoniano l’impegno concreto degli agricoltori abruzzesi verso un modello produttivo più attento all’ambiente e alla qualità delle produzioni. Come CIA, siamo orgogliosi di rappresentare un territorio che sa guardare al futuro dell’agricoltura con responsabilità e innovazione”, dichiara il Presidente provinciale Domenico Bomba.


Il report evidenzia tuttavia anche aree critiche su cui intervenire: in particolare, la rete idrica regionale continua a registrare elevate perdite, rimanendo tra le peggiori in Italia. Nonostante ciò, il basso consumo di suolo (pari al 5% della superficie regionale) e la ridotta esposizione agli eventi estremi rappresentano ulteriori punti di forza dell’Abruzzo in ambito ambientale.

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1 In Evidenza - 21 mag 2025

Gaza: Cia, intollerabile affamare un popolo. Ora fermare Netanyahu

Subito dopo il 7 ottobre 2023, il mondo intero si è stretto al popolo israeliano, vittima di un vile attacco da parte della formazione terroristica Hamas. Era prevedibile e anche comprensibile una forte reazione di Israele per liberare gli ostaggi catturati e per difendere i propri cittadini da futuri attacchi. Ma, dopo quasi due anni, ci troviamo nella condizione in cui diventa impossibile distinguere tra la sacrosanta necessità di difesa di Israele e le palesi violazioni del diritto internazionale e dei basilari diritti umani perpetrati dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza. È inaccettabile affamare un popolo, questo scempio va fermato subito. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al conflitto in atto.

Sia come cittadini che come organizzazione di agricoltori, profondamente impegnati nella tutela del diritto al cibo, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla fame deliberata che oggi colpisce la popolazione civile della Striscia di Gaza -sottolinea Cia-. Milioni di persone, in gran parte bambini, donne e anziani, stanno affrontando una crisi alimentare senza precedenti. Il blocco quasi totale degli approvvigionamenti, il bombardamento delle infrastrutture agricole e la distruzione sistematica di campi, serre, mercati e impianti idrici hanno reso impossibile qualsiasi forma di autosufficienza o di accesso regolare al cibo.

           
Secondo le principali agenzie umanitarie, oggi a Gaza si sta sfiorando il livello più estremo dell’insicurezza alimentare acuta, con il rischio concreto di carestia. Questa non è una conseguenza inevitabile della guerra, ma il risultato diretto di scelte politiche e militari scellerate da parte di Netanyahu, che stanno trasformando il cibo -un diritto fondamentale e inalienabile- in un’arma di pressione e punizione collettiva.

           
Come Cia, condanniamo fermamente ogni guerra e, in particolare, l’uso della fame come strumento di guerra. Il diritto al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 01 mar 2022

Ucraina: Anp-Cia, lavorare subito per la pace e l’accoglienza

 Adesso è il momento della mobilitazione e della protesta per chiedere a gran voce la pace. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando l’importanza delle manifestazioni in corso in Italia e in tutto il mondo per dire stop al conflitto in Ucraina e avviare serie trattative per evitare ulteriori azioni militari.

            “Sgomento, dolore e indignazione. Sono i sentimenti che si provano nel constatare che ancora una volta ci troviamo di fronte a una guerra, con tutte le sofferenze che comporta per la popolazione -spiega il presidente di Anp, Alessandro Del Carlo-. Come più volte affermato, le guerre non risolvono in alcun modo le controversie fra le nazioni, anzi, le aggravano ulteriormente, con il rischio di innescare processi di allargamento delle azioni militari non controllabili”.

            L’Anp-Cia è impegnata sul fronte della pace e della solidarietà e invita le proprie associazioni a promuovere e aderire alle iniziative che si stanno organizzando per la pace e per gli aiuti umanitari, così come a dare il proprio contributo per l’accoglienza dei profughi in fuga -i primi sono arrivati la scorsa notte in Italia- assieme alle organizzazioni che operano sul territorio.

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1 Eventi - 01 mar 2022

Sabato 5 marzo 2022 l'VIII Assemblea Elettiva Cia Abruzzo

Si svolgerà sabato 5 Marzo presso il padiglione "Daniele Becci" del porto turistico Marina di Pescara, l'VIII Assemblea elettiva Cia Abruzzo.
Dopo la registrazione dei partecipanti alle ore 8,30, inizieranno i lavori dell'Assemblea con la nomina delle commissioni e gli interventi programmati. Seguiranno la relazione del Presidente uscente Mauro Di Zio, le relazioni e il dibattito. Infine le conclusioni del nuovo Presidente eletto le elezioni dei nuovi organismi e delegati.

Si ricorda che sarà consentito l'INGRESSO solo con SUPER GREEN PASS

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1 In Evidenza - 28 feb 2022

Fiere agroalimentari 2022: al via le manifestazioni di interesse

Inizia la raccolta delle manifestazioni d’interesse per gli eventi previsti nel 2022. 

La Camera di Commercio di Chieti-Pescara congiuntamente alla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e alla Regione AbruzzoAssessorato Agricoltura e Assessorato allo Sviluppo Economico – Turismo, compatibilmente alle risorse finanziarie disponibili nei rispettivi budget, intendono partecipare in forma congiunta, attraverso una collettiva abruzzese, alle seguenti Fiere di interesse Internazionale:

 Le manifestazioni previste sono:

  • Vinitaly e Sol&Agrifood - Verona, 10-13 aprile 2022
  • Cibus 21° Salone Internazionale dell’Alimentazione - Parma 3/6 maggio 2022
  • Olio Capitale - Trieste 13/15 maggio 2022
  • Merano WineFestival - Merano,  novembre 2022 (date da definirsi)
  • Terra Madre Salone del Gusto - Torino, 22/26 settembre 2022
  • Sana 34° Salone Internazionale del biologico e del naturale - Bologna 8/11 settembre 2022
  • Sial Paris Il Salone Internazionale dell’Alimentazione - Parigi 15/19 ottobre 2022
  • AF - Artigiano in Fiera - Milano 3/11 dicembre 2022

Al fine di individuare le fiere maggiormente rispondenti all’interesse delle aziende, e destinare, conseguentemente, le risorse economiche a disposizione a quelle  potenzialmente più funzionali alle vostre esigenze,  

Segnalare l' eventuale interesse a partecipare alle manifestazioni sopra segnalate, accedendo sul sito della Camera di Commercio alla pagina:  https://www.chpe.camcom.it/pagina617_partecipazione-a-fiere-ed-iniziative.html e compilando il form dedicato entro e non oltre la data del 5 marzo 2022.  

 Tale manifestazione d’interesse non è vincolante, né attribuisce prelazione in ordine alla partecipazione, ma ha la finalità di rilevare l’interesse delle aziende alle manifestazioni, operare la scelta delle fiere alle quali partecipare con la collettiva abruzzese ed impegnare l’area espositiva.

Per ogni chiarimento o per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a:

Marcella Lalli 3278169962Selene Galante 0854536229

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1 In Evidenza - 28 feb 2022

ATC Vastese - Bando per l’accesso ai contributi per la prevenzione danni da cinghiali alle produzioni agricole 2022

Bando per l’accesso ai contributi per la prevenzione danni da cinghiali alle produzioni agricole nel comprensorio dell'ATC Vastese (contributi per l'acquisto di recinzioni elettriche mobili) - 2022. La scadenza è fissata a giovedì 31 marzo 2022, alle ore 12:00.
In allegato il bando.
 

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1 In Evidenza - 28 feb 2022

Ucraina: Cia, 50 trattori in piazza per rincari insostenibili. Si teme effetto valanga dopo peste suina

E’ effetto valanga dopo la guerra in Ucraina nell’area rossa già colpita dalla crisi sanitaria determinata dalla Peste suina africana (PSA). Stamattina 50 trattori e 500 agricoltori sono scesi in piazza a Rossiglione nella manifestazione nazionale indetta da Cia-Agricoltori Italiani, dopo i rincari insostenibili su tutte le materie prime. Il gasolio agricolo necessario per le semine ed il riscaldamento delle serre ha superato gli 1,10 euro al litro, mentre il mais -prodotto strategico per le filiere nazionali dei prodotti zootecnici- è aumentato del 25% si (186 euro/ton). Piove, dunque, sul bagnato sugli allevatori, già allo stremo per la trattativa bloccata da mesi con gli industriali, con cui si chiede l’aumento di 5 centesimi al litro sul prezzo del latte. Ma è tutto il sistema agricolo italiano a rischio default dopo la guerra ucraina, rincara Cia. Nel week end l’agenzia Tass avrebbe, infatti, dichiarato già in atto il blocco del nitrato d’ammonio con cui la Russia potrebbe dichiarare una vera e propria guerra economica al mondo agricolo, essendo questo l’elemento base dei principali fertilizzanti utilizzati dalle nostre aziende.  Questi concimi sono già aumentati del 150% nelle ultime settimane e solamente per il grano rappresentano il 25% del costo di produzione. L’urea, altro concime fondamentale nella fase post-semina del grano Made in Italy, è invece quasi triplicata: 1000 euro a tonnellata dai 350 dello scorso anno.

Tutto questo acuisce la situazione già pesatissima nelle zone dell’area rossa, dove oggi Cia-Agricoltori Italiani è scesa in piazza con 50 trattori nel cuore dell’area infetta dal virus della peste suina, per dire -una volta per tutte- “basta!” alla gestione irresponsabile della fauna selvatica. Il decreto emanato dal Governo per Cia è troppo blando, ostaggio di lentezze burocratiche e sprovvisto di risorse finanziarie. Il commissario straordinario previsto avrebbe, invece, solo potere di coordinamento e verifica del corretto svolgimento delle operazioni. Cia teme, dunque, che tutto il peso finanziario dell’emergenza nazionale PSA venga scaricato sulle casse di Regioni e Comuni. Le misure del decreto appaiono, inoltre, molto poco tempestive. Malgrado l’emergenza, occorrono ben trenta giorni per la stesura dei piani regionali di intervento per l’eradicazione del virus nei cinghiali e almeno altri venti per l’ottenimento del parere dell’Ispra.

Per Cia bisogna proteggere il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona "cuscinetto" e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica. “L'emergenza peste suina da quasi due mesi ha, di fatto, bloccato l'attività negli allevamenti di suini in Piemonte e Liguria. Secondo l'OMS la malattia si sta diffondendo velocemente in 50 Paesi e se l'infezione dovesse arrivare in Lombardia -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino- rischiamo di mettere in ginocchio una delle più importanti aree suinicola italiane e tutto il nostro export. Il Governo non sottovaluti il problema di fronte all’Europa e al Paese, bisogna prendere a esempio Paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente, come il Belgio e la Repubblica Ceca, dove già nella prima settimana di epidemia sono stati abbattuti 3mila cinghiali”.

Per Cia, solamente i 275 chilometri di recinzione per delimitare l’area infetta rappresenteranno un lavoro complesso e oneroso, che non deve essere realizzato sottraendo fondi a quelli necessari ai ristori per le aziende danneggiate. Chiediamo, dunque, maggiori risorse da stanziare ora nella fase di conversione in legge del Sostegni-ter -conclude Scanavino-, i cinquanta milioni di euro annunciati dal governo sono davvero troppo pochi”. Per Cia, non vanno dimenticati i danni indiretti alle aziende agricole legate all’ospitalità e alla silvicoltura che non hanno altri sbocchi produttivi e rischiano gravi ripercussioni economiche, che si vanno ad aggiungere a quelle subite per le restrizioni dovute alla pandemia da Covid nell’ultimo biennio.

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1 In Evidenza - 27 feb 2022

Eletti i nuovi presidenti Anp, Agia e Donne in Campo Abruzzo

Cambio ai vertici di Anp, Agia e Donne in Campo Abruzzo che rinnovano gli organi direttivi in occasione dell’Assemblea elettiva regionale delle Associazioni in programma ieri, 26 febbraio, al Padiglione “Daniele Becci” del Porto turistico Marina di Pescara. Sono stati eletti: Giuseppe De Blasis come Presidente Anp Abruzzo, subentrato a Dino Bruno; Antonella Vicoli nominata Presidente Donne in Campo Abruzzo prende il posto di Domenica Trovarelli ed Enrico Calentini, nuovo presidente Agia succede a Francesca Valente.

Innovazione, sostenibilità ambientale, previdenza i temi al centro del dibattito e delle riflessioni delle tre associazioni. La strategia di Anp, raccolta nel documento programmatico, è quella di garantire agli anziani pensioni dignitose, tutelare donne e giovani, rilanciare le aree rurali del Paese e promuovere politiche sociali e culturali per la soluzione dei problemi connessi alla posizione degli anziani nella società. 


Molti i temi raccolti nel documento programmatico di Donne in Campo: l’importanza di lavorare per la riduzione dei divari di genere, affinché le donne abbiano parità di stipendio e pensioni e le stesse opportunità degli uomini di avviare imprese nelle aree rurali, incrementare la rappresentanza femminile all’interno degli organi politico-istituzionali, agevolare lo sviluppo delle aziende femminili e valorizzarne il ruolo. Un monito quello della neo presidente Antonella Vicoli a continuare nella strada tracciata fino ad ora, dando valore alla donna, sia come persone che come imprenditrice.


Per Agia è importante favorire la presenza di giovani agricoltori attraverso l’adozione di politiche di insediamento abitativo che incentivino il recupero di fabbricati rurali, dei piccoli centri urbani e dei borghi. Necessario garantire l’accesso alla terra alle tante imprese insediate su terreni in affitto da soggetti anziani così da incentivare investimenti e posti di lavoro.


“E’ giusto che le tre associazioni lavorino congiuntamente”, afferma Mauro Di Zio, Presidente Cia Abruzzo, “la struttura regionale è a disposizione al fine di coordinare l’attività al fine di costruire insieme il “Paese che vogliamo””. 


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